lunedì 24 settembre 2012

ERA PROPRIO IMPORTANTE RIMETTERE IN DISCUSSIONE L'INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA?


   Era molto prevedibile, decisamente scontato, forse addirittura cercato il polverone alzato dall'incauta dichiarazione del ministro della pubblica istruzuione, università e ricerca, Profumo, al Tg.Com di qualche ora fa:

     "Credo che l'insegnamento della religione nelle scuole così come è concepito oggi non abbia più molto senso". A dirlo è il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo che basa il suo ragionamento su un dato preciso: "Nelle nostre classi il numero degli studenti stranieri e, spesso, non di religione cattolica tocca il 30%". A questo punto, aggiunge il ministro, "sarebbe meglio adattare l'ora di religione trasformandola in un corso di storia delle religioni o di etica".
Secondo l'ultimo dossier sull'immigrazione della Caritas, tra i 700mila alunni figli di genitori stranieri, solo il 20% degli studenti stranieri è di religione cattolica. Il risultato è che, per la prima volta dal 1993, data della prima rilevazione, il numero degli alunni che non partecipano all'ora di religione ha superato il 10%."

       Molte, moltissime cose si potrebbero obiettare al ministro, non ultimo il fatto che se è vero che nelle aule scolastiche il numero degli studenti stranieri avrebbe superato il 30% ( cifra da verificare attentamente) è anche vero che comunque gli Italiani di religione cattolica restano pur sempre il 70%. La logica ci indurrebbe, se non altro, a pensare che il rispetto, almeno quello, dei desiderata dei genitori italiani, e non solo, in merito all' effettuazione o meno dell'ora di Religione valga per tutti , ma specialmente per la maggioranza, tenendo anche nel dovuto conto che lo stesso insegnamento ormai da moltissimi anni NON è obbligatorio. O forse ci stiamo sbagliando?

     Vero è che questo polverone rischia di sommergere i reali problemi odierni della scuola : mancanza ingiustificata e ingiustificabile, a tutt'oggi, di nuove indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del I ciclo; precarietà e confusione nell'accesso ai TFA; assoluta incertezza circa l'accessibilità ai tanto declamati concorsi; tagli paurosi alla spesa per l'istruzione, specialmente per quell'istruzione che, quasi a costo zero per lo Stato, si impartisce nelle scuole paritarie cattoliche.

       Il dubbio che non fosse il caso di perdersi ancora una volta in questioni di principio, ma fosse urgente occuparsi di ben altro dunque permane e ci assilla.

mercoledì 19 settembre 2012

IN ATTESA DELLA RIUNIONE DELLA CONSULTA SCUOLA CULTURA EDUCAZIONE SDC...


   Riproduciamo di seguito la lettera di convocazione della Consulta Cultura Scuola Educazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, diramata il 13 settembre u.s. dalla consigliera generale, Sr. Maria Silvia Dattrino ai membri dello stesso organismo, ritendendo che la stessa per i suoi contenuti, sintetici, ma fortemente significativi, possa essere utile a tutti i nostri operatori scolastici ed ai lettori di questo blog, che della Consulta è voce e veicolo di informazione.
   Per una più efficace preparazione dei lavori chiunque voglia può avanzare suggerimenti, indicazioni e consigli, secondo le modalità comunicative indicate nel link a destra di questa pagina. Gli stessi saranno  sicuramente utilissimi, anzi preziosi per i membri della Consulta.



  Carissimi,
   
    all’inizio del nuovo anno scolastico, desidero augurarvi buon lavoro, consapevole che la scuola, proprio perché attraversata da problemi legati ai processi di cambiamento, merita tanta attenzione.
     Siamo tutti convinti che l’educazione è una questione centrale e decisiva per una formazione autentica delle coscienze, per la qualità della vita civile, religiosa e democratica. Non cè sviluppo senza la crescita umana e culturale delle persone, senza l’esercizio di un sapere critico, senza il riferimento ai valori che costituiscono quel ricco patrimonio condiviso in grado di formare identità aperte al bene comune, all’accoglienza e al dialogo con altre tradizioni  culturali. E tale questione non interpella solo gli addetti ai lavori, ma le istituzioni e tutti i soggetti che, a diverso titolo, svolgono una qualche azione formativa con ragazzi, adolescenti e giovani. Si tratta di elaborare progetti condivisi, obiettivi chiari, individuare priorità, uscire dall’ottica dell’emergenza, suscitare collaborazioni e coinvolgimento.

     Con queste mie riflessioni desidero richiamare alla vostra attenzione  l’impegno da noi preso come Consulta Cultura e Scuola e ricordarvi che nei giorni 12-14 ottobre la Consulta si incontrerà a Roma per programmare le attività per il nuovo anno sociale in continuità con quanto finora realizzato e in sintonia con il cammino che il papa ci propone di fare nell’Anno della Fede.

    “L’Anno della Fede,… è un invito ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo. Nel mistero della sua morte e risurrezione, Dio ha rivelato in pienezza l’Amore che salva e chiama gli uomini alla conversione di vita…(cfr At 5,31). Per l’Apostolo Paolo, questo Amore introduce l’uomo ad una nuova vita.  … Grazie alla fede, questa vita nuova plasma tutta l’esistenza umana sulla radicale novità della risurrezione. … La  “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal. 5,6) diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell’uomo (cfr Rm 12,2; Col 3,9-10; Ef 4,20-29; 2Cor 5,17)”.

   Cercheremo insieme di capire come, con quali strumenti e modalità, realizzare il nostro progetto educativo in un contesto sociale ed ecclesiale che esige dai cristiani un cambiamento di vita e di mentalità. …
  
    Vi assicuro la mia preghiera affinchè il vostro impegno nella scuola e in qualsiasi altro ambito educativo possa essere ricco di soddisfazioni e frutti.
 
                                                          La Consigliera generale
                                                         Sr. Maria Silvia Dattrino

mercoledì 5 settembre 2012

MANCANO ANCORA LE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DEL I CICLO, MENTRE GIA’ SI DISCUTE ANIMATAMENTE SUL NUOVO “SISTEMA DI VALUTAZIONE NAZIONALE”



   Nell'oggettiva  difficoltà di operare  in cui versano i collegi dei docenti del primo ciclo di istruzione scolastica per la sostanziale mancanza di “Indicazioni Nazionali” ( le nuove ancora non pubblicate, a tutt’oggi, mentre le “vecchie” già inesorabilmente scadute alla data del 31 agosto scorso) il dibattito si accende anche sulle attese relative al nuovo Sistema Nazionale di Valutazione.

     E’ stato  infatti  presentato appena  poche settimane fa  dal M.I.U.R. lo "Schema di regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione", che definisce il Sistema nazionale di valutazione (SNV) e opera all´interno della direttiva (per gli obiettivi da perseguire) che sarà emanata dal ministro.

     Il coordinamento istituzionale del sistema è affidato all´Invalsi (Invalsi, Indire, Ispettori) e serve a definire i protocolli valutativi e i programmi delle visite alle scuole.
All´art. 2 si definiscono i compiti dell´Invalsi, dell´Indire e del corpo ispettivo. Ma il centro del provvedimento è l´art. 6 che  disciplina il procedimento della valutazione: infatti è in corso la raccolta dei dati delle scuole e costituirà a settembre una banca dati che verrà restituita alle scuole. Con questi dati, e altri raccolti autonomamente dalle scuole, ogni istituzione scolastica elaborerà un rapporto di autovalutazione secondo un format predisposto dall´Invalsi, al quale seguirà un piano di miglioramento.
 
    Il rapporto e il piano di miglioramento dovranno essere inviati all´Invalsi (all´USR per obiettivi Ds) che dovrà stabilire quali sono le scuole in difficoltà (si calcola circa 400 all´anno) che saranno visitate dai nuclei di valutazione (un ispettore e due esperti selezionati tra quelli inseriti in un apposito albo) sulla base di protocolli definiti, fornendo un aiuto nella ridefinizione e attuazione del “piano di miglioramento”.

    Anche le scuole che non sono in difficoltà potranno essere visitate dal nucleo di valutazione, sorteggiate a campione. Il piano viene reso pubblico (rendicontazione sociale: trasparenza e condivisione con territorio).

     Se da un lato è possibile  osservare  che il testo non presenta obiettivi e finalità sanzionatorie né un sistema di premialità, dall’altro si rimane  perplessi rispetto alle scelte “politiche” in tema di valutazione  contenute nello Schema. In particolare per la parte tecnica preoccupa il meccanismo che rischia di diventare un ulteriore aggravio di lavoro burocratico per chi insegna (compilare tante carte per giustificare il processo), togliendo tempo e spazio all´attività professionale principale degli insegnanti: cioè insegnare, appunto.

      Si osserva anche che le  prerogative dell’ Invalsi sono ampliate notevolmente. L´art. 3 del regolamento affidata infatti all´Istituto i poteri di proporre i protocolli di valutazione e i programmi delle visite alle istituzioni scolastiche da parte dei costituendi "nuclei di valutazione", di definire gli indicatori di efficacia e di efficienza per identificare le scuole in crisi e gli indicatori per la valutazione dei dirigenti e di redigere un rapporto periodico sul sistema scolastico e formativo.

     Inoltre, anche l´autovalutazione delle scuole dovrà seguire il quadro di riferimento predisposto dall´Invalsi (art. 6). In questo modo, valutazione esterna ed interna tendono a uniformarsi, rendendo difficile  ogni possibilità di confronto dialogico e dialettico  tra la situazion,i col rischio, forse, di sconfinare nell’ ambito della libertà d´insegnamento.Peraltro è bene osservare che mancano ancora  tutti gli indicatori di efficacia e efficienza, mancano i parametri sui quali si valutano le scuole

     Diversa e più articolata  appare invece la funzione dell´ Indire che dovrebbe intervenire a supporto dei piani di miglioramento, adottati autonomamente dalle singole scuole (art.4).

  Sull’argomento, come su quello delle Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo del I ciclo, il nostro blog tornerà opportunamente appena gli stessi saranno definiti e ufficialmente  approvati. (Il  Regolamento integrale  relativo al nuovo sistema di valutazione sarà riportato nella sezione “Documenti della C.S.E. e delle scuole Sdc appena sarà stato approvato e formalizzato).