giovedì 3 maggio 2012

DAVANTI AL RE! ... per ripartire da Lui nelle nostre scuole nel primo venerdi del mese.

       Tra i tanti, i mille problemi quotidiani e strutturali che rischiano di sommergere la scuola paritaria cattolica, una certezza non viene mai meno. E' la certezza che la volontà di Dio  continua a farsi carne, malgrado tutto,  sulle nostre cattedre, sui nostri banchi, sui nostri sacrifici quotidiani e  ci sprona  ancora a correre, a seguire senza timore la strada indicata da Jeanne Antide quando apre la sua prima povera aula a Sancey-le-Long o assicura in locali di fortuna, tra l'imperversare delle persecuzioni,  l'adorazione a Gesù Eucarestia.
      E' da Lui che partiva la Santa, è da Lui che possiamo ripartire anche noi ogni primo venerdi del mese nelle nostre scuole, dove esistano un altare o un tabernacolo, assicurando un tempo di contemplazione e di preghiera  libera con l'alternarsi , sia pure per pochi minuti ciascuno, degli alunni o dei gruppi-classe.
      E' a Lui, al Re, al Pane Vivo disceso dal Cielo, che continua a spezzarsi sotto forma di Sapienza e di Intelletto nelle nostre aule, che rivolgeremo le nostre semplici meditazioni, magari con le parole di Agostino d'Ippona:

     "Grande sei, o Signore, degno di somma lode; grande è la tua potenza, senza limiti la tua sapienza. L'uomo vuol cantare le tue lodi, l'uomo, particella della tua creazione, che porta seco il peso della sua natura mortale, del suo peccato, la certezza che Tu resisti ai superbi. Eppure l'uomo, particella della tua creazione, vuol cantare le tue lodi. Tu lo sproni, affinché gusti la gioia del lodarti, poiché ci hai creati per Te e il nostro cuore non ha pace fino a che non riposi in Te. 
    Dammi grazia, o Signore, di conoscere appieno se prima ti si debba invocare o lodare; se la conoscenza di Te debba precedere l'invocazione. Ma chi ti invoca se prima non ti conosce? Chi non ti conosce potrebbe invocare una cosa per un'altra. O non piuttosto ti si invoca per conoscerti? Ma « come si invocherà colui in cui non si crede? E come si può credere senza qualcuno che ti faccia conoscere? ».
     « Loderanno il Signore coloro che lo cercano ». Cercandolo, infatti, lo troveranno, e, trovatolo, lo loderanno.    
       Signore, io ti cercherò invocandoti, e ti invocherò credendo in Te, poiché Tu ti ci sei fatto conoscere. 
        « Se anche discenderò nel regno dei morti, Tu vi sei ». 
        Non esisterei, dunque, mio Dio, non esisterei affatto, se Tu non fossi in me. 0 piuttosto non esisterei se io non fossi in Te, da cui, per cui, in cui tutto esiste». Sì, o Signore, è così. 
          Ma allora dove ti invoco, se io non sono in Te? Da dove potresti venire in me? Potrei forse trovare un posto fuori del cielo e della terra, perché di là possa venire in me il mio Dio che disse: “ Io riempio il cielo e la terra?” (Sant'Agostino)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Lode al Signore in mezzo a noi. Alleluja.

E. ha detto...

Bella iniziativa, da cogliere subito.