tag:blogger.com,1999:blog-39785410094359398152024-03-13T17:56:17.611+01:00CHI-AMA - EDUCAA cura delle scuole paritarie della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida ThouretSdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.comBlogger86125tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-47060271990323053722015-12-08T00:55:00.000+01:002015-12-08T00:58:14.614+01:00News dal campus "San Vincenzo de' Paoli", Reggio Calabria (A cura di Miriam Suraci, alunna IV Liceo)<div style="text-align: justify;">
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Sono un’ alunna del Campus S Vincenzo de Paoli di Reggio Calabria, una delle scuole più antiche di questa città. Per essere più precisi mi chiamo Miriam Suraci e frequento il quarto anno del Liceo delle Scienze Umane, uno dei due pregiati licei (l’altro è lo Scientifico) presenti in questa scuola, nella quale frequento dall’ anno scorso, e ho deciso di raccontarvi la mia esperienza all’interno di questo istituto.</div>
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Sin dal primo giorno di scuola mi sono trovata bene, anzi benissimo : una scuola bellissima, con palestra, cortile, laboratori di chimica, fisica e informatica e una bellissima cappella. L’ambiente sereno, i professori accoglienti, preparati e molto umani.</div>
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L’anno scorso, a fine anno, e precisamente nel mese di giugno è arrivata una dichiarazione angosciante : la nostra scuola avrebbe dovuto chiudere e non sapevamo il perché.</div>
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Questa decisione è stata presa dalle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida, le quali avevano deciso di agire in questo modo per delle questioni economiche, ma questa decisone è stata troppo drastica, tanto che i nostri professori avevano istituto una cooperativa che, insieme ad altre associazioni avrebbero potuto finanziare il rilancio della nostra scuola.</div>
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Abbiamo iniziato a manifestare, scrivendo su strill.it e protestando alla Provincia, occupando l’istituto e facendo un’assemblea permanente. Quei giorni, se da una parte hanno creato tanta agitazione, dall’altra hanno permesso di vivere una bella esperienza che mi ha unito ai compagni di classe.</div>
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Successivamente però, quasi per miracolo, la nostra scuola ha riaperto alla grande, rinnovandosi come vero e proprio Campus di studi di eccellenza, dandoci così la possibilità di proseguire nel percorso scolastico e formativo.</div>
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La mia vita all’interno di questo prestigioso istituto è bella perché mi dà una formazione serena con la possibilità di crescere culturalmente. Quest’anno inoltre ci sono stati dei cambiamenti di vari professori: tanti dei docenti a cui mi ero affezionata sono stati immessi in ruolo nella scuola pubblica, ma tanti nuovi arrivati hanno subito dimostrato la loro grande competenza e capacità. Con la loro guida preziosa riuscirò senz’altro a sistemare il mio metodo di studio.</div>
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Sono certa che gli studi che farò in questa scuola mi permetteranno di proseguire la mia formazione a Roma dove sogno di entrare in Scienze Infermieristiche.</div>
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Miriam
Suraci</div>
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SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-6730106725929079282015-11-24T10:29:00.003+01:002015-12-08T01:03:48.960+01:00Maestre di Vita (A cura di Princi Carmela, alunna V Liceo )<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqPX2CT7T-ntaluD0BAaqoLzjq5g5j-8lwvZWK2398ePhzS6B4Em88iZFF9XHjvFG_-P8WoFOlib5kLgUQOVtBHy4ThBYwh46sN11q7Q-PYVA-uOYWGYmdl_ji4yjkNJ56cdyWneh5jepN/s1600/IMG_6739.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqPX2CT7T-ntaluD0BAaqoLzjq5g5j-8lwvZWK2398ePhzS6B4Em88iZFF9XHjvFG_-P8WoFOlib5kLgUQOVtBHy4ThBYwh46sN11q7Q-PYVA-uOYWGYmdl_ji4yjkNJ56cdyWneh5jepN/s320/IMG_6739.JPG" width="320" /></a></div>
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All'interno del suo piccolo ma accogliente ufficio dalle pareti calorose c'è la Sorella Servente -questo il modo con cui, tra loro, le suore della Carità indicano le Madri Superiore- Suor Lidia, intenta a terminare le sue faccende. Mi ospita con un luminoso sorriso e mi invita ad entrare subito, senza riserve, senza neanche sapere di cosa avessi bisogno. Il senso di accoglienza è immediato. Le presento l'idea di rivolgerle alcune domande per un’ intervista e lei, molto entusiasta e, forse, stupita, accetta. E’ con questa semplicità che ha inizio la nostra chiacchierata:</div>
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Lei rappresenta la figura di maggior rilievo all'interno di questo istituto e, a tal proposito, abbiamo deciso di riservare a lei la possibilità di far emergere lo spiraglio di luce che con l'inizio di quest'anno scolastico ha investito la nostra scuola … Come ha vissuto lei questo cambiamento? Ma soprattutto quali obiettivi si è posta di raggiungere rivestendo questa carica?</div>
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Da quest'anno mi aspetto grandi cambiamenti, che saranno resi possibili grazie alla volontà della nostra comunità scolastica nell'insieme. D'altronde sono proprio i momenti di difficoltà, come ad esempio quelli a cui siamo andati incontro lo scorso anno, che dimostrano la forza di rialzarsi e di andare avanti meglio di prima e,soprattutto, dimostrano il valore di ciascuno di noi, a partire dagli alunni stessi per finire a tutti coloro che rendono il San Vincenzo una macchina sempre attiva. È proprio grazie alla nostra grande forza interiore che otterremo grandi successi. Il nostro obiettivo principale, e quindi anche il mio, sarà quello di fornire una grande varietà di servizi a tutti gli studenti di ogni grado, al fine di rendere la nostra scuola, una scuola di eccellenza.</div>
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Prima di ricevere questo incarico, quali erano i suoi progetti?</div>
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Prima di ricevere questo incarico ho sempre mirato, insieme alle mie consorelle, ad appoggiare ed aiutare in ogni modo questa scuola, che considero da sempre una grande famiglia, in cui ognuno svolge, anche nel proprio piccolo, un ruolo particolare e fondamentale, ed è proprio nel mio piccolo che ho contribuito a far andare avanti questa grande famiglia, nel rispetto dell'amore verso il prossimo e della carità. Ovviamente già dallo scorso anno abbiamo cercato, per quanto possibile, di offrire il meglio ai nostri alunni. Molti di questi progetti verranno potenziati ed effettuati a pieno da quest'anno.</div>
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Come la fa sentire essere una Sorella Servente?</div>
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Mi fa sentire una sorella, una serva del Signore, il cui compito principale è di amare ed aiutare il prossimo, secondo il passo della Bibbia in cui Gesù dice che aiutare ed amare il prossimo significa amare Dio. Quindi aiutare e rispettare gli altri in nome della carità, mi avvicinerà a Gesù Cristo e a Dio. E questo è il mio compito, amarlo e servirlo. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP1TVVQaT09Uev3BGE7OK7qNiClzHDm3gQ8_rkH8dVJxDxav07RqgYL565FW4mFYfTCYE-YSOXegjeiYySr48efWjORFqfpD_c2ulU4Wo5u1gyriivi2elV8GqPJP5Hvabjj5qKLavBwBM/s1600/download.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP1TVVQaT09Uev3BGE7OK7qNiClzHDm3gQ8_rkH8dVJxDxav07RqgYL565FW4mFYfTCYE-YSOXegjeiYySr48efWjORFqfpD_c2ulU4Wo5u1gyriivi2elV8GqPJP5Hvabjj5qKLavBwBM/s1600/download.jpg" /></a></div>
È stata per me un'esperienza significativa, che mi ha fatto comprendere come le nostre suore, che a volte potrebbero sembrare lontane anni luce da noi studenti, in realtà sono le prime ad avere a cuore la nostra scuola, gli studenti , la nostra istruzione e, sopratutto, la nostra educazione; mi ha fatto comprendere come le nostre suore abbiano come obiettivo principale quello di aiutare gli altri e di percorrere il loro cammino in nome della carità e della fede; come il ruolo di "sorelle serventi" non si fondi solo e unicamente nella religione ma sia principalmente un costume di vita improntata a nobiltà d'animo e contributo attivo nella società intera. L'ho capito dagli occhi di suor Lidia che, alla domanda "come la fa sentire essere una sorella servente?", sono divenuti lucidi, uno specchio d'acqua. Sono proprio queste le nostre suore: prima di tutto, maestre di vita!</div>
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<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; line-height: 150%;">
<o:p></o:p></span>SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-58402821507066934372015-11-09T14:30:00.000+01:002015-11-10T10:22:32.350+01:00IL NOSTRO NUOVO ANNO SCOLASTCO (Campus Scolastico "San Vincenzo" Reggio Calabria - a cura di Fazio Flavia, Ranieri Ludovica)<div align="justify">
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Martedì 29 settembre 2015, in concomitanza con la festività di San Vincenzo, noi studenti del “Campus S. Vincenzo de’ Paoli” abbiamo inaugurato l’anno scolastico 2015/2016.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeP878Tp3pQZlU0Gr7zB4RALo1bN-gsk-_iLZkjx5WxfO-sSGKLDEdrd6zrf3s1CqC3DqI46-uGQQx8aHcngypI3HU06IIRQRJz0PlWJZfCGBbWeIyZZfLGmkmiCT-qT7PJlmc3WH36fA4/s1600/IMG_6701.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeP878Tp3pQZlU0Gr7zB4RALo1bN-gsk-_iLZkjx5WxfO-sSGKLDEdrd6zrf3s1CqC3DqI46-uGQQx8aHcngypI3HU06IIRQRJz0PlWJZfCGBbWeIyZZfLGmkmiCT-qT7PJlmc3WH36fA4/s400/IMG_6701.JPG" width="400" /></a></div>
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Non potevamo iniziare i festeggiamenti che con la Santa Messa, celebrata alle 9.00 nella Basilica Cattedrale della città. L’animazione è stata tutta ad opera di alcuni alunni che vi hanno partecipato con canti e letture, sotto la guida di Suor Melania Gramuglia e Suor Rosaria Gerundo. Ad accompagnarci in questo giorno festoso l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria- Bova, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini che ha officiato la funzione.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdMY7vz7DcdlVCKclBEi0Qj12r-D-KMmXTqqwt8EC5DQS0ta-FkSPUrQFC7zL_v_UUqrxqguD6O38Mp3pMB4kGTOfE1C5DCxG_OpwcTb647Ay-muyrKSFszaUvIVgOqPdG__3NLDDBD1Dl/s1600/IMG_6719.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdMY7vz7DcdlVCKclBEi0Qj12r-D-KMmXTqqwt8EC5DQS0ta-FkSPUrQFC7zL_v_UUqrxqguD6O38Mp3pMB4kGTOfE1C5DCxG_OpwcTb647Ay-muyrKSFszaUvIVgOqPdG__3NLDDBD1Dl/s320/IMG_6719.JPG" width="320" /></a><<<i>In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo</i>>>. Queste le parole del Vangelo da cui è partito l’Arcivescovo per rivolgere a noi studenti e ai docenti l’omelia, che ci ha fatto riflettere sul vero senso della cultura: usare le proprie conoscenze senza ledere la libertà e la sicurezza altrui, eliminare la competizione fine a se stessa e mettere in gioco le proprie competenze senza timore e con spirito di confronto costruttivo, relazionarsi all'altro senza la voglia di sopraffare né il timore di giudizio. Tutto ciò per noi alunni del Campus si può trasformare in impegno entusiastico e gratuito nella nostra vita da studenti, affidandoci a Dio, fonte di sapienza. L’augurio di un buon inizio di anno, la costanza nel percorso, una conclusione degna dei sacrifici dei nostri genitori, ha concluso il nostro festoso incontro con l’Arcivescovo<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8CRGOvwG2Ey1FL95CZJNSsoQDJFzaqcImmKTakI-39qfcAVgNk6aC87znBKrcvMDYAddugOD4LDYKOpf48NmwDOvwi0_S2ChyeFVrnlwWIvPuvnck-38ZYgmXBAQwSGbJmUmFHkY7XM-Q/s1600/IMG_6887.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyRtNnfmxkhmTK5xOZXhTj9bkiyUuH1eZLpce1VvyK9QEorvwa1zIQc6WfHw427IyOYV4ophvQh_eHp_dn4fbEyGLRszey1qV4GDeUDbGFehgL2ATN4pMeoOnNOv5clFIKp8nyde1Jxr5B/s1600/IMG_6864.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyRtNnfmxkhmTK5xOZXhTj9bkiyUuH1eZLpce1VvyK9QEorvwa1zIQc6WfHw427IyOYV4ophvQh_eHp_dn4fbEyGLRszey1qV4GDeUDbGFehgL2ATN4pMeoOnNOv5clFIKp8nyde1Jxr5B/s320/IMG_6864.JPG" width="320" /></a>Rientrati in istituto, ci siamo dedicati ad una celebrazione dello stile più “secolare”. Musica, ballo e buon cibo hanno accompagnato il nostro momento di festa. Mariano Labate (in veste di dj) ci ha fatti sfrenare con le note di Mr Jack, Martin Solveig, David Guetta, Pitbull, Inna, Rihanna, note che hanno reso frizzante l’ambiente dell’istituto. Chi se lo sarebbe mai aspettato di vedere Suor Nicolina ballare Mr Jack?!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8CRGOvwG2Ey1FL95CZJNSsoQDJFzaqcImmKTakI-39qfcAVgNk6aC87znBKrcvMDYAddugOD4LDYKOpf48NmwDOvwi0_S2ChyeFVrnlwWIvPuvnck-38ZYgmXBAQwSGbJmUmFHkY7XM-Q/s1600/IMG_6887.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8CRGOvwG2Ey1FL95CZJNSsoQDJFzaqcImmKTakI-39qfcAVgNk6aC87znBKrcvMDYAddugOD4LDYKOpf48NmwDOvwi0_S2ChyeFVrnlwWIvPuvnck-38ZYgmXBAQwSGbJmUmFHkY7XM-Q/s320/IMG_6887.JPG" width="320" /></a><br />
La giusta “benzina” per tutte queste danze degne di un “Saranno Famosi” alla Alan Parker ci è stata offerta dalle sapienti mani delle nostre mamme: pizzette, focacce, cornetti, pasticcini, biscotti, ciambelloni, torte salate , bevande per tutti i gusti… Come non avere l’energia giusta per divertirci fino alle 12.30?! Ovviamente questa festa è stata anche un’occasione per aprire le porte del Campus alle famiglie degli alunni: anche questi momenti contribuiscono a creare una sana alleanza tra scuola e famiglia. E noi studenti del S. Vincenzo lo sappiamo bene, visto che non perdiamo l’occasione di festeggiare il nostro <i>essere </i>insieme.<br />
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La leggera pioggia che ci ha accompagnati in questo giorno di festa ha solo reso tutto più allegro e frizzante … più fortunato …? La buona stella di questo nuovo anno è per noi il ritorno del preside Bruno De Masi, al quale noi alunni rivolgiamo il nostro caloroso “ben tornato”<br />
Insomma non resta che fare a tutti: alunni, genitori, docenti, collaboratori, preside e suore un grande in bocca al lupo per il lavoro intenso che ci aspetta!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMqnwmwDv5buScDYqCTXmqdnpOPFZfSNbgeZK_VB7iPHGWgODakN5GkuMnAiiVAKERK9_2eKNgNbjHMTQv7FCuj3dad7IVgJ3UXgmJtWmFUCtyUs1ZHr2BL2z2Pc5zDXcH_pBGdtQbV6bM/s1600/IMG_6903.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMqnwmwDv5buScDYqCTXmqdnpOPFZfSNbgeZK_VB7iPHGWgODakN5GkuMnAiiVAKERK9_2eKNgNbjHMTQv7FCuj3dad7IVgJ3UXgmJtWmFUCtyUs1ZHr2BL2z2Pc5zDXcH_pBGdtQbV6bM/s400/IMG_6903.JPG" width="400" /></a></div>
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SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-68415073598075179072013-09-17T21:46:00.004+02:002013-09-17T21:49:31.402+02:00LE QUATTRO DIMENSIONI DELLA SCUOLA CATTOLICA... PIU' QUELLA QUELLA DELLA SOBRIETA' GESTIONALE E DELLA TRASPARENZA!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlXmSHL4KIsREk-VPCJ6KTvrIqAjScmRe-NIn7xYT3T1aGmgNSGUEz9JaCBxNI8F7RonrvEcvNV48l2xJmXPjQ4PMlPmjCtNggDJ27YUEVY4PLWdnThPAHuHW7Gc13fppZD6zunoF17V8H/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlXmSHL4KIsREk-VPCJ6KTvrIqAjScmRe-NIn7xYT3T1aGmgNSGUEz9JaCBxNI8F7RonrvEcvNV48l2xJmXPjQ4PMlPmjCtNggDJ27YUEVY4PLWdnThPAHuHW7Gc13fppZD6zunoF17V8H/s400/index1.jpeg" width="287" /></a></div>
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Nel delineare l ' originalità del metodo educativo della scuola cattolica, in genere ci si sofferma, e ben a ragione, sui caratteri dell' ORIGINALITA' e della PROFEZIA della scuola cattolica e per fare chiarezza si individuano almeno quattro dimensioni di contenuto e di sostanza sui quali fondare la specificità di questo tipo di scuola:</div>
<ul style="text-align: justify;">
<li>Un metodo educativo che pone al centro la persona;</li>
</ul>
<ul style="text-align: justify;">
<li>Il sistema ambiente e la comunità educante quali presupposti non marginali per una reale formazione civile umana e spirituale di ogni allievo;</li>
</ul>
<ul style="text-align: justify;">
<li>La pedagogia del progetto al servizio del personalismo pedagogico;</li>
</ul>
<ul style="text-align: justify;">
<li>La testimonianza di professionalità coerenti con i valori umani, sociali e civili condivisi, ma anche su convinzioni di fede ed etiche irrinunciabili , nel quadro del nuovo ruolo del docente.</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
Ferma restando la peculiarità di ogni scuola cattolica e del Carisma che sottende ad essa, penso però che occorra soffermarsi almeno su UNA QUINTA DIMENSIONE , apparentemente marginale, spesso data per scontata, ma oggi più che mai importante nella vita e nella visibilità della singola scuola. Ci riferiamo alla dimensione operativa e concreta della <b>sobrietà, accompagnata da una gestione generosa nella parsimonia e trasparente in tutti i sintagmi del suo agire. </b></div>
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<div style="text-align: justify;">
Tracciamo dunque, con l'aiuto dello studio condotto da Guglielmo Malizia, sia pure in modo sintetico, gli elemtni fondamentali afferenti a ciascuna di queste quattro dimensioni, senza però trascurare mai la quinta...</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIbp908gEvrzqL9y6IxhQ-dfjL_QID6HRK_O9UJP-1NKRgJfrFULLvi0zvZpwse44deRP4Vwi0qOtsmfIho2P8RGKRiTpM6qI4TnGsoIzh9wzkag_DUbpA1HOQmug_mqHqrrgPEhcm_xRm/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIbp908gEvrzqL9y6IxhQ-dfjL_QID6HRK_O9UJP-1NKRgJfrFULLvi0zvZpwse44deRP4Vwi0qOtsmfIho2P8RGKRiTpM6qI4TnGsoIzh9wzkag_DUbpA1HOQmug_mqHqrrgPEhcm_xRm/s400/index.jpeg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
IL METODO E LA CENTRALITA' DELLA PERSONA</div>
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<div style="text-align: justify;">
Il metodo educativo della scuola cattolica fa dell'educando il soggetto del suoproprio sviluppo. In particolare, deve essere anzitutto umanizzante, in quanto promuove la perfezione completa della persona umana e la edificazione di un mondo più umano. E' personalizzante e mira formare la persona umanain ordine al suo fine ultimo e al bene della società di cui l'uomo è membro. Prima di trasmettere conoscenze, competenze e valori la scuola cattolica è chiamata a rispondere alla domanda formativa che proviene esplicitamente o implicitamente dai giovani in crescita e che ricercano il significato della loro vita.<br />
Più che valori la scuola cattolica dovrà operare per promuovere personalità valide.</div>
<div style="text-align: justify;">
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Jt9EVXeB-8Gcrv7jcFEFxk7fhLxslGSG61aCGJu_cata4hFRGS2ZX4PiXYIaccTPoYlLHpNl1SGqyWsKNiPdRjSjaaeTtiuRSjLQMNphfVePaOvQzkuQ7i4TvkbqEQRdcuuMCaG1ghBR/s1600/index2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Jt9EVXeB-8Gcrv7jcFEFxk7fhLxslGSG61aCGJu_cata4hFRGS2ZX4PiXYIaccTPoYlLHpNl1SGqyWsKNiPdRjSjaaeTtiuRSjLQMNphfVePaOvQzkuQ7i4TvkbqEQRdcuuMCaG1ghBR/s400/index2.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
SISTEMA AMBIENTE E COMUNITA' EDUCANTE</div>
<div style="text-align: justify;">
Elemento centrale dell'educazione nella scuola cattolica è la comunità. Questa non si fonda tanto nella tolleranza o nel semplice rispetto della libertà altrui quanto nella considerazione dell'altro come offerta di una ricchezza che ci libera dal nostro egoismo e che si presenta con i tratti del volto di Cristo. Ne consegue che lacomunità è messa in grado di fornire una esperienza di pace e di servizio al bene comune che insieme con quella della vita discendono dall'accoglienza della verità. Inoltre, se la Chiesa è anzitutto comunione, la scuola cattolica non può non definirsi in primo luogo che come comunità educante, la quale diviene centro propulsore e responsabile di tutta la sua vita. Ne segue l'impegno dei suoi membri di operare comunionalmente, alimentandosi con la Parola e con i segni sacramentali in un cammino di conversione e di riconciliazione e costruendo l'unitarietà del processo educativo sul dono dello Spirito.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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LA PEDAGOGIA DEL PROGETTO<br />
<br />
Il progetto educativo si presenta come il punto di incontro e di convergenza di tutte le componenti della comunità educante, come una istanza critica rispetto alle distorsioni e alle riduzioni educative e come un ambito nel quale si manifesta la forza trasformatrice e liberatrice del Vangelo per la formazione delle persone. Esso inoltre consente di ovviare alla frammentarietà dei percorsi e degli obiettivi, riconducendoli a un quadro di riferimento unitario , e permette di superare il pericolo della giustapposizione di orientamenti tra loro inconciliabili, costringendo ad evidenziare la concezione di persona, educazione e società. La sua elaborazione impegna l’apporto di tutta la comunità, naturalmente secondo ruoli e con poteri diversi. In aggiunta, consente di esprimere e motivare secondo la specificità cristiana i temi educativi fondamentali nella loro peculiare valenza pedagogica.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtFPdLYDSSRrodxSfCGJOCm7EoRLoK9w_CvGNmpzjcH6rtRen-N9D-EaR2YKM6rsArcAis98BkEYSPG_uF2sNprwwyuU2-CKp-aZ6kO2DTolfUMOlWaZREl3EjKbHlrDCZ3sBp582lrNQN/s1600/index4.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="394" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtFPdLYDSSRrodxSfCGJOCm7EoRLoK9w_CvGNmpzjcH6rtRen-N9D-EaR2YKM6rsArcAis98BkEYSPG_uF2sNprwwyuU2-CKp-aZ6kO2DTolfUMOlWaZREl3EjKbHlrDCZ3sBp582lrNQN/s400/index4.jpeg" width="400" /></a></div>
LA TESTIMONIANZA <br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Di fronte all’allievo in formazione la preminenza va data alla condotta, alla testimonianza e non solo alla parola . Questo significa cura della relazione educativa che non può essere mai un monologo ma un dialogo e che va accompagnata dalla convinzione che rappresenta un arricchimento non solo per l’allievo, ma anche per l’insegnante. Questi non dovrebbe mai dimenticare che il giovane durante la fase evolutiva della sua vita ha bisogno di amicizia e di una guida che l’aiuti a superare i suoi dubbi e disorientamenti. È necessario che egli sappia coniugare insieme, con prudente realismo e adattamento ad ogni singolo caso avvicinamento e lontananza, familiarità e distacco, perché l’educando giunga a sviluppare la propria personalità senza condizionamenti</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjAjl6_apy-UFLiEh1kKPw54_gbHlwEWqE8EkvqoeX7aeByzhihPBFDrDArjw-3qG1FZI5IlmHFxDClt-ffWmITOTq7PZXtkvCPDKhGI01BC1xY4WQ66ysa2bn1k3sjLLqEmFruip2K9U0/s1600/index5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjAjl6_apy-UFLiEh1kKPw54_gbHlwEWqE8EkvqoeX7aeByzhihPBFDrDArjw-3qG1FZI5IlmHFxDClt-ffWmITOTq7PZXtkvCPDKhGI01BC1xY4WQ66ysa2bn1k3sjLLqEmFruip2K9U0/s400/index5.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
SOBRIETA' E TRASPARENZA </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sobrietà è rispetto assoluto di tutte le risorse umane, strutturali e materiali nell'interesse superiore della collettività scolastica e degli alunni. Sobrietà non è egoismo, aridità e tirchieria, ma giusta valutazione delle giuste esigenze, delle giuste necessità, dei giusti interventi. Sobrietà non è casualità, non è spreco, ma è anche generosità verso i più poveri di mezzi, secondo la più genuina lettura del carisma di Santa Giovanna Antida.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quanto alla necessità della trasparenza gestionale, amministrativa e funzionale alla didattica ogni commento appare del tutto superfluo...</div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-46975868710597772242013-08-31T22:12:00.002+02:002013-08-31T22:39:39.030+02:00SUL MODELLO DELLE SUORE DELLA CARITA’/ INSEGNANTI , SEMPRE PIU’ ANZIANE , MA SEMPRE GIOVANI, AUGURI A TUTTI PER IL NUOVO ANNO SCOLASTICO<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div style="text-align: justify;">
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<![endif]--><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> In questa
vigilia ormai brevissima che ci separa dall’ inizio del nuovo anno
scolastico, un anno sicuramente importante per le novità che apporta, voglio ripensare e proporvi le icone delle tante
suore anziane che in altrettante aule fra qualche giorno torneranno ad entrare
col fruscio silenzioso delle loro vesti nere o grigie o avana, ma sempre
candide com’è nitido tutto il loro essere, per accogliere gli alunni loro affidati , e col sorriso
sulla bocca e gli acciacchi degli anni sempre più a stento repressi.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidAaM4VprCj9CTSgzHjhn748niM_NLKw_7jirnzVvquFVNLcSwjKtTgGjnkYkPE1ikS0SC5OHEG1NC-cFqVR4x50SBuThq5LpZzP4TEF4gczl1W45W4b56LH9u62bn1dlCm6PjQnRB6juK/s1600/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidAaM4VprCj9CTSgzHjhn748niM_NLKw_7jirnzVvquFVNLcSwjKtTgGjnkYkPE1ikS0SC5OHEG1NC-cFqVR4x50SBuThq5LpZzP4TEF4gczl1W45W4b56LH9u62bn1dlCm6PjQnRB6juK/s640/index3.jpeg" width="342" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Sono loro, e non
solo amministrativamente, la linfa vitale di tante, quasi tutte le scuole paritarie
della Congregazione, coloro che alimentano giorno per giorno con sacrificio e
costanza, con coraggio e parsimoniosa ricchezza di cuore e di intelletto ogni nuova strategia pedagogica, ogni
progetto, ogni azione educativa. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/t1TcDHrkQYg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Sono loro che
affiancano e spesso sorreggono gli insegnanti laici nelle stesse scuole, con la
discrezione e la delicatezza di chi non si erge mai al di spora degli altri, ma
agli altri sembra chiedere quasi sempre aiuto , consigli e risorse. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1WsiKe6dYySNijWa-vedqGX5M79m-h1jKXosHZTxIvPH4nl66HgySy4nSv1RQrjq52XcrWQ2NoxefxoXVxrLaFGqLWk8q2zAckVvpyfSx_ByzDqL9XEdh1zMCRaoCtOx1ZgFAkkoDrN41/s1600/index5.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1WsiKe6dYySNijWa-vedqGX5M79m-h1jKXosHZTxIvPH4nl66HgySy4nSv1RQrjq52XcrWQ2NoxefxoXVxrLaFGqLWk8q2zAckVvpyfSx_ByzDqL9XEdh1zMCRaoCtOx1ZgFAkkoDrN41/s400/index5.jpeg" width="250" /></a><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></span><br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Sono loro che
attraversano le mille incomprensioni quotidiane
sussurrando sulle labbra, anche nelle prove più dure, una preghiera e un sorriso, senza scomporsi e
senza rimproverare nulla a nessuno ,
perchè la <i>"Carità cristiana ...
abbraccia tutti i tempi, tutti i luoghi e tutte le persone senza distinzione di
età, di sesso, né di condizione…" (Reg. 1820, 2a parte).</i></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/0HNg3kOtPTc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Sono ancora loro
le prime ad accogliere le novità procedurali e didattiche introdotte dagli
organi di governo delle scuole nei vari paesi e nelle varie dimensioni
culturali e a farle proprie, a farle diventare patrimonio comune in ogni scuola
affinchè ogni scuola abbia e dia il meglio nello spirito più genuino della
Fondatrice.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxpua8U6ZAv-C0-rJ-0DpSQp30rs9Fyn6oXs8oFmotM1X0ZAWgt-hVnMmOMBN09ZexdVsWjUZrBCujTydA9QFsJZbXPm3X7lV4X7K6_XwVonBx47rorLGxD5zjV2sJBl5tXuGr8JVCIgte/s1600/index4.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxpua8U6ZAv-C0-rJ-0DpSQp30rs9Fyn6oXs8oFmotM1X0ZAWgt-hVnMmOMBN09ZexdVsWjUZrBCujTydA9QFsJZbXPm3X7lV4X7K6_XwVonBx47rorLGxD5zjV2sJBl5tXuGr8JVCIgte/s400/index4.JPG" width="230" /></a><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Sono loro a
proporsi ogni giorno per colmare ogni lacuna , ogni falla, con quello spirito
di gratuità e di servizio che rende spesso sovrabbondante il Bene anche là dove
sembra prosperare e averla vinta il Male.</span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Sono loro che ti
sorreggono con lo sguardo e con la preghiera nascosta quando stenti nelle
situazioni educative più difficili...</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/HePHUJ51nKU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> A loro, a queste
suore che rimarranno sempre giovani di
cuore e di mente ed a cui dobbiamo veramente tanto, il nostro GRAZIE più sincero e attraverso di loro l’augurio di</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <b><i> </i></b></span></span></span><br />
<span style="color: #274e13;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b><i> BUON ANNO SCOLASTICO 2013/2014 A TUTTI!</i></b></span></span></span></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-44573139705735685092013-08-19T09:17:00.001+02:002013-08-19T09:23:49.145+02:00RIFACCIAMO IL PUNTO SULLE COMPETENZE NEL QUADRO DELLE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI PER SCUOLA DELL’INFANZIA E I CICLO PRONTE AD ESSERE APPLICATE<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1iy707FcAdWcHZd41qWdDCP9lKZbggYqFZZ-dxkAdVZxq3EMdNOYJvqH4rm2hzDQRiVhuetV4rXKspKpFQyEn6JuvMI5usGqVJifkhjRIrtw4Ma1pNv2hr_kewwR0DC-j8OQWzCHWvcDu/s1600/index.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1iy707FcAdWcHZd41qWdDCP9lKZbggYqFZZ-dxkAdVZxq3EMdNOYJvqH4rm2hzDQRiVhuetV4rXKspKpFQyEn6JuvMI5usGqVJifkhjRIrtw4Ma1pNv2hr_kewwR0DC-j8OQWzCHWvcDu/s320/index.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="mso-bidi-font-weight: bold; mso-font-kerning: 18.0pt;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">Se è vero che la formale approvazione definitiva per le Indicazioni
Nazionali relative alla Scuola dell’Infanzia e al I ciclo, essendo
intervenuta soltanto nel febbraio scorso,
non poteva imporne un’applicazione controversa a metà anno scolastico, è pur
vero che ,a partire dal I settembre prossimo, i nuovi percoprsi di lavoro non
potranno essere assolutamente disattesi da nessuno.</span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> In tale prospettiva un
ripensamento e una riflessione sul significato delle competenze si impone con
urgenza e ci interpella direttamente!</span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b>Il contesto </b></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">Nella <i><a href="http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:394:0010:0018:it:PDF" target="_blank"><span style="color: windowtext; text-decoration: none;">Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre
2006</span></a> </i>sono state enunciate in maniera definitiva le <b>otto
competenze chiave</b> per la cittadinanza europea:</span><br />
<br />
</div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/G2f1_oCCmSc/0.jpg" height="266" style="clear: left; float: left;" width="320"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/G2f1_oCCmSc&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/G2f1_oCCmSc&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><i>"Le competenze
sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze,
abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle
di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la
cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. Il quadro di
riferimento delinea otto competenze chiave:</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<ol start="1" type="1">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhgMKmevpPrv9KBBpx-D-PAj_juqpIwgJYcn2XCSqVjmz298Aq6QtmHRbmsDfL7Y_4TH2iNX4m_cgNfh8kB5ecA3WnlQCyQ6QLCRL3My-MX8lLBRv6_YPUGxY-77kF_E4gs39KtB8_Axn6/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhgMKmevpPrv9KBBpx-D-PAj_juqpIwgJYcn2XCSqVjmz298Aq6QtmHRbmsDfL7Y_4TH2iNX4m_cgNfh8kB5ecA3WnlQCyQ6QLCRL3My-MX8lLBRv6_YPUGxY-77kF_E4gs39KtB8_Axn6/s200/index1.jpeg" width="200" /></a>
<li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Comunicazione nella madrelingua</i></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Comunicazione nelle lingue straniere</i></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Competenza matematica e competenze di
base in scienza e tecnologia</i></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Competenza digitale</i></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Imparare ad imparare</i></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Competenze sociali e civiche</i></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Spirito di iniziativa e
imprenditorialità</i></b></span></li>
<li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Consapevolezza ed espressione culturale</i></b></span></li>
</ol>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/o0MKP7EaMyo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><i> Le competenze chiave
sono considerate ugualmente importanti, poiché ciascuna di esse può contribuire
a una vita positiva nella società della conoscenza. Molte delle competenze si
sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito
favoriscono la competenza in un altro. La competenza nelle abilità
fondamentali del linguaggio, della lettura, della scrittura e del calcolo e
nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) è una pietra
angolare per l’apprendimento, e il fatto di imparare a imparare è utile per
tutte le attività di apprendimento. Vi sono diverse tematiche che si applicano
nel quadro di riferimento: pensiero critico,creatività, iniziativa, capacità di
risolvere i problemi, valutazione del rischio, assunzione di decisioni e
capacità di gestione costruttiva dei sentimenti svolgono un ruolo importante
per tutte e otto le competenze chiave."</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> Solo in un momento
successivo il Parlamento europeo ha
definito anche i concetti di conoscenza, abilità e competenza:</span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Conoscenze</i></b><i>: risultato dell’assimilazione di
informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di
fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di
studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono
descritte come <b>teoriche</b> e/o <b>pratiche</b>;</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Abilità</i></b><i>: indicano le capacità di applicare
conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere
problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono
descritte come <b>cognitive</b> (comprendenti l’uso del pensiero logico,
intuitivo e creativo) o <b>pratiche</b> (comprendenti l’abilità manuale e l’uso
di metodi, materiali, strumenti);</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b><i>Competenze</i></b><i>: comprovata capacità di utilizzare
conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in
situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.
Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte
in termini di <b>responsabilità</b> e <b>autonomia</b>."</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/SKVRnzY4La8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> Dunque <b>le competenze,</b> volendo schematizzare, <b>sono il risultato della sintesi di conoscenze e abilità con capacità ed esperienze personali, attitudini,
atteggiamenti, motivazioni, bisogni.</b></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b>Le competenze nella scuola italiana e nelle Nuove Indicazioni Nazionali</b></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Nella scuola
italiana il concetto di competenza entra a partire dal 2000 (riforma Berlinguer
– De Mauro), e viene definitivamente “codificato” dal <a href="http://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dm139_07.shtml" target="_blank"><span style="color: windowtext; text-decoration: none;">D.M. n. 139 del 22 agosto 2007</span></a> che introduce nuove indicazioni
nazionali (di natura sperimentale) per il secondo ciclo e obbligo d’istruzione
fino a sedici anni.</span></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> Nelle Nuove
Indicazioni Nazionali formalizzate nel febbraio scorso si chiarisce che <i>"il
sistema scolastico italiano assume come <b>orizzonte di riferimento verso cui
tendere</b> il quadro delle competenze chiave dell’apprendimento permanente
definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (…). Queste
sono il punto di arrivo odierno di un vasto confronto scientifico e culturale
sulle competenze utili per la vita al quale l’Italia ha attivamente
partecipato. L’impegno a far conseguire tali competenze a tutti i cittadini europei
di qualsiasi età, indipendentemente dalle caratteristiche proprie di ogni
sistema scolastico nazionale, non implica da parte degli Stati aderenti
all’Unione europea l’adozione di ordinamenti e curricoli scolastici conformi a
uno stesso modello. Al contrario, la diversità di obiettivi specifici, di
contenuti e di metodi di insegnamento, così come le differenze storiche e
culturali di ogni paese, pur orientati verso le stesse competenze generali,
favoriscono l’espressione di una pluralità di modi di sviluppare e realizzare
tali competenze. Tale processo non si esaurisce al termine del primo ciclo di
istruzione, ma prosegue con l’estensione dell’obbligo di istruzione nel ciclo
secondario e oltre, in una prospettiva di educazione permanente, per tutto l’arco
della vita. Nell’ambito del costante processo di elaborazione e verifica dei
propri obiettivi e nell’attento confronto con gli altri sistemi scolastici
europei, le Indicazioni Nazionali intendono promuovere e consolidare le
competenze culturali basilari e irrinunciabili tese a sviluppare
progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee."</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Nel testo delle
Nuove Indicazioni si giunge quindi a determinare il <b><a href="http://www.pearsonitalia.it/profilo-studente" target="_blank"><span style="color: windowtext; text-decoration: none;">Profilo delle
competenze dello studente al termine del primo ciclo</span></a> </b>che è
fondatop sulle otto competenze chiave
europee declinate all’interno del curriculum di studi della scuola italiana. </span></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/wRQp6t_SZoo/0.jpg" height="266" style="clear: right; float: right;" width="320"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/wRQp6t_SZoo&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/wRQp6t_SZoo&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> <b>Tale Profilo, diviene dunque un obiettivo
imprescindibile nella creazione di obiettivi e traguardi di
insegnamento-apprendimento.</b></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><b>Le tappe e i traguardi per lo sviluppo delle competenze</b></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> Il profilo viene poi puntualizzato in tappe e in <a href="http://www.pearsonitalia.it/traguardi-competenze" target="_blank"><b><span style="color: windowtext; text-decoration: none;">traguardi per
lo sviluppo delle competenze</span></b></a> (disciplinari), da conseguire al
termine della scuola d’infanzia, della scuola primaria, del terzo anno della
scuola secondaria di primo grado<i>: "i
traguardi rappresentano dei <b>riferimenti ineludibili </b>per gli insegnanti,
indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare
l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. Nella scuola del primo
ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze
attese e, nella loro scansione temporale, sono <b>prescrittivi</b>, impegnando
così le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a
garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio."</i></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-57314315818801996042013-08-14T19:27:00.003+02:002013-08-14T19:49:48.832+02:00NON SGRIDARMI ! NON SO PREGARE...Il ritorno a Maria Regina dei più piccoli e dei più poveri delle nostre scuole<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/QDMimt3bic8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Speciale e stupenda la festa di Maria Santissima Assunta in cielo, cui ci vogliamo rivolgere ancora una volta attraverso gli occhi e il cuore dei più piccoli e dei più poveri delle nostre scuole cattoliche.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> E piccoli e poveri siamo tutti, nessuno escluso, nel momento in cui pensiamo di risolvere tutti i problemi confidando esclusivamente nell'uomo, senza ricorrere lontanamente a quel porto sicuro che è la Madre Santa.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> A Lei stasera ci rivolgiamo con le struggenti parole di Herman Hesse e di un anonimo, illustrate dai link dei canti mariani più belli:</span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/-MZO5LopLkU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/vXw3Hj6vRoc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/OsY6fuZGS48?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>Non sgridarmi! Non so pregare, </i><br /><i>voglio solo, passando innanzi,</i><br /><i>salire i tuoi gradini </i><br /><i>e vedere i tuoi occhi.</i>
<br /><br /><i>C'e un puro splendore </i><br /><i>sulla tua fronte, che mi colma di gioia:</i><br /><i>l'ho così spesso adornata di corone </i><br /><i>nel tempo della mia fanciullezza.</i>
<br /><br /><i>Senza ornamento e splendore di perle </i><br /><i>lasciami deporre sui gradini, </i><br /><i>muto implorando la tua </i></span></span><br />
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/GBF7HoY51us?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>benedizione, </i><br /><i>l'appassita corona della mia giovinezza.</i>
<br /><br /><i>Lotte, strade, ferite innumeri, </i><br /><i>non gustate aspre vittorie </i><br /><i>di guerre combattute senza gloria</i><br /><i>trovano stanche ora la meta.</i>
<br /><i></i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i> </i> (<span class="extra">Canti a Maria, di Herman Hesse</span>)</span></span><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i> _____ </i></span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>Ritorno stanco a te, Maria</i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>nell'ora in cui i tuoi occhi</i></span></span><br />
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/M60QTDdGNYw?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>cominciano a guardare</i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>dall'Alto </i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>questa terra che hai amato</i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>da figlia e sposa, </i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>poi mamma gioiosa e addolorata, </i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>e con Amore più grande</i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>continui a inondarla </i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>del Tuo sguardo</i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i>e della Tua premura...</i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> (Anonimo)<i></i></span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i><br /></i></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>Buona festa di Maria Santissima Assunta a tutti</b></span></span>!</div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-26159690856628617652013-08-08T18:42:00.000+02:002013-08-14T18:47:35.120+02:00SOFFERMANDOCI ANCORA SUL REALE IDENTIKIT DELLA SCUOLA CATTOLICA...<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<span style="mso-spacerun: yes;"> <span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">E' necessario più che mai tornare a riflettere e a intendersi sull'identità e sulla funzione della Scuola Cattolica pur nella convinzione (ci si augura pienamente condivisa da tutti) che essa è il luogo ideale per l’intreccio di alleanze
educative, in cui riconciliare famiglie e nuove generazioni aperte alla fede
cristiana, nella determinazione fondata e coraggiosa di poter vivere una vita
buona anche in questo mondo e in questo tempo, purchè essa soddisfi almeno tre condizioni:</span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<ul style="text-align: justify;" type="disc">
<li class="MsoNormal"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">qualità
della proposta umana ed educativa
nella logica di una scuola pubblica in grado di competere con tutte
le altre proposte educative, sempre più idonea a richiamare l’attenzione di
mondi sociali e culturali ben oltre i confini confessionali;</span></span></li>
<li class="MsoNormal"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">struttura
di comunità educante, rappresentata dalle figure
degli adulti che vi operano, a cominciare dai docenti a finire coi
genitori, consapevoli di giocare un ruolo di modello e non solo di
svolgere una funzione;</span></span></li>
<li class="MsoNormal"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">capacità
di promuovere una cultura della libertà educativa che non sia
rivendicazione di parte, ma difesa e promozione della persona a partire
dalla tutela e dalla promozione della coscienza e della sua responsabilità
nel dare pubblica attestazione della propria responsabilità non solo
privata, ma personale e pubblica.</span></span></li>
</ul>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 18pt; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRhC2JLKxd6CVVW_cND-DaCfWbm3QOytb-PEXhQ9jiE0irqc1OzucDklnqADqkn6ZPx3gxmZnhmgzPPmVbHhvUsswrJD6Yy3hUWGzS4WXd5GnHgMyfDzGv4lIijvnIJ5Oc4U41ZB7_pai9/s1600/index3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRhC2JLKxd6CVVW_cND-DaCfWbm3QOytb-PEXhQ9jiE0irqc1OzucDklnqADqkn6ZPx3gxmZnhmgzPPmVbHhvUsswrJD6Yy3hUWGzS4WXd5GnHgMyfDzGv4lIijvnIJ5Oc4U41ZB7_pai9/s400/index3.jpg" width="400" /></a><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <span style="color: #274e13;"><b>Ecco quanto scrive in proposito la Conferenza Episcopale Italiana, con
riferimento alla situazione attuale della scuola cattolica in Italia:</b></span></span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: black;"><br />
<i>“La Chiesa è mandata ad annunciare
e ad incarnare la Lieta Notizia che porta a compimento la piena dignità e la
libertà dell'uomo. Per questo, essa è da sempre attenta e sollecita verso
quelle esperienze ed istituzioni, nelle quali come accade nella scuola - prende
forma l'umanità del domani e si delinea l'immagine di ciò che sarà il mondo
futuro. Questo interessamento è più che mai motivato nel nostro tempo. Oggi,
infatti, è largamente diffusa la percezione che la possibilità di riprendere in
mano il corso degli avvenimenti, per dare ad essi un senso più giusto e
fraterno, dipende dalla formazione di uomini dotati di responsabilità e di
autonomia.</i></span></span></span></div>
<i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></i><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: black;"> I cristiani perciò sono seriamente
impegnati a garantire nella scuola una presenza vivace ed incisiva, che sia
rispettosa della natura e delle diversità dell'ambiente in cui gli uomini
vivono. La partecipazione diventa un appello e un modo di essere ai quali non
ci si può sottrarre. Tocca infatti ai cristiani nella scuola, e quindi
soprattutto ai laici, dare vita ad una cultura e ad un'azione educativa che
promuovano la liberazione integrale della persona e suscitino dialogo e
comunione interpersonale. E così pure è compito delle Chiese locali attuare una
pastorale organica, per mezzo della quale sia sostenuta, coordinata e
verificata l'azione che i cristiani - personalmente o nelle varie forme
associative - svolgono all'interno delle istituzioni scolastiche.In questo modo
la scuola italiana potrà riconoscere nel Vangelo un impulso vitale e
costruttivo, per superare positivamente la crisi che ormai da tempo la
travaglia - come riflesso della più vasta crisi morale e sociale - e per
condurre a fioritura i germi della speranza che è pure possibile intravedere.</span></span></span></i></div>
<i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></i><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQoc_QtrF7Db5muuI13vyZgK95cfDsGWwg3zXpZ_ewgp3gX2jCCTbPOjKYQ2p8FhLob_U8jtnIclqdCn_R2UsCd0u_sPGqJUt6RUyWk4qt5SKV_g6Q6BXYgAAQn4hoEj2aZFxBQpborHOy/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQoc_QtrF7Db5muuI13vyZgK95cfDsGWwg3zXpZ_ewgp3gX2jCCTbPOjKYQ2p8FhLob_U8jtnIclqdCn_R2UsCd0u_sPGqJUt6RUyWk4qt5SKV_g6Q6BXYgAAQn4hoEj2aZFxBQpborHOy/s400/index1.jpeg" width="400" /></a><i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: black;"> Non si può infatti non nutrire fiducia e
speranza guardando ad una realtà umana al centro della quale sono i bambini e i
giovani: nelle loro attese il futuro è già presente. In questo contesto, che
riguarda tutta la scuola italiana (statale e non), si colloca l'invito alla
Chiesa italiana a prendere seriamente in considerazione il problema della
Scuola Cattolica. Tale invito ha origine dalla chiara convinzione della
permanente validità della Scuola Cattolica e delle ragioni che la sostengono,
le quali si rivelano particolarmente significative nell'attuale momento storico
vissuto dalla Chiesa e dalla società civile, di cui la Chiesa condivide ansie e
speranze.</span></span></span></i></div>
<i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></i><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: black;"> La situazione attuale della scuola
appare infatti caratterizzata - più che in altri momenti storici - da una
complessità di tensioni verso prospettive pedagogiche, culturali e sociali
rispondenti ad esigenze molto diverse e perfino contrastanti. È necessario
rendersi conto che questa situazione ha radici lontane nel tempo, così come è
necessario prendere atto che nessun serio rinnovamento della scuola sarà
possibile senza porre alla base sicuri riferimenti a progetti riguardanti
l'uomo, la libertà, la responsabilità, il senso della storia, della cultura e
della società. <br />
Si riflette oggi sulla scuola, in modi più o meno evidenti, quella crisi
culturale che nasce dal "conflitto di umanesimi" caratteristico del
nostro tempo e delle società moderne. I cattolici, d'altra parte, sanno che le
culture non sono indifferenti per la fede cristiana. Essi hanno una originale
concezione dell'uomo, della sua natura, del suo destino, della persona e della
società, che è insieme frutto di ragione e dono di rivelazione. Tale concezione
costituisce il punto sicuro di riferimento della propria identità e li orienta
nell'opera di revisione delle possibili ambiguità o dei disvalori provenienti
dai diversi umanesimi. <br />
<br />
In questo senso la Scuola
Cattolica non ha soltanto da adempiere ad un compito educativo e didattico nei
confronti dei propri alunni, ma è chiamata ad assolvere anche ad un compito di
presenza attiva della "cultura cattolica" nel nostro tempo, per un
confronto critico e costruttivo in vista della formazione integrale della
persona umana e del bene comune della società. È anche a partire da questa
realtà che si rivela feconda e significativa la presenza di strutture - quali
la Scuola Cattolica - che sono esperienze di comunione e di collaborazione,
nella diversità dei doni e dei servizi, e hanno la funzione di allargare spazi
culturali ed educativi finalizzati ad una integrale promozione umana, in un
contesto di libertà e di pluralismo. Specialmente in un tempo di crisi e di
incertezza, non è utile a nessuno mettere a tacere voci e presenze dalle quali
può venire un aiuto e un'indicazione per il cammino da fare. </span></span></span></i></div>
<i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></i><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: black;"> Con questo documento si intende anche</span></span></span></i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: black;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6mtOE7wYZzMajWyb8INp2XhJam_-7MRrFyZsndO3jELeeD7lmemckG0osDdHWZMfyWU-tcV_oSv60q6yLtrrxpMDDke1efjO4LANVUTwjw0q-vIsX2oFHJ_x4rTiNgumOB-Ohs2G0d_45/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6mtOE7wYZzMajWyb8INp2XhJam_-7MRrFyZsndO3jELeeD7lmemckG0osDdHWZMfyWU-tcV_oSv60q6yLtrrxpMDDke1efjO4LANVUTwjw0q-vIsX2oFHJ_x4rTiNgumOB-Ohs2G0d_45/s320/index2.jpeg" width="320" /></a></span></span></span></i></div>
<i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: black;">
manifestare apprezzamento e solidarietà a tutti coloro, uomini e donne,
consacrati e laici, che nella scuola, e in particolare nella Scuola Cattolica,
offrono quotidianamente il loro servizio, tra difficoltà sempre crescenti e
spesso anche senza vedere adeguatamente riconosciuta la loro fatica. I Vescovi
sono pienamente consapevoli dei problemi assillanti che vengono posti oggi alle
Scuole Cattoliche, soprattutto sul piano organizzativo, normativo ed economico,
fino al punto da suggerire non di rado l'ipotesi di abbandonare il campo e di
assumere altri servizi. <br />
Essi si augurano, quindi, che questo documento sia, per tutte le Scuole
Cattoliche e per tutte le Chiese che sono in Italia, un motivo per sostenerne
l'impegno e per suscitare solidarietà e nuova fiducia.”</span></span></span></i></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-39065991083171679432013-08-01T20:55:00.001+02:002013-08-14T18:44:52.651+02:00Dal TFA (Tirocinio Formativo Attivo) al PAS (Percorso abilitante speciale): una nuova chanche per i docenti non ancora abilitati.<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8BCzQm_bJaXcpABlTc-Lf5UUq_7NNm__UZ68UiCLIPWMozwKz7ENk6iYTnCDjzfORdvB80uVnqLSTnf_-9u1IcyvDIvxDXkh9m2Ln3S76soKM-50I_dOSALujW7KmuzQSNVig2wDbz9yj/s1600/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8BCzQm_bJaXcpABlTc-Lf5UUq_7NNm__UZ68UiCLIPWMozwKz7ENk6iYTnCDjzfORdvB80uVnqLSTnf_-9u1IcyvDIvxDXkh9m2Ln3S76soKM-50I_dOSALujW7KmuzQSNVig2wDbz9yj/s640/index3.jpeg" width="640" /></a><b> <span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Il 30 luglio scorso</span> </b></span><span style="font-size: large;"><b><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <a href="http://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2013/07/decreto-direttore-generale-58-del-25-luglio-2013-percorso-abilitante-speciale.pdf" target="_blank"><b>la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il Dm n. 58 del 25 luglio 2013</b></a> </span></b><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <i>(cliccare sopra il n. del Dm per aprirlo e per consultarlo integralmente)</i>:diventa così realmente ufficiale la trasformazione del<b> Tfa speciale in Pas</b>,
percorsi abilitanti speciali. Dunque, teoricamente, già da oggi è
possibile iscriversi in via telematica, ricordiamo che è l’unico modo
possibile, presso la piattaforma del <b>Miur</b>. Vediamo nello specifico quali sono i parametri per poter prendere parte a questa nuova chance di <b>abilitazione all’insegnamento e di inserimento definitivo nella scuola.</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><a href="http://www.leggioggi.it/wp-content/uploads/2013/07/decreto-direttore-generale-58-del-25-luglio-2013-percorso-abilitante-speciale.pdf" target="_blank"><b><span style="color: black;"></span></b></a></span><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b> Possono accedere alTFA speciale</b> i <b>docenti</b> <b>senza la specifica abilitazione</b> (cioè
per la classe di concorso o posto di insegnamento richiesto) che
abbiano prestato, a decorrere dall’a.s. 1999/2000 fino all’a.s.
2011/2012 incluso, almeno tre anni di servizio, con il possesso del
prescritto titolo di studio, in scuole statali, paritarie ovvero nei
centri di formazione professionale limitatamente ai corsi accreditati
dalle Regioni per garantire l’assolvimento dell’obbligo scolastico a
decorrere dall’a.s. 2008/2009.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b> </b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkiDK6g73FwlsgUKynGQXijwUL3oqLZNhRiTlp2Uee_om4j7FJYVU_x-N4UhCtKWQjCzvJbG8dAxEKfTDOS00D0Z_a3AfGSpM_XvB5rDZB4BWWbhyphenhyphen6cNtJjyfZz8_1GZa2OScOXP4uutH/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkiDK6g73FwlsgUKynGQXijwUL3oqLZNhRiTlp2Uee_om4j7FJYVU_x-N4UhCtKWQjCzvJbG8dAxEKfTDOS00D0Z_a3AfGSpM_XvB5rDZB4BWWbhyphenhyphen6cNtJjyfZz8_1GZa2OScOXP4uutH/s400/index2.jpeg" width="400" /></a></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><b> Bisogna ricordare però che nelle more della revisione dei requisiti di accesso relativi al servizio</b>, gli aspiranti <b>potranno dichiarare</b> anche<b> i servizi relativi all’anno scolastico 2012/13</b>, ad <b>eccezione dei docenti in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in qualsiasi ordine e grado di scuola statale</b> (per
i quali rimane la possibilità di conseguire l’abilitazione o l’idoneità
con il TFA ordinario). E’ altresì possibile partecipare ad uno solo dei
corsi speciali previsti dall’<b>art. 15 comma 1bis del D.M. n. 249/2010</b> (i
docenti in possesso dei requisiti per più classi di concorso dovranno
sceglierne solo una). Sarà possibile conseguire altre abilitazione con
il <b>TFA ordinario.</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b> I titoli di studio di cui è necessario essere in possesso</b> per
accedere ai percorsi formativi speciali sono i seguenti; scuola
dell’Infanzia, diploma di scuola magistrale o di istituto magistrale o
di titolo di studio sperimentale dichiarato equivalente, conseguiti<b> entro l’a.s. 2001/2002.</b> In particolare, il titolo sperimentale, per essere valido titolo di accesso, deve essere riconducibile al <b>Diploma di Maturità Magistrale</b> con apposita dicitura sul <b>Diploma stesso</b> o,
in assenza di tale dicitura, l’equivalenza a diploma magistrale deve
risultare dal decreto autorizzativo della sperimentazione per l’Istituto
ove il titolo è stato conseguito.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>Scuola Primaria</b>, diploma di istituto magistrale o di
titolo di studio sperimentale dichiarato equivalente, conseguiti entro
l’a.s. 2001/2002. In particolare, il titolo sperimentale, per essere
valido, deve essere riconducibile al Diploma di Maturità Magistrale con
apposita dicitura contenuta nel Diploma stesso o, in assenza di tale
dicitura, l’equivalenza a diploma magistrale deve risultare dal decreto
autorizzativo della sperimentazione per l’Istituto ove il titolo è stato
conseguito.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>Scuola Secondaria</b>, titoli di studio previsti dal <b>D.M. 30 gennaio 1998 n. 39 ) Tabelle A, C e D), dal D.M. 9 febbraio 2005 n. 22 e dal D.M. 6 agosto del 1999 n. 201. </b>Va
ricordato che la frequenza ai percorsi abilitanti non è compatibile con
la frequenza di corsi universitari che si concludano con il rilascio di
titoli accademici, ivi compresi i percorsi di cui al <b>D.M. 249/2010.</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>La domanda di partecipazione ai percorsi formativi speciali,</b>
a pena di esclusione, deve essere inoltrata per una sola Regione, a
scelta dell’aspirante, e per una sola tipologia di posto o classe di
concorso di cui alle tabelle A, C e D del D.M. 39/1998 e del D.M. 6
agosto del 1999 n. 201 (classe di concorso A077). L’istanza deve essere
trasmessa <b>all’Ufficio Scolastico Regionale</b> della
regione prescelta e l’interessato dovrà dichiarare espressamente di
essere disposto a garantire sia l’espletamento del servizio che la
frequenza dei corsi. La procedura di iscrizione avviene esclusivamente
on line.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Gli <b>Uffici Scolastici Regionali</b> sono deputati alla
verifica del possesso dei requisiti per accedere ai corsi speciali e
compilano l’elenco degli ammessi da pubblicare sul <b>sito Internet e da trasmettere agli Atenei e alle Istituzioni A.F.A.M.</b> per i successivi adempimenti di competenza.<br /> Oltre al difetto dei requisiti, costa l’esclusione la domanda prodotta
fuori termine e in modalità diversa da quella telematica.
Successivamente, i <b>Direttori Regionali</b>, d’intesa con
gli Atenei e le Istituzioni A.F.A.M. provvedono ad assegnare i candidati
alle varie sedi individuate nei rispettivi territori per l’attivazione
dei corsi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> E’ <b>valutabile il servizio prestato nell’</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxUwBTaWR52joBoAY06j1DWuC_2RAw1nsjS0Hvg7iT5DBOOtBg-J8P6BnXC-b-vP4lReTK4s4nRjgZaI0e4PL8iF6nqirfbRRtDZiXbPBk2VCJCzTRSSYRrl8nw7mQquCNwLm0ETpS7PrW/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxUwBTaWR52joBoAY06j1DWuC_2RAw1nsjS0Hvg7iT5DBOOtBg-J8P6BnXC-b-vP4lReTK4s4nRjgZaI0e4PL8iF6nqirfbRRtDZiXbPBk2VCJCzTRSSYRrl8nw7mQquCNwLm0ETpS7PrW/s400/index.jpeg" width="400" /></a></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><b> anno scolastico</b>,ossia quello corrispondente ad un periodo di almeno <b>180 giorni</b> ovvero quello valutabile come anno di servizio intero, ai sensi dell’<b>art. 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999 n. 124</b>. Il
suddetto requisito si raggiunge anche cumulando i servizi prestati,
nello stesso anno e per la stessa classe di concorso , nelle scuole
statali, paritarie e centri di formazione professionale. A tal fine, è <b>valutabile anche il servizio prestato in diverse classi di concorso</b> , purché<b> almeno un anno scolastico</b> di servizio sia stato<b> svolto nella classe di concorso</b> per la quale si intende partecipare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b> Per gli insegnanti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria</b>,
gli anni di servizio prestati nella scuola dell’infanzia e nella scuola
primaria, sia su posti normali che su posti di sostegno, si possono
cumulare, purché per ciascun anno scolastico il servizio sia stato
prestato interamente sulla stessa tipologia di posto. E’ valido anche il
servizio prestato su<b> posto di Sostegno</b>, purché riconducibile alla classe di concorso o alla tipologia di posto richiesta.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b> I corsi si svolgeranno secondo il calendario che sarà fissato dai competenti Atenei e Istituzioni A.F.A.M.</b>,
nelle sedi che saranno individuate sulla base di un’apposita intesa tra
il Rettore dell’Ateneo o il Direttore dell’Istituzione interessata e il
Direttore del competente Ufficio Scolastico Regionale. In linea di
massima, le lezioni si terranno nelle ore pomeridiane e/o nell’intera
giornata del sabato, fatta salva diversa articolazione fissata dagli
atenei e dalle istituzioni A.F.A.M., in relazione a specifiche esigenze
dei corsisti ed all’organizzazione di fasi intensive, da concentrare nei
periodi di sospensione delle attività didattiche delle istituzioni
scolastiche.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Per garantire al massimo la frequenza dei docenti interessati,<b> è possibile l’organizzazione dei corsi a livello provinciale, regionale ed, in ultima analisi, interregionale</b>, attraverso specifiche intese tra Direttori Regionali e le strutture didattiche universitarie e A.F.A.M. interessate.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP4ZZgDqe6-zGFNnOVPanvW7eFOGQC0t3FEVRTSkRkY5varbv6xnowUpMriZVqtk-rqQAeN144vvUy0bjenKjDjoaHDjYSKMFfuxl_CwP1OANDiQ6qFkiLJGSEZkLxeeDIhmsH9Cqq7FhB/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="303" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP4ZZgDqe6-zGFNnOVPanvW7eFOGQC0t3FEVRTSkRkY5varbv6xnowUpMriZVqtk-rqQAeN144vvUy0bjenKjDjoaHDjYSKMFfuxl_CwP1OANDiQ6qFkiLJGSEZkLxeeDIhmsH9Cqq7FhB/s400/index1.jpeg" width="400" /></a><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b> Il contingente dei posti e il numero massimo dei candidati da
ammettere ai corsi è determinato da ciascun Ateneo o Istituzione
A.F.A.M.</b>, di intesa con il Direttore Regionale, tenuto conto
della disponibilità di strutture idonee, di personale docente e non
docente e delle dotazioni didattico-strumentali. L’ordine di priorità
per la frequenza dei corsi sarà definito con successivo provvedimento.
La frequenza dei corsi è obbligatoria. <b>E’ consentito un massimo di assenze nella percentuale del 20%</b>. Non è previsto alcun tipo di esonero dal servizio, fatta salva la fruizione dei permessi per il diritto allo studio.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b> I docenti della scuola primaria</b>, al fine di conseguire l’abilitazione, devono essere in possesso della <b>certificazione B2 di lingua Inglese prevista dal QCER</b>, ai sensi dell’<b>art. 3 comma 4 lett. a) del D.M. 249/2010 </b>e della certificazione della formazione metodologica di cui alla <b>Legge 53/2003.</b> Sarà
cura degli Atenei attivare specifici percorsi di formazione
metodologica rivolti agli aspiranti che siano sprovvisti della suddetta
certificazione metodologica.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-64303709726993715492013-07-29T14:40:00.000+02:002013-07-29T14:41:52.018+02:00EDUCARE, ISTRUIRE , FORMARE... E' UNA PAROLA...!<div style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/dIE-hRb00kI?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe> <span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i> <span style="color: #274e13;">La mancata condivisione ampia dei valori attribuiti a termini come questi crea non di rado, nel dibattito pedagogico, molta confusione.</span></i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="color: #274e13;"><span style="font-size: large;"><i> Stavolta, aiutandoci con la bella sintesi che ne ha fatto di recente Benedetto Vertecchi, vorremmo entrare nel profondo di queste tre azioni sinergiche affidate " anche " alla Scuola.</i></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Può sembrare
una stravaganza che, coi tempi che corrono e con tutti i problemi che
quotidianamente occorre affrontare, ci si preoccupi di questioni
lessicali e ci si riprometta, com’è implicito nel titolo di questo
intervento, di puntualizzare il significato di parole che tutti siamo
soliti utilizzare, come <i>educazione</i>, <i>istruzione</i> e <i>formazione</i>.
Eppure, se si ha la pazienza di seguire gli argomenti che mi appresto a
esporre, si può giungere ad una conclusione diversa, e cioè che un po’
di chiarezza potrebbe giovare a porre il confronto su un terreno di
maggiore correttezza e, soprattutto, potrebbe accrescere la
consapevolezza relativa alle trasformazioni in atto nel sistema
educativo italiano e in quelli dei paesi con i quali è più frequente
l’abitudine a stabilire confronti.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Anche se provvisoriamente, possiamo riconoscere a due delle tre parole che stiamo per prendere in considerazione (<i>educazione</i> e <i>istruzione</i>)
i significati con i quali sono state usate nella tradizione culturale
italiana ed europea. In tale tradizione, i significati delle due parole
sono collegati da un rapporto di inclusione, perché l’istruzione è parte
dell’educazione. Più specificamente, l’istruzione è una manifestazione
esplicita dell’educazione, che ha l’intento di trasferire repertori
culturali. Il messaggio di istruzione procede da chi possiede gli
elementi da trasferire a chi non li </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA5tz4bdUCw36Hqh0DG7XVKpjmsNBeuJcqrRhqec8lGn7wuLeE_4EuYBBdBEFUFhPkpGanCwzn2-Bv3k_JvtJ0n9MadPUvX1zbxdSCptKbcB4BIfZgazklLUQy9Y5AEM0-LiWIPDnvdEoF/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA5tz4bdUCw36Hqh0DG7XVKpjmsNBeuJcqrRhqec8lGn7wuLeE_4EuYBBdBEFUFhPkpGanCwzn2-Bv3k_JvtJ0n9MadPUvX1zbxdSCptKbcB4BIfZgazklLUQy9Y5AEM0-LiWIPDnvdEoF/s320/index2.jpeg" width="320" /></a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">possiede, senza particolari vincoli
derivanti dall’età dei soggetti che partecipano al processo. Ciò è
particolarmente evidente nel caso dell’istruzione che interessi un
pubblico adulto: chi formula il messaggio di istruzione può essere più
anziano di chi lo riceve (situazione questa improbabile se i
destinatari, com’è nella scuola, sono bambini e ragazzi). Ovviamente, il
significato di <i>educazione</i>
è più ampio, investendo aspetti dell’adattamento alla vita che non
comportano apprendimenti formalizzati. Spesso tali aspetti sono
acquisiti in modi impliciti, per imitazione, e riguardano stili di
comportamento, valori, pratiche dell’esistenza quotidiana. In Italia il
contrasto politico tra laici e cattolici che aveva cominciato a
manifestarsi nell’età del Risorgimento ha prodotto una contrapposizione
artificiosa, che si è conservata fino a qualche decennio fa: i cattolici
hanno preferito parlare di <i>educazione</i>,
perché si poteva comprendere nel significato della parola il
trasferimento di principi morali, mentre i laici hanno posto maggior
enfasi sull’istruzione, perché hanno visto nel trasferimento di
repertori culturali una condizione di progresso individuale e sociale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik7Lxk6gXflRE0NF8BQj6qi8NWR9MsSViRO7N2xc6-pubEWz6OvEVTxy0YKMoZtY5F3m3ehhfQKyjaHwyrCnR3PIEsQFh9_Cdv1gnfFGizJB-oDUIsOTOWRSXTdyP7z04_Ux38rSwWlgew/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="156" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik7Lxk6gXflRE0NF8BQj6qi8NWR9MsSViRO7N2xc6-pubEWz6OvEVTxy0YKMoZtY5F3m3ehhfQKyjaHwyrCnR3PIEsQFh9_Cdv1gnfFGizJB-oDUIsOTOWRSXTdyP7z04_Ux38rSwWlgew/s400/index1.jpeg" width="400" /></a><span style="font-size: large;"> La fortuna della terza parola, <i>formazione</i>,
è abbastanza recente. Negli anni sessanta, sull’onda della incipiente
collaborazione tra cattolici (democristiani) e laici (socialisti) sembrò
opportuno smussare le differenze tra i rispettivi orientamenti ideali
anche dal punto di vista linguistico. La parola <i>formazione</i> era molto meno usata di quanto non sia avvenuto successivamente: indicava, com’è evidente considerandone l’etimologia, il <i>prender forma</i> (per esempio, nel processo di sviluppo) o il <i>dar forma</i> (in questo caso, si trattava di conferire a qualcuno caratteristiche che precedentemente non aveva: è il caso della <i>formazione professionale</i>, come ha posto opportunamente in evidenza Max Weber in <i>Die protestantische Ethik und der Geiste des Kapitalismus</i>). Nella cultura italiana era frequente l’uso di <i>formazione</i> con il significato di <i>prender forma</i>, mentre lo era molto di meno in quello di <i>dar forma</i>. La stessa <i>formazione</i> <i>professionale</i> era indicata con la parola <i>addestramento</i>, peraltro corrispondente all’inglese <i>training</i>:
è interessante osservare che in questo caso i cultori della lingua
imperiale abbiano preferito seguire una via diversa. Molti ritennero che
l’eccesso d’ideologia che si riconosceva nell’uso di <i>educazione</i> e <i>istruzione</i> potesse essere eliminato ricorrendo ad una parola non compromessa nelle polemiche fra cattolici e laici, come <i>formazione</i>. È accaduto il contrario: non solo <i>formazione</i>
ha mostrato di essere quello che era (una parola satura di connotazioni
ideologiche), ma ha finito col costituire una sorta di cavallo di Troia
per trasportare nel campo dell’<i>educazione</i> modelli, formule organizzative, pratiche funzionali ad altre logiche e coerenti con altri scopi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5O6jFO11ozLqecfxbGOYFMmv9X4iuFDvScFV0TIBqbUixK_o7pD2_ZCoik50DIkwgEhlrNGLct-05zURWP9BAEB2RcMX8dp5eXT6m5I6FbyQgIaX5Ukll9IWi6bw6ht6q7xmoBaLbFA6V/s1600/index4.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="374" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5O6jFO11ozLqecfxbGOYFMmv9X4iuFDvScFV0TIBqbUixK_o7pD2_ZCoik50DIkwgEhlrNGLct-05zURWP9BAEB2RcMX8dp5eXT6m5I6FbyQgIaX5Ukll9IWi6bw6ht6q7xmoBaLbFA6V/s400/index4.png" width="400" /></a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> In particolare, l’enfasi sulla <i>formazione</i> si è accompagnata all’affermazione di una categoria di <i>utilità</i>
che forse è appropriata per l’acquisizione di competenze professionali,
ma che è difficile affermare lo sia per l’educazione. Basterà un
esempio per chiarire il senso di questa affermazione: leggere la <i>Commedia</i>
è utile in una prospettiva educativa, ma è del tutto inutile in una
formativa, dal momento è del tutto improbabile che ciò che si ricava
da tale lettura possa essere utilizzato per fornire prestazioni
orientate ad ottenere un beneficio valutabile in termini economici;
viceversa, imparare ad usare un <i>computer</i>
può essere carico di utilità nel breve termine, ma non produce
quell’adattamento stabile del profilo culturale di un soggetto che siamo
abituati a collegare all’<i>educazione</i>. Del resto, nessuno parla di formazione poetica, mentre ascoltiamo cori assordanti di cantori della formazione tecnologica.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Oggi i termini del contendere non sono più tra cattolici e laici (<i>educazione</i> versus <i>istruzione</i>), ma tra chi enfatizza per le nuove generazioni l’adattamento a breve termine (<i>formazione</i>)
e chi è convinto che si debbano considerare le esigenze che si
presenteranno in un lungo, e per di più crescente, periodo di tempo,
quello che segue gli anni dell’educazione sequenziale e che comprende la
partecipazione alle attività produttive e alla vita sociale, fino
all’epilogo che interviene in un’età sempre più tarda (ricordiamo che in
un secolo la speranza media di vita è cresciuta di una trentina
d’anni).</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Si direbbe
che oggi il fattore che distingue le</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ__uKqWOAozIlsYs3QYynjIcPGwlgqwcijizwrdX0mkW-wPjOBGEQ1k9n4xaVjx-IRETbIBZH-pS51sLSKh9iBDfCNasfLQEPJidv9Tzz9zuIucoa_Qz9JOL_84g95MTA8NUfGyhi8SAu/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ__uKqWOAozIlsYs3QYynjIcPGwlgqwcijizwrdX0mkW-wPjOBGEQ1k9n4xaVjx-IRETbIBZH-pS51sLSKh9iBDfCNasfLQEPJidv9Tzz9zuIucoa_Qz9JOL_84g95MTA8NUfGyhi8SAu/s400/index.jpeg" width="400" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
scelte di politica scolastica sia
costituito dalla maggiore o minore attenzione al <i>tempo</i> come criterio per la definizione d’interventi in senso lato <i>educativi</i> (ma di volta in volta orientati soprattutto all’<i>istruzione</i>, se l’intento è l’affermazione della ragione e della creatività di bambini e ragazzi, o alla <i>formazione</i>,
se invece si ritiene preferibile, come sembra che molti siano convinti,
fornire i giovani di un corredo di competenze utilitarie valide
nell’immediato). Non c’è dubbio che le scelte educative centrate sull’<i>istruzione</i>
siano le più impegnative, e per certi versi le più impopolari, perché
possono cozzare con opinioni radicate nel senso comune senza potersi
giovare degli aloni suggestivi richiamati da molte delle proposte della <i>formazione</i>.
Sono aloni che impressionano soprattutto gli strati meno favoriti della
popolazione, ai quali si suggerisce di approfittare dell’<i>utilità</i>
collegata all’acquisizione di capacità utilizzabili nell’immediato. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Si
trascura di osservare che si tratta, in ogni caso, </span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKTnAaFmSTsZ-HZOIfwSmkFFMSC6iNiqUPSAtCPL6-vAVj0TXsky3qASkKjXp7BnDMP5EhI4WrAE8zJVWYoJlf-3sHkMrmPPyWFF28-al7gccB5BB_y-BoLJDAFm2RejngDzwuc-7sb7HL/s1600/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="327" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKTnAaFmSTsZ-HZOIfwSmkFFMSC6iNiqUPSAtCPL6-vAVj0TXsky3qASkKjXp7BnDMP5EhI4WrAE8zJVWYoJlf-3sHkMrmPPyWFF28-al7gccB5BB_y-BoLJDAFm2RejngDzwuc-7sb7HL/s400/index3.jpeg" width="400" /></a></span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
di un’<i>utilità</i>
transitoria, perché soggetta a ritmi incalzanti di sostituzione delle
tecnologie e delle abilità necessarie per servirsene. E si trascura
anche di osservare che a questa <i>utilità</i>
sembrano del tutto insensibili gli strati favoriti della popolazione,
che continuano a preferire per i loro figli un’impostazione degli studi
nella quale la maggior attenzione sia rivolta ad apprendimenti che
possano essere conservati nel corso della vita e possano costituire la
base per processi di adattamento successivo: meglio saper argomentare e
esprimere correttamente in forma scritta il proprio pensiero che saper
riversare un testo in una memoria digitale tramite un programma di
scrittura. Saper esprimere il proprio pensiero è un elemento che connota
il profilo di un soggetto per tutto l’arco della vita; usare un
programma di scrittura è <i>utile</i> finché non cambi la tecnologia prevalente per la conservazione dei test</span></span></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-43486347054201382442013-07-19T09:19:00.003+02:002013-07-19T09:20:45.364+02:00PERCHE' L'AUTONOMIA DELLE SCUOLE PARITARIE CATTOLICHE?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/oSM0A71V6h4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i> Questa Consulta Scuola, Cultura ed Educazione della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret da almeno un anno sta lavorando alacremente per mettere al passo coi tempi le proprie istituzioni scolastiche mediante un nuovo regime di autonomia didattica e gestionale, che nella scuola statale è ormai "vecchio" di oltre dieci anni, rispettosissimo dei dettami della normativa in vigore per la vita delle paritarie, ma al contempo capace di aprire una prospettiva concreta di trasparenza e di intraprendenza nuove sia a livello educativo sia a livello amministrativo. </i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i> Un'impresa importante, complessa, audace che già dal prossimo , ormai imminente, anno scolastico dovrebbe interessare un primo, significativo gruppo di scuole chiamate a una forte ripresa delle linee del carisma educativo delle Suore della Carità, ma anche a un'innovazione organizzativa e didattica che ridia slancio e vitalità alla nostraazione didattica ed educativa</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i> Il tutto nella linea di quanto fortemente auspicato delle associazioni delle scuole paritarie cattoliche e della formazione
professionale (Fidae, Fism, Confapp, Foe Cdo, Agidae, Agesc, Msc) nell'appello recentemente prodotto al M.I.U.R., che rimane per tutti una pietra miliare nel processo , ormai irrinunciabile, di realizzazione dell'autonomia delle scuole paritarie cattoliche e che, ad ogni buon fine, riportiamo qui integralmente per una rilettura consapevole da parte dei nostri lettori.</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13;"><i>_________</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"L’autonomia scolastica è lo strumento strategico per inserire il
sistema scolastico italiano a pieno titolo nel contesto culturale e
formativo europeo.</div>
<div style="text-align: justify;">
La scuola dell’autonomia è la scuola della comunità e della società
civile. Lo Stato, anche secondo il dettato costituzionale, determina e
garantisce i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti
sociali e civili all’istruzione e all’educazione su tutto il territorio
nazionale. La “gestione” delle istituzioni scolastiche e formative
attiene alle competenze regionali, mentre il “governo” della scuola
attiene al livello nazionale.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/XNtXTuwITQ8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
In un sistema di governo fondato sul principio costituzionale della
sussidiarietà, lo Stato detta le norme di carattere generale del sistema
d’istruzione e attua il controllo e la valutazione dei risultati
raggiunti ed interviene in forma sussidiaria nei confronti degli enti
territoriali che non sono in grado di assicurare l’erogazione del
servizio ed il raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
In questo contesto la famiglia, come sancito dalla nostra carta
costituzionale e dalle dichiarazioni internazionali dei diritti, deve
godere, per il suo primario e inalienabile diritto-dovere educativo, di
una piena libertà di scelta tra scuole statali, scuole paritarie, centri
di formazione professionale e di una reale corresponsabilità
all’interno degli istituti scolastici, cooperando fattivamente alla
definizione del “patto educativo tra scuola, studenti, famiglia e
comunità locale“. Affinché il diritto di libera scelta educativa della
famiglia possa essere reale è necessario tutelare e garantire la libertà
e il pluralismo delle istituzioni scolastiche e dei modelli
pedagogico-educativi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnupsdrEzRhwKfMDHAQLz2gVa6Iytq6zgJ6ZE20N_1C0XADkoR48jLaR5cBa8AD4KxBa01_Lworw3OW20YIqud2yIlMfCHwUrUsoHAIZI5WC-6nIMsN1d9HvRtM-XNISs1z0bWh4qiJXIj/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnupsdrEzRhwKfMDHAQLz2gVa6Iytq6zgJ6ZE20N_1C0XADkoR48jLaR5cBa8AD4KxBa01_Lworw3OW20YIqud2yIlMfCHwUrUsoHAIZI5WC-6nIMsN1d9HvRtM-XNISs1z0bWh4qiJXIj/s200/index1.jpeg" width="200" /></a>Dopo la riforma del 2001 della nostra Carta fondamentale, l’istanza
della parità effettiva tra scuole statali e scuole paritarie va letta a
partire dall’introduzione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche
considerata alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione (Legge
costituzionale n.3/2001). Considerato in questa nuova cornice, la parità
risulta:</div>
<div style="text-align: justify;">
• ulteriormente fondata in base ai principi della
costituzionalizzazione dell’autonomia scolastica e della sussidiarietà
in materia di istruzione e di formazione professionale;</div>
<div style="text-align: justify;">
• riferita al riconoscimento del carattere pubblico del servizio reso
dalle scuole che costituiscono il sistema nazionale di istruzione;</div>
<div style="text-align: justify;">
• ridefinita come equità nell’accesso degli alunni e delle loro famiglie al sistema pubblico di istruzione e di formazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
E’ necessario che la classe politica nella sua interezza prenda piena
consapevolezza degli elementi costituzionali che esplicitano e rendono
cogente la piena attuazione della libertà di scelta educativa e il
riconoscimento, giuridico ed economico, del carattere pubblico del
servizio offerto anche dalle scuole paritarie e dai centri di formazione
professionale.Una sinergica correlazione tra le norme generali
sull’istruzione e le prestazioni essenziali in materia di istruzione e
formazione professionale garantiscono il coordinamento delle scuole
(statali e paritarie) verso la realizzazione di fini sociali del sistema
formativo. L’indicazione dei livelli essenziali delle prestazioni
specifica il livello qualitativo che devono raggiungere l’offerta
formativa delle scuole e dei centri di formazione professionale
(fondamentali per contrastare l’elevata dispersione scolastica) e gli
apprendimenti e le competenze acquisite degli alunni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il sistema dell’istruzione e dell’istruzione e formazione
professionale (IeFP), indipendentemente dalla</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwO6ePSE3FZnYDaxBvIpnNOlX7aQhWXQL4lpOu_gdUNM_QO6_fOWr_lI5DqHdC3y1K-QprH-0c8XUSCn5nnl9fUUDgUmk-x6ikRk-o3CquvvDJy9r2-PZC-sOJJrafgnx7A5yecCLCm5xp/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwO6ePSE3FZnYDaxBvIpnNOlX7aQhWXQL4lpOu_gdUNM_QO6_fOWr_lI5DqHdC3y1K-QprH-0c8XUSCn5nnl9fUUDgUmk-x6ikRk-o3CquvvDJy9r2-PZC-sOJJrafgnx7A5yecCLCm5xp/s400/index.jpeg" width="400" /></a></div>
configurazione giuridica
degli enti gestori, è pubblico e consente l’accreditamento delle scuole e
dei centri che vi fanno parte, in quanto:<br />
<div style="text-align: justify;">
• è rivolto a tutti i soggetti titolari del diritto all’istruzione;</div>
<div style="text-align: justify;">
• rispetta le norme generali e le prestazioni essenziali;</div>
<div style="text-align: justify;">
• è retto dai principi di sussidiarietà, di autonomia e di pluralismo delle istituzioni scolastiche e formative.</div>
<div style="text-align: justify;">
In vista delle prossime elezioni politiche ci rivolgiamo a tutte le
forze politiche affinché nel corso della prossima legislatura portino a
compimento i principi costituzionali dell’autonomia e della parità, per
adeguare il nostro sistema di istruzione e di formazione ai parametri
europei e alle sfide culturali, sociali ed economiche della complessa
contemporaneità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le associazioni firmatarie del presente documento chiedono di
prendere con decisione l’iniziativa avviando il superamento di ogni
discriminazione economica tra alunni del sistema nazionale di istruzione
e di formazione e basandosi sul principio costituzionale della
sussidiarietà.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi99cjKqinVSLwBfXlmYw7dMODg0lrvQnWQHiZEoKW6Utn7eH1On5c1dyKj4WuuQCQVvWUqveXEFBDDhTSvdZogP5Pu2SA6YocRUf1iLo0ebPsQ3CUj6_B1WynXEXMG7JJBgPd3jbDDuJug/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi99cjKqinVSLwBfXlmYw7dMODg0lrvQnWQHiZEoKW6Utn7eH1On5c1dyKj4WuuQCQVvWUqveXEFBDDhTSvdZogP5Pu2SA6YocRUf1iLo0ebPsQ3CUj6_B1WynXEXMG7JJBgPd3jbDDuJug/s400/index2.jpeg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Chiedono pertanto che:</div>
<div style="text-align: justify;">
• tutte le istituzioni scolastiche e formative del sistema nazionale
di istruzione, indipendentemente dalla natura giuridica della gestione,
possano essere accessibili a tutti considerando che sono gli stessi
alunni, con i genitori, titolari del diritto all’istruzione;</div>
<div style="text-align: justify;">
• nell’esercizio di tale diritto costituzionale, sia superata ogni
discriminazione economica tra gli alunni di scuole statali e paritarie
allo scopo di renderne possibile l’esercizio senza condizionamenti di
sorta;</div>
<div style="text-align: justify;">
• al personale docente e non docente delle scuole paritarie –
conseguentemente alla parità economica – possa essere assicurato un
trattamento economico equipollente, a tutela della professionalità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Circa lo strumento di attuazione propongono un finanziamento diretto
alle scuole autonome accreditate del sistema nazionale di istruzione
(statali e paritarie) sulla base del “costo standard di gestione delle
scuole”, da calcolare attraverso:</div>
<div style="text-align: justify;">
• il numero degli alunni iscritti e/o il numero delle sezioni/classi funzionanti;</div>
<div style="text-align: justify;">
• i costi fissi di funzionamento delle scuole anche con
l’introduzione di opportuni accorgimenti, già operanti in altri Stati,
in grado di distinguere tra i vari ordini e gradi di scuole e di tenere
conto della situazione di aree particolarmente disagiate.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMjHQuz2lgONCQtlc3Z4MCezPe7WAqa2urLvMPsspRPqoYyp7UcLOWE7sE93PeVKyOcIgypZ3EKZslE-qEknd9Q3Ahzsk5aXZzf0ev126acBp405Oa0VGPl6xYP9RFm0yqJrxPgNHI8MUS/s1600/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMjHQuz2lgONCQtlc3Z4MCezPe7WAqa2urLvMPsspRPqoYyp7UcLOWE7sE93PeVKyOcIgypZ3EKZslE-qEknd9Q3Ahzsk5aXZzf0ev126acBp405Oa0VGPl6xYP9RFm0yqJrxPgNHI8MUS/s320/index3.jpeg" width="229" /></a>Chiedono, infine, che sin dai primissimi mesi della nuova legislatura si proceda a:</div>
<div style="text-align: justify;">
• semplificare e razionalizzare i passaggi burocratici che rallentano
e complicano l’erogazione dei contributi alle scuole paritarie e ai
centri di formazione professionale;</div>
<div style="text-align: justify;">
• adeguare, finalmente, l’entità dei contributi statali e regionali,
che sono a sgravio delle rette scolastiche a carico delle famiglie, a
maggior ragione dato il quadro socio-economico odierno di gran parte
delle stesse, anche attraverso adeguati interventi e soluzioni di tipo
fiscale;</div>
<div style="text-align: justify;">
• rendere coerente lo stanziamento nazionale destinato alle attività IeFP alla domanda di formazione che </div>
emerge dalle Regioni.<br />
<div style="text-align: justify;">
FIDAE, FISM , CONFAP, FOE CDO, AGIDAE, AGeSC, MSC"</div>
<div style="background-color: white; border: medium none; color: black; overflow: hidden; text-align: justify; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; border: medium none; color: black; overflow: hidden; text-align: left; text-decoration: none;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-67955873194135088532013-07-12T20:54:00.004+02:002013-07-12T21:11:14.853+02:00QUELLA TERRA DI NESSUNO DOVE L”OBBLIGO SCOLASTICO” RISCHIA DI ESSERE SOLO UN’ESPRESSIONE SENZA SIGNIFICATO...<div style="text-align: center;">
<span style="color: #274e13;">UNA SCUOLA ANCHE PER GLI IMMIGRATI</span><br />
<span style="color: #274e13;">O DEGLI IMMIGRATI PER I NUMERI DELLA SCUOLA?</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<!--[if gte mso 9]><xml>
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</xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]>
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</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjavRrJyKO__qXJ3rVErkc17lReXkWnO8EqauXd_PYZpI3b2X6n9FuetHLrqMc6CCpgvmoByUoWMxyRHJHxPLbyuYKOsEKOGkpmdF6JJu3pmrTOCrYJ8DngxWiqAxiK4RqGZk4iR5xjnbsI/s1600/index6.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="253" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjavRrJyKO__qXJ3rVErkc17lReXkWnO8EqauXd_PYZpI3b2X6n9FuetHLrqMc6CCpgvmoByUoWMxyRHJHxPLbyuYKOsEKOGkpmdF6JJu3pmrTOCrYJ8DngxWiqAxiK4RqGZk4iR5xjnbsI/s400/index6.jpeg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Quanti sono realmente gli immigrati che di
anno in anno, anzi di giorno in giorno raggiungono i nostri paesi e le nostre
campagne? E quanti vi rimangono? E quanti dei loro figli minori di 16 anni
assolvono<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a quell’espressione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ormai burlesca chiamata “obbligo scolastico”,
che invece più verosimilmente andrebbe sostituita<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con quel “Diritto alla formazione”, di cui
tanta legislazione <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>italiana sia a
livello centrale sia a livello periferico ha sempre <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>minimizzato , se non rifiutato caparbiamente,
ogni ratio?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>E’ un dato di fatto che, pur in presenza di una normativa
sovrabbondante, modalità realmente efficaci di prevenzione del fenomeno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del mancato assolvimento dell’obbligo
scolastico da parte di tanti minori, e in particolare dei minori figli di
immigrati, non si riesce a trovarne o a metterne in atto in un’azione realmente
sinergica tra scuole, comuni, prefetture, questure, tribunali dei Minori,
agenzie educative e formative varie.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>In questo post, rispetto agli altri forse molto prolisso, cerco di
mettere a fuoco una situazione e una</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOKxaH7VwCY5IaXQOnrZlwPzaSd-Ze3oAOdbnN26ygeVKuWWA0n-2hSCO2UFZC72T5dJZGCNBJNpVWsupZ_0vnbNORPalUZ9qzufNpizR2oIVFl8DtP9IdtTNAvMt3-_tJToAs3aasnX4S/s1600/index7.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOKxaH7VwCY5IaXQOnrZlwPzaSd-Ze3oAOdbnN26ygeVKuWWA0n-2hSCO2UFZC72T5dJZGCNBJNpVWsupZ_0vnbNORPalUZ9qzufNpizR2oIVFl8DtP9IdtTNAvMt3-_tJToAs3aasnX4S/s400/index7.jpeg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
normativa magmatiche, che probabilmente,
anche a causa della loro farraginosa complessità, prestano facilmente il fianco
a una situazione molto ampia o quasi generalizzata di inosservanza o di
osservanza solo formale, comunque di quasi totale inefficacia.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>I minori stranieri comunque presenti sul
territorio italiano hanno il diritto e il dovere all’istruzione; per essi
valgono i principi di vigilanza sull’adempimento dell’obbligo scolastico.
Le scuole pubbliche sono tenute ad accoglierli.</i> </b>E tale diritto
all’istruzione scolastica dei minori stranieri arrivati in Italia legalmente
(assieme ai genitori con permesso di soggiorno) o clandestinamente
(assieme ad adulti privi di permesso ovvero giunti ‘non accompagnati’) è
affermato da: </div>
<ul style="text-align: justify;" type="disc">
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Costituzione della Repubblica Italiana
(Artt.10,30,31,34);</b></li>
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Convenzioni di diritto internazionale;</b></li>
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Convenzione per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ratificata dallo Stato
italiano con legge 4/8/1955, n.848</b>. In particolare art.2 del
protocollo addizionale: “ <i>A nessuno può essere interdetto il diritto
all’istruzione. Lo Stato, nell’attività che svolge nel campo
dell’educazione e dell’insegnamento, rispetterà il diritto dei genitori di
assicurare questa educazione e questo insegnamento secondo le loro
convinzioni religiose e filosofiche</i>”:</li>
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Dichiarazione universale dei diritti
dell’uomo</b> (adottata dall’Assemblea generale dell’ONU il
10/12/1948; </li>
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Dichiarazione
dei Diritti del Fanciullo</b> ( ONU, 20 Novembre 1959);</li>
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Convenzione internazionale sui diritti
dell’infanzia</b> (ONU, 20.11.1989, ratificata dallo Stato italiano con
legge 27/5/1991, n.176);</li>
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Direttiva CEE n.486/77</b>;</li>
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Patto internazionale sui diritti
civili e politici</b> (ONU, 16/12/1966, entrato in vigore il 23/3/1976).
In particolare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’ art.24: “<i>Ogni
fanciullo, senza discriminazione alcuna fondata sulla razza, l’origine
nazionale o sociale, la condizione economica o la nascita, ha diritto a
quelle misure protettive che richiede il suo stato minorile, da parte
della famiglia, della società e dello Stato</i>”;</li>
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Patto
internazionale sui diritti economici, sociali e culturali </b>(ONU,
16/12/1966, entrato in vigore il 23/3/1976);</li>
<li class="MsoNormal" style="mso-list: l0 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>Norme dello Stato italiano:</u></b>
ne esisterebbe un elenco lunghissimo e riguardante aspetti tra loro non di
rado contraddittori. Mi limito a citare solo due tra le fonti normative più
recenti che in qualche modo vorrebbero sintetizzare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tutta la produzione pregressa:</li>
</ul>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>- <a href="http://www.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/da61b5db-024f-47bf-b2ab-e5c130d2d4e5/dpr122_2009.pdf">Decreto
del Presidente della Repubblica 122 del 22 giugno 2009</a>, art. 1, comma 9.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>- <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><a href="http://www.istruzione.it/web/ministero/index0411">Circolare M.I.U.R. n.
2787 del 20 Aprile 2011</a>).</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: center;">
. * * *</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma torniamo al
nostro assunto originario: <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">i minori
stranieri, comunque presenti sul suolo italiano, </b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKuE4loQ-YhVUli7_LdDkE8f5wS5gpsJxlEVYmaaGgl19raqihm-oqqt7qmtnxgZ8EDEGMQxzgQvCiPF6PI5qCmQcLG4WGVFPvZ3tou63SlKEsTwIJ87UySbYFRMgAfkRp8aAfTk5cylGC/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="267" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKuE4loQ-YhVUli7_LdDkE8f5wS5gpsJxlEVYmaaGgl19raqihm-oqqt7qmtnxgZ8EDEGMQxzgQvCiPF6PI5qCmQcLG4WGVFPvZ3tou63SlKEsTwIJ87UySbYFRMgAfkRp8aAfTk5cylGC/s400/index2.jpeg" width="400" /></a></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">sono soggetti
all’obbligo scolastico; l’iscrizione alle classi dell’obbligo va accolta in
qualsiasi momento dell’anno scolastico, in coincidenza con il loro arrivo e
l’iscrizione alle classi della scuola dell’obbligo va accolta <i>in qualsiasi
momento dell’anno</i>, in coincidenza con il loro arrivo sul suolo nazionale
(D.P.R. n.394/99, art. 45, C.M. del 23/03/2000 n.87 e C.M. del 05/01/2001, n.3
). Essi <i>vanno accolti anche se sprovvisti di permesso di
soggiorno o privi di documentazione</i> (art. 45 del DPR n.394/99).</b>Il caso
di minori che abbiano superato il 15° anno di età è considerato nel Decreto
Ministeriale n.323 del 9 agosto 1999, applicativo della legge n.9/99
(elevamento dell’obbligo scolastico): qualora il minore possa attestare con
documentazione idonea di “avere osservato per almeno nove anni le norme
sull’obbligo scolastico” è prosciolto dall’obbligo scolastico e quindi non può
essere accolto nelle classi della scuola media. </div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
La norma sull’obbligo non dice esplicitamente quali
conseguenze derivino nei casi, abbastanza frequenti, di quei minori
(italiani o stranieri che siano) che si trovano tra il 15° e il 18° anno
di età e che non possono attestare di avere osservato l’obbligo scolastico
(almeno, come definito in Italia) per almeno nove anni. L’unica deduzione
logica dal testo del Decreto del ’99 è la constatazione che essi non sono
prosciolti dall’obbligo e che non viene esplicitata la necessità
del completamento della frequenza della scuola media sino al 18° anno,
possibilità, invece, positivamente riconosciuta per i minori portatori
di handicap, che hanno il diritto a permanere nella scuola
dell’obbligo fino al 18° anno (come previsto dall’art. 316, comma I, del
D.Lvo n.297/94.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<b><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Iscrizione ai
corsi per adulti presso istituti secondari di II grado</b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
Ai corsi serali per lavoratori presso istituti
secondari di II grado la domanda d’iscrizione va presentata, di norma, entro il
15 settembre (C.M. n. 311/99 e n.3/2001).Possono chiedere l’iscrizione coloro
che hanno compiuto il 15° anno d’età e dimostrino che stanno svolgendo attività
lavorativa (con attestazione da parte del datore di lavoro o esibizione del
libretto del lavoro). Naturalmente, per iscriversi è necessario il possesso
della licenza media, o idonea attestazione di avere compiuta nel Paese
d’origine una carriera scolastica pari alla scuola dell’obbligo (attestata nei
modi sopra detti), ed essere in possesso dei requisiti indicati al precedente
punto 3.1.Il permesso di soggiorno per motivi di studio è ammesso per stranieri
in maggiore età ovvero per i minorenni affidati (art.32 del D.L.vo
286/98, modificato dall’art.25 della legge 189/02).</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<b><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Inserimento degli
alunni stranieri nelle classi</b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
L’iscrizione ad una determinata classe di un alunno
extracomunitario sprovvisto di carriera scolastica pregressa riconoscibile va operata
tenendo conto dell’età anagrafica e delle competenze raggiunteIl minore
proveniente dall’estero viene iscritto, in via generale, alla classe
corrispondente all’età anagrafica (art.45 del D.P.R.n.394/99). Laddove non si
possano accertare le generalità del minore, si considerano valide quelle
dichiarate (salvo accertamento che le smentisca). Il collegio dei docenti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ha la competenza di deliberare <i>ordinamento di studi </i>del
Paese d’origine del richiedente;2) delle <i>competenze</i>, <i>abilità</i> e <i>livelli
di preparazione dell’alunno</i> ;4) del corso di studi <i>eventualmente</i>
seguito ;3) del <i>titolo di studio</i> eventualmente posseduto (idoneamente
certificato).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeG029nkTsoPorJKi1-5Yy11OKJeBjdgbdpJebXRHLEwqrY5vdnK7Qrqp4-FI5Z7weu9_CFSawzupWtlB4xJxb7q5PFW_8SlNEGvwRj2NC3Z1jxuGL5E58CQzVSu7vqb5bA56VlzNlS-yN/s1600/index4.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeG029nkTsoPorJKi1-5Yy11OKJeBjdgbdpJebXRHLEwqrY5vdnK7Qrqp4-FI5Z7weu9_CFSawzupWtlB4xJxb7q5PFW_8SlNEGvwRj2NC3Z1jxuGL5E58CQzVSu7vqb5bA56VlzNlS-yN/s400/index4.jpeg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
l’assegnazione
ad una classe diversa tenendo conto:1) dell’</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
L’iscrizione può essere decida dalla scuola per una
classe diversa a quella corrispondente all’età anagrafica; per classe <i>diversa</i>
s’intende non solo la classe inferiore, ma <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>anche quella superiore. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Nel determinare la classe cui va iscritto l’alunno straniero sprovvisto
di documentazione idonea, si deve tenere conto che una volta
avviata, la sua carriera scolastica nella scuola pubblica italiana segue
del tutto le norme generali e quindi, nel prosieguo di tempo, non
si potranno più ‘correggere’errori di valutazione iniziali. E’questo il caso
non raro di minori che al momento dell’accoglienza vengono iscritti a 2-3
classi, o anche più, inferiori a quelle cui essi dovrebbero essere
iscritti per età, ritenendo che questo ‘abbassamento’di classe sia quello più
congruente con le competenze linguistiche e strumentali riscontrate nell’alunno
al momento dell’ingresso (naturalmente, quasi sempre inferiori a
quelle degli alunni che hanno svolto il loro percorso tutto in scuole
italiane). Dopo qualche tempo, solitamente si registra nell’alunno (più maturo,
per vari aspetti rispetto ai più giovani compagni di classe) un buon
recupero sul piano degli apprendimenti e la scuola, allora, si
rende conto del paradossale e poco utile divario fra l’età del minore e quella
dei coetanei di classe, ma non trova, a questo punto, strumenti giuridici
per farlo transitare ad una classe superiore, più congruente con la sua
condizione</b>. Per evitare questo grave errore, quindi, il criterio dell’età
deve restare quello prevalente nel decidere l’assegnazione alla classe; gli
apprendimenti vanno, piuttosto, sostenuti con azioni di recupero
individualizzate e con modalità flessibili di lavoro attuate nei primi mesi di
inserimento. In ogni caso, l’eventuale perdurare di gravi carenze negli
apprendimenti potrà essere valutata, a conclusione dell’anno scolastico
ai fini di una non ammissione alla classe successiva.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"> <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">Premesse all’azione educativa</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">L’elaborazione di un percorso formativo non
può che essere personalizzato, evitando di cadere in generalizzazioni o
in schemi validi per tutti. Va posta sicuramente attenzione alla cultura di
provenienza dei minori, ma anche alle capacità e alle caratteristiche
individuali di ciascuno di essi, dato che le differenze inter-individuali
sono altrettanto e forse anche più rilevanti di quelle inter-culturali (rischio
degli ‘stereotipi’).</b></i></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gli alunni
stranieri, che vanno visti, innanzitutto come bambini e ragazzi, non sono
tutti uguali: ognuno di <i>si
devono distinguere i soggetti di recente immigrazione da quelli il cui arrivo è
più remoto</i>”, ricordava la C.M. 301/89). L’elaborazione di un
percorso formativo non può che essere personalizzato, senza cadere in
generalizzazioni o in schemi validi per tutti. Va posta attenzione alla
cultura di provenienza dei minori, ma anche alle capacità e alle caratteristiche
individuali di ciascuno di essi, dato che le differenze inter-individuali
sono altrettanto e forse anche più rilevanti di quelle inter-culturali (si
corre sempre il rischio di considerare gli stranieri secondo degli ‘<i>stereotipi</i>’).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwLZfN_sbivFDDCBG_aO0U6UmgIHZ8KNn1fTKtYzLzsrO9nf7CupElBHsD6IX8_jpL2gFMm6zZ0i77VSsmr2_SQAGX6MqW6wBTTPAyyBjDE3GTj79hl2fr7wbUXqm2CW1qYJbT8UCKTktV/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwLZfN_sbivFDDCBG_aO0U6UmgIHZ8KNn1fTKtYzLzsrO9nf7CupElBHsD6IX8_jpL2gFMm6zZ0i77VSsmr2_SQAGX6MqW6wBTTPAyyBjDE3GTj79hl2fr7wbUXqm2CW1qYJbT8UCKTktV/s400/index.jpeg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
essi ha capacità, interessi, livelli di competenza e
componenti di personalità propri. Al momento del loro presentarsi a scuola i
minori hanno già una loro storia culturale e differenti condizioni
maturate nel caso di pregresso soggiorno nel nostro Paese ( “…</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un aspetto,
diffusamente presente nella normativa internazionale e nazionale, è quello che
si riferisce alla salvaguardia dell’identità culturale di minori. La
Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, art.29 prevede: “ <i>Gli
Stati parti concordano che l’educazione …deve tendere a</i> [ ..]. <i>inculcare
al fanciullo il rispetto dei genitori, della sua identità, della sua lingua e
dei suoi valori culturali, nonché il rispetto dei valori nazionali del Paese in
cui vive, del Paese di cui è originario e delle civiltà diverse dalla
propria...</i>”.L’art.115 del T.U., richiamando la Direttiva CEE
n.77/486, precisa che per i figli di stranieri dei Paesi della Comunità
europea la “<i>programmazione educativa deve comprendere apposite attività di
sostegno o di integrazione, in favore dei medesimi, al fine di a) adattare
l’insegnamento delle lingua italiana e delle altre materie di studio alle loro
specifiche esigenze;b) promuovere l’insegnamento della lingua e della cultura
del paese d’origine coordinandolo con l’insegnamento delle materie obbligatorie
comprese nel piano di studi</i>”.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per la
realizzazione degli obiettivi sopra indicati l’ordinamento scolastico
italiano non prevede interventi diretti, quali l’assegnazione o
l’utilizzo di docenti con competenze nella lingua d’origine degli alunni
stranieri; tali misure, infatti, dovrebbero essere realizzate con il
concorso o dello Stato straniero cui appartiene il gruppo, analogamente a
quanto lo Stato italiano fa con i figli dei cittadini migranti all’estero, o di
altri soggetti (enti locali, associazioni di volontariato), con la messa a
disposizione della scuola di risorse da impiegare in attività di natura
integrativa.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b>Strumenti e fondi per organizzare e gestire
risorse per l’integrazione</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-bidi-font-weight: bold;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Premesso che l’uso sovrabbondante <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e scarsamente mirato di fondi europei FSE (
che da soli , e in minima parte, basterebbero a finanziare un’azione di
accoglienza seria e produttiva di questi minori<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>in tutte le scuole statali e paritarie) nelle scuole fino a questo
momento non ha mai dato origine ad una seria e indispensabile integrazione dei
minori immigrati, si può comunque osservare che la </span>scuola autonoma ha
nell’elaborazione del POF lo strumento fondamentale per la ricerca di modalità
flessibili e individualizzate nel </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUN-KJ3UivjdJ4EjaO69WRuOobmrgOTpVzYKTt8SbfR7233uc0Hh5pvyEaE2I1FdqiwNWy4BP1IPPMq9KoQrMbG0XOnGZBbTUH8EVtJWGF_WRy4ZFs5DNdodlJgRpuhTVwYvFbJ-BcYkp3/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="314" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUN-KJ3UivjdJ4EjaO69WRuOobmrgOTpVzYKTt8SbfR7233uc0Hh5pvyEaE2I1FdqiwNWy4BP1IPPMq9KoQrMbG0XOnGZBbTUH8EVtJWGF_WRy4ZFs5DNdodlJgRpuhTVwYvFbJ-BcYkp3/s400/index1.jpeg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
definire percorsi integrativi per gli
alunni stranieri. L’autonomia gestionale consente di impiegare figure educative
diverse ( anche di madrelingua) da inserire nell’azione a favore dei minori
stranieri.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fino ad alcuni
anni fa <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tuttavia non esisteva una normativa
appositamente pensata per affrontare la problematica dell’inserimento
degli alunni stranieri. Varie disposizioni, nate per integrare i portatori di
handicap e sperimentare soluzioni didattiche innovative e flessibili, sono
state adattate per far fronte alle nuove esigenze poste dall’immigrazione,
iniziata nel Veneto sul finire degli anni ’80 del secolo scorso.
Successivamente, la problematica è stata oggetto di provvedimenti legislativi e
di contratti nazionali di lavoro del personale scolastico. Attualmente,
il quadro normativo imperniato sul conferimento alle scuole dell’<i>autonomia </i>gestionale
(previsto a partire dalla legge n.59 del 1997), rappresenta sicuramente lo
strumento principale per affrontare tutti quegli aspetti, come quello
dell’integrazione degli stranieri, che richiedono la costruzione di appropriate
e specifiche soluzioni.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’accoglienza e
l’inserimento degli alunni stranieri richiedono certamente risorse
aggiuntive di personale ed economiche per realizzare interventi
appropriati, che non possono effettuarsi con gli ordinari mezzi a
disposizione e non sempre sono collocabili all’interno della comune
programmazione curricolare.Fino a poco fa l’unico strumento su cui poteva far
leva la scuola era l’<i>organico del personale docente</i> d’istituto,
all’interno del quale ricavare qualche unità di personale da impiegare a tempo
pieno o parziale in attività di recupero individualizzato o per attività
d’integrazione coinvolgenti la generalità degli alunni. E, soprattutto, gli
uffici scolastici provinciali potevano fino a qualche anno fa destinare,
all’interno della <i>dotazione organica provinciale</i> (d.o.p.), unità di
personale da utilizzare per progetti di inserimento di alunni stranieri e
nomadi.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Le <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>criminali restrizioni poste dalle leggi finanziarie
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>al numero delle classi e agli organici
del personale hanno progressivamente limitato la disponibilità di
posti-insegnante impiegabili allo scopo e l’abolizione della “d.o.p.”, a
seguito dell’introduzione dell’<i>organico funzionale</i> di circolo e dell’autonomia
scolastica, hanno fatto venire meno le possibilità e le ragioni stesse di
‘integrazioni’d’organico operate a livello amministrativo regionale o
provinciale. Ma anche l’avvento dell’organico funzionale di circolo/istituto,
unito all’aumento medio di alunni per classe, rende difficile alla
scuola ricavare dal monte-ore dell’orario di servizio dei docenti
(assegnati sulla base del numero delle classi e degli alunni) sufficienti
risorse per mettere in atto azioni e progetti per l’integrazione degli
alunni stranieri.Più concreta possibilità di progettazione e d’intervento è
stata aperta dal conferimento della personalità giuridica a tutti gli
istituti nel quadro dell’<i>autonomia scolastica</i>, la quale, in qualche modo
sposta il baricentro delle risorse dall’<i>organico </i>del personale al <i>budget
di bilancio </i>dell’istituto.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Le scuole,
usufruendo dei finanziamenti ministeriali e di eventuali altre
fonti (enti locali, associazioni, etc), possono programmare e
realizzare una serie di attività didattiche, che vanno dagli interventi mirati
al rafforzamento delle conoscenze di base negli alunni stranieri (corsi di
lingua italiana, recupero abilità cognitive di base) ad azioni volte a
coinvolgere la generalità degli alunni, nell’ottica di un confronto multi-culturale
e dell’acquisizione di un fondato senso del rispetto reciproco: pacchetti
formativi per l’accoglienza e la conoscenza dell’ambiente ospite, laboratori
multi-culturali musicali, teatrali, linguistici.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma tutto ciò
comporta grande attenzione e grande cura nell’impiego delle risorse, anche
delle briciole!!</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; mso-outline-level: 1; text-align: justify;">
<b><span style="mso-font-kerning: 18.0pt;">Tutela
sanitaria</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non si può
trascurare un elemto anch’esso fondamentale strettamente connesso con la
scolarizzazione dei minori stranieri, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la
tutela sanitaria! <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Anche se entrati in
territorio italiano in modo non regolare, vanno loro assicurate le
prestazioni del Servizio sanitario nazionale. In particolare, l’art. 35 del
Testo Unico (D.L.vo n.286/98) assicura: <i>b) la tutela della salute del minore
in esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989,
ratificata e resa esecutiva ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176;c) le
vaccinazioni secondo la normativa e nell’ambito di interventi di campagne di
prevenzione collettiva autorizzati dalle regioni.</i></b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<b>Strategie didattiche per l’integrazione (in
sintesi)</b></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’integrazione
dell’alunno straniero, partendo da un rapporto di aiuto e di comprensione
realmente interculturale ( quanti oziosi e costosi convegni inutili sono stati
realizzati sull’interculturalità senza alcuna ricaduta, sia pur minima, nel
concreto), deve mirare al raggiungimento di una solida competenza nelle
abilità e conoscenze di base, per renderlo capace di inserirsi
autonomamente nel nostro contesto scolastico.</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhensoD6UQ35B5OLCfo_3Q-tFyaIBpuuUpcQPCUv8UXZVYh8pPPnc86VdDCQidAOD_kq1AlcUsoYVQVZ1A1_VZyGeCdpv85UByUCGBjps4JLB-c_bGY8hbaHt155marCaMjm9GSypQg995w/s1600/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhensoD6UQ35B5OLCfo_3Q-tFyaIBpuuUpcQPCUv8UXZVYh8pPPnc86VdDCQidAOD_kq1AlcUsoYVQVZ1A1_VZyGeCdpv85UByUCGBjps4JLB-c_bGY8hbaHt155marCaMjm9GSypQg995w/s400/index3.jpeg" width="293" /></a><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nella programmazione di azioni mirate
all’integrazione degli alunni stranieri occorre tenere realmente presenti
alcune elementari <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>istanze educative
quasi sempre disattese</b>: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">a.
Partire non solo da ciò che l’alunno straniero “non sa”, ma anche
dalla sua esperienza, dal suo sfondo emotivo-relazionale e dal suo
patrimonio culturale (vedasi anche l’art. 45, comma IV, del D.P.R.
n.394);b. Cercare di stabilire fin dall’inizio un rapporto con le famiglie
degli alunni stranieri e di comunicare quanto più efficacemente possibile con
esse, avvalendosi, se necessario, di ‘mediatori c<a href="http://www.blogger.com/null" name="_ftnref14">ulturali</a><a href="http://www.blogger.com/L%C3%A2%E2%82%AC%E2%84%A2integrazione%20scolastica%20degli%20alunni%20stranieri.htm#_ftn14" title=""><span style="mso-bookmark: _ftnref14;">[</span><span style="mso-bookmark: _ftnref14;"></span></a><span style="mso-bookmark: _ftnref14;"></span>;c. Prevedere
non solo attività individuali di ‘recupero’, ma attività che coinvolgano
l’intera comunità scolastica e, possibilmente, anche quella esterna locale, per
sollecitare l’attenzione alla multi-cultura e per avviare una corretta
educazione interculturale (progetti di accoglienza, momenti di incontro aperti
alla comunità locale, laboratori multi-culturali, attenzione ai vari patrimoni
etnici nel dotare la biblioteca e le raccolte multimediali della scuola,
incontri con associazioni e rappresentanze di stranieri).d. Essere consapevoli
che l’integrazione non può avvenire senza il conseguimento di solide competenze
di base. Particolare attenzione iniziale va posta al sostegno linguistico
(eventualmente, effettuato anche in orario aggiuntivo a quello normale),
svolto a cura di personale docente o anche da idonei esperti esterni con
contratto d’opera, usufruendo delle risorse economiche e delle possibilità
gestionali proprie dell’autonomia scolastica;e. Attenzione e valorizzazione per
la lingua e cultura del Paese di origine, con il ricorso anche a “<span style="mso-bidi-font-style: italic;">mediatori culturali</span>” reperiti fra il
volontariato o la comunità d’appartenenza del minore (assimilabili
giuridicamente ad <span style="mso-bidi-font-style: italic;">esperti esterni </span>);f.
Attività di recupero e sostegno individualizzato (senza, però, arrivare a
compromettere l’integrazione in un gruppo-classe), utilizzando tutte le risorse
possibili (ore di contemporaneità) nell’ambito dell’organico funzionale
di scuola materna ed elementare, delle ore a disposizione per il
completamento cattedra nelle scuole secondarie; prestazioni in
orario aggiuntivo dei docenti.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: center;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">____________</i></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La sintesi completa
dell’intera normativa in vigore su questa complessa materia è riportata nella
sezione “Documenti della Consulta Scuola, Cultura , Educazione e delle Scuole paritarie S.D.C.” (link nella colonna a dx).</i></b></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-83854371086781756372013-07-05T19:57:00.003+02:002013-07-05T20:04:33.823+02:00NASCE A REGGIO CALABRIA UN CENTRO STUDI, DOCUMENTAZIONE E RICERCA SULLA " PEDAGOGIA DELLA LIBERAZIONE"<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/AovOG0IY38o?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <span style="color: #274e13;"><i> La pedagogia della Liberazione, ispirata al pensiero ed alle prassi Di Paulo Freire, Enrique Dussel, Augusto Boal, Don Lorenzo Milani, Danilo Dolci, Augusto Capitini, Ivan Illich, trova nel carisma e nello stile educativo creato da Jeanne Antide Thouret aspetti non solo aspetti concreti di concordanza, ma una fonte assolutamente ricca e pura di valenze formative, educative e metodologiche che vale senz'altro la pena approfondire e a cui attingere per rivitalizzare tanti contesti scolastici, statali e paritari, inariditi anche da uno stratificarsi acritico di conformismi pedagogici e didattici privi di coerenza e soprattutto di entusiasmo.</i></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span></i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKoe32nKEToUGgRof_dHoK2lwqaZAtZCmoEB_o86LK1wHdzZqPSejxZ-u_sKzkmpynlCFskEw7Hm6D84yZpZWRSL0rvUrRq7zMFLzggEqEF_J50KQlvXp0VlPeKh9qGeiQyslTnfjPHlhN/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKoe32nKEToUGgRof_dHoK2lwqaZAtZCmoEB_o86LK1wHdzZqPSejxZ-u_sKzkmpynlCFskEw7Hm6D84yZpZWRSL0rvUrRq7zMFLzggEqEF_J50KQlvXp0VlPeKh9qGeiQyslTnfjPHlhN/s320/index.jpeg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Proprio in uno degli istituti della Congregazione, il " San Vincenzo de' Paoli" di Reggio Calabria, istituto omnicomprensivo, fortemente connotato per la sua dimensione storica e la sua funzione formativa nel sud della Penisola e oggi proiettato anche verso una dimensione più "mediterranea" della scuola, intesa anche come luogo di integrazione, crescita e formazione di etnie diverse, nasce il CENTRO STUDI, DOCUMENTAZIONE E RICERCA SULLA PEDAGOGIA DELLA LIBERAZIONE, della cui vita questo blog, insieme con altri media, potrà diventare voce .</span></span></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaTa5D9tGQu-61evwwOuAKyx2_CmLDTTyzieQZlT7Ykz35VlL8uy7ryJNfeM1Pu0MYb6sRZWDAmY8xtJcbZ-x3dW-oewt59u8K8xbglwULe_-19JmQnniIsHELWn8_isbZLpyVOZ1UuB92/s1600/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaTa5D9tGQu-61evwwOuAKyx2_CmLDTTyzieQZlT7Ykz35VlL8uy7ryJNfeM1Pu0MYb6sRZWDAmY8xtJcbZ-x3dW-oewt59u8K8xbglwULe_-19JmQnniIsHELWn8_isbZLpyVOZ1UuB92/s1600/index3.jpeg" /></a><span style="color: #660000;"><i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Ma perchè "Pedagogia della Liberazione" ?</span></span></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
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<div style="text-align: justify;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">in quanto nessuno educa
nessuno - nessuno educa se stesso - gli uomini si educano tra loro, con la
mediazione del mondo, in comunione. Essa lega la persona al mondo, si afferma e
si fonda nella realtà che cambia continuamente, s’innesta verso la vocazione
ontologica dell’uomo ad essere più stimolando la creati¬vità umana. Parte dalla
necessità di superare la contraddizione educatore-educando (una situazione
gnoseologica in cui l’atto di conoscenza è mediato dal mondo), poiché considera
l'uomo come un essere che sceglie, il cui momento di decisione si trova nelle
sue relazioni col mondo e con gli altri. Infine dà esistenza all'essenza
fenomenica </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikabEyBJG5HyydCdsfUtyEa9K_6D7WTbQbsak3GCOlQoCuYQiFuZ9NOxUmNPou2Ye6vTvxCRlkU8llFos3cieB9wE0zyejQ1iCRdbKBCWpGmqV0z4Egjh-B5TXakYf2MBf6RHg7OAwed7v/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikabEyBJG5HyydCdsfUtyEa9K_6D7WTbQbsak3GCOlQoCuYQiFuZ9NOxUmNPou2Ye6vTvxCRlkU8llFos3cieB9wE0zyejQ1iCRdbKBCWpGmqV0z4Egjh-B5TXakYf2MBf6RHg7OAwed7v/s400/index2.jpeg" width="400" /></a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
dell'educazione che è la sua dialogicità. L'educazione diventa allora dialogo, il quale fa parte della stessa natura
umana; gli esseri umani “si costruiscono” attraverso il dialogo poiché sono
fondamentalmente comunicativi. E questo è il momento in cui gli uomini
s’incontrano per superare la contraddizione dialettica educatore/educando. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Il
DIALOGO è una relazione orizzontale di simpatia, un’intercomunicazione alla cui
base vi è amore,</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1UMz8_aPDXhoChnzrBh3X03w5KaYSowyXJce4Fyn3V8tZJVRitlz8sVeodnKm3lepbl4fOlFsWAONBW-Nn4cYG3ycqQvEdhtq3oIjDLhvKz3OERGEQDoVghdML65j5q54r2LC9xrAExBT/s1600/index4.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1UMz8_aPDXhoChnzrBh3X03w5KaYSowyXJce4Fyn3V8tZJVRitlz8sVeodnKm3lepbl4fOlFsWAONBW-Nn4cYG3ycqQvEdhtq3oIjDLhvKz3OERGEQDoVghdML65j5q54r2LC9xrAExBT/s400/index4.jpeg" width="400" /></a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> speranza, fiducia reciproca, umiltà, che genera un
atteggiamento critico profondo che permette di comunicare. Il dialogo è la
forma più genuina di comunicazione, in quanto favorisce l’espressione altrui.
Paulo Freire in ultima analisi ritiene che l’educazione sia soprattutto
relazione e la identifica con il dialogo. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
Dalla letteratura in materia educativa emerge che l’intervento professionale
mira a promuovere il pieno sviluppo delle potenzialità di crescita personale e
di partecipazione sociale dell’educando. Per il raggiungimento di tali
obiettivi l'educatore è chiamato ad agire sulla relazione interpersonale, sul
sistema </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0Yz1fV9eFqU-Rkg5UCYNNk6CFh1QwBbEZ-_u1Zpg-K7aC8LpoR-ZTovmqr9a6k5HW0kTectq3476Svwv6sDqc1hyphenhyphenoK9MJ0wqgyb5aXwktAFXk4ulNgW4KoQb9R4bDNgTvoBhYM1kSyR7b/s1600/index6.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0Yz1fV9eFqU-Rkg5UCYNNk6CFh1QwBbEZ-_u1Zpg-K7aC8LpoR-ZTovmqr9a6k5HW0kTectq3476Svwv6sDqc1hyphenhyphenoK9MJ0wqgyb5aXwktAFXk4ulNgW4KoQb9R4bDNgTvoBhYM1kSyR7b/s400/index6.jpeg" width="400" /></a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
familiare, sul contesto ambientale e sull'organizzazione dei servizi,
quindi sul contesto generale di vita dell’educando. La crescita personale
riguarda sia l'educando che l'educatore perché la relazione educativa è un
processo che accomuna sempre le due soggettività interagenti in quanto il
lavoro sulla quotidianità richiede la costruzione di significati che coinvolge
necessariamente entrambi. Il dialogo non è altro che Il colloquio di aiuto in
cui l'educatore lavora in una logica di progettazione di interventi educativi o
rieducativi che si realizzano nella relazione diadica.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
All’educazione liberatrice, Freire, contrappone un"educazione bancaria"che
consta di un processo educativo che è atto permanente di depositare contenuti,
in cui la conoscenza consiste in un atto passivo di ricevere, L'educando è come
un contenitore vuoto. Nega all’uomo la sua vocazione ontologica ad essere più,
come essere della ricerca permanente, come essere della prassi, quindi nega le
relazioni uomo-mondo, la creatività dell’uomo. </span><span style="font-size: large;">E’ Caratterizzata</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjdLRiXpvLRWYSMO72U8A2-xrTfmZ2fcNy0840p_bALhKTbQtaEntDLZAprz8Q4toX2Y6nlcJk_LHB1-r1YzIF0782GiVPERiv9wot2dbs4ybUAVdO_XEpon9PCm6fC54K4yE8OJb00zVA/s1600/index5.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="321" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjdLRiXpvLRWYSMO72U8A2-xrTfmZ2fcNy0840p_bALhKTbQtaEntDLZAprz8Q4toX2Y6nlcJk_LHB1-r1YzIF0782GiVPERiv9wot2dbs4ybUAVdO_XEpon9PCm6fC54K4yE8OJb00zVA/s640/index5.jpeg" width="640" /></a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
dall’antidialogo, una relazione verticale in cui il rapporto
di simpatia è spezzato e non può, per la sua stessa natura, consentire una vera
comunicazione, fa delle comunicazioni. Un’educazione che non sia fatta di
dialogo, uccide il potere creatore non solo di colui che si educa, ma anche
dell’educatore, perché quest’ultimo si trasforma in un uomo che impone delle
formule e delle comunicazioni, passivamente accolte dagli educandi: essi
ricevono le informazioni che vengono conservate così come sono, non vengono
integrate e generalizzate.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">
<br style="mso-special-character: line-break;" />
<br style="mso-special-character: line-break;" />
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <span style="color: #274e13;"><span style="font-size: large;"> <i>In queste annotazioni ci sembra di rileggere tante delle linee del carisma educativo delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret...!</i></span></span></span></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-57226857764426708032013-07-01T18:43:00.000+02:002013-07-03T09:15:18.971+02:00E' VERO LO "STRESS FINALE" DEI DOCENTI NEL DILEMMA SE PROMUOVERE O "BOCCIARE"?<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <i><span style="font-size: large;"> E' uno stress senz'altro vero, ma decisamente sbagliato e fuori luogo, atteso che ogni docente </span></i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUSg0tOQgL1vCArRmCLuayzKmHeFa1d1DPqD7JYkvFrgNjahkq_6RenCxOBvbAzsRmKIHa57OHV0hBgBNHSIqLviIGGKcFy4ftGdhFo1wioieXGalGm2Pa5GMWTX_64OXnvq9eivJ_xMd8/s278/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUSg0tOQgL1vCArRmCLuayzKmHeFa1d1DPqD7JYkvFrgNjahkq_6RenCxOBvbAzsRmKIHa57OHV0hBgBNHSIqLviIGGKcFy4ftGdhFo1wioieXGalGm2Pa5GMWTX_64OXnvq9eivJ_xMd8/s400/index3.jpeg" width="400" /></a></span></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><i><span style="font-size: large;">"promuove o boccia" lungo l'anno scolastico e non già o non solo al tavolo degli scrutini finali e/o degli esami, conclusi da poco ( o in via di espletamento conclusivo nelle secondarie di II grado), tanto che, ancora una volta, nell'ambito di una provocatoria quanto necessaria <span style="color: #274e13;">PEDAGOGIA DELLA LIBERAZIONE <span style="color: black;">( di cui sta nascendo un interessante centro studi in una delle nostre scuole),</span></span> ci sembra assai interessante la riflessione che vi proponiamo.</span></i></span></div>
<div style="text-align: center;">
_______________</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
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</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana; font-size: 10.0pt;"> <span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">La linea di principio cui si impronta tutto il <i>RAPPORTO FAURE,</i> si ritrova sostanzialmente riprodotta nell’art. 1 del
Regolamento dell’Autonomia scolastica (cui si stanno adeguando le nostre scuole paritarie)</span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">, laddove si afferma che<i> "L’autonomia
delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di
pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione
di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della
persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle
caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il
successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del
sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo
di insegnamento e di apprendimento ".</i> (Art. 1 del D.P.R. 8.3.1999, n.
275).</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> In
effetti, la normativa pone come <i>obiettivo</i></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYVf4sdCjqoEHahJwCOntd8t6isoKA1CwZRtYK_OoHV05vpVVzH25bZqxXpS0R258ktUyPtsDv22rFdtcatlAgZHX_DLGUQn2IhOC3BcL7irhyQzBXNWrMnkEl9EJ5ow5t5fDcC2dFSude/s269/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYVf4sdCjqoEHahJwCOntd8t6isoKA1CwZRtYK_OoHV05vpVVzH25bZqxXpS0R258ktUyPtsDv22rFdtcatlAgZHX_DLGUQn2IhOC3BcL7irhyQzBXNWrMnkEl9EJ5ow5t5fDcC2dFSude/s400/index2.jpeg" width="400" /></a></i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><i> includibile il successo formativo
di tutti i singoli alunni</i> e, al riguardo indica la strategia da seguire,
costituita dal <i>miglioramento della efficacia del processo di insegnamento e
di apprendimento.</i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Altrove
abbiamo scritto che il <i>successo formativo </i>non può essere condizionato
dalle <i>potenzialità</i> <i>dei singoli alunni</i>, ma dipende dalle <i>strategie
formative</i> che i docenti ed il loro collegio mettono in atto.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Scrive
Kant che " <i>La bestia è già resa perfetta dall’istinto… L’uomo invece…
non possiede un istinto e deve quindi formulare da sé il piano del proprio modo
di agire</i>… <i>La specie umana deve esprimere con le sue forze e da se stessa
le doti proprie dell’umanità. Una generazione educa l’altra… L’uomo può
diventare tale solo con l’educazione</i> ".</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Il
compito della scuola è quello di promuovere l’umanizzazione dei giovani, il
loro divenire uomini, acquisendo i valori che sono propri dell’umanità, in una
forma singolare che è frutto del contesto formativo e del progetto della
propria umanità che ogni singolo giovane via via esprime.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Cpp7dFuAb3zvaQINEEKUrrqq1ZotHjwlaXU3WmGFdIhzdpfcicPDIrMGiGspbRR2Apqh55LeVwgRoUfk3glCXxU1HHrTsFNH4Gd6piCYJPSpZXM2p8nQlQ8hptXs7bPjcWnTIzxsqmt9/s422/index.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Cpp7dFuAb3zvaQINEEKUrrqq1ZotHjwlaXU3WmGFdIhzdpfcicPDIrMGiGspbRR2Apqh55LeVwgRoUfk3glCXxU1HHrTsFNH4Gd6piCYJPSpZXM2p8nQlQ8hptXs7bPjcWnTIzxsqmt9/s400/index.jpg" width="283" /></a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Come
scrive il Doll: <i>" Per capacità potenziali dei singoli noi
intendiamo quelle potenzialità di grandezza imprevedibile, che possono
scaturire dall’interno della personalità: potenzialità che possono venire
sviluppate o ridotte col processo educativo… le capacità potenziali non sono
considerate come delle qualità congenite nell’individuo, che divengono attuali
attraverso un processo di maturazione su cui non influisce in alcun modo
l’ambiente. Anzi, queste capacità si sviluppano e si “manifestano nello
scambio dinamico di influssi fra l’individuo e il suo ambiente”. Vengono
definite capacità “potenziali” perché sono un modo di essere dell’individuo,
sono una capacità individuale di reagire positivamente e in modo praticamente
imprevedibile: “senza alcun preconcetto quanto ai …limiti” delle capacità potenziali….
L’essenza della concezione ebraica e greca dell’uomo era invece di porre
l’accento sulla personalità umana dotata di capacità potenziali
illimitate, di considerare positivo il fatto che gli sviluppi della
personalità umana sono imprevedibili…".</i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Non
esiste la scolaresca, costituita da venticinque studenti, ciascuno dei quali
deve essere aiutato nel suo impegno a costruire la propria personalità,
originale, irripetibile, singolare.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Non
esiste una scolaresca di venticinque</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikx6VcX_4aUOmz6dzWONLIqmS9PEO6bhFQ5YaTQerHhzYwYNJckk0bqaKyT5_n23g1iLsTeMYBkF81nI3ypXyFCRu7-0HBCi9j3M2bUIH7OjMeZMsqaKeXsOACorzxcgZNRE6LiLzBPESz/s342/index1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="301" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikx6VcX_4aUOmz6dzWONLIqmS9PEO6bhFQ5YaTQerHhzYwYNJckk0bqaKyT5_n23g1iLsTeMYBkF81nI3ypXyFCRu7-0HBCi9j3M2bUIH7OjMeZMsqaKeXsOACorzxcgZNRE6LiLzBPESz/s400/index1.jpg" width="400" /></a></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> <i>studentii</i> che possono essere
impegnati negli stessi apprendimenti, con le stesse strategie e tecnologie,
magari costituite dalla voce del docente, dal libro di testo e, a volte, dalle
stesse tecnologie educative. Il compito fondamentale dei docenti è quello di
personalizzare l’attività formativa, individuando attraverso quali attività
ogni studente riesce a realizzare la sua irripetibile personalità.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> E’
questo il significato della <i>valutazione formativa.</i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;"> Ovviamente,
la valutazione formativa ha significato se si attua in una scuola che privilegia
le <i>unità di apprendimento </i>e non le <i>lezioni</i>.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="font-size: large;">
</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-12107231001477540402013-06-16T19:32:00.001+02:002013-06-16T19:36:22.426+02:00ED ECCOCI ANCORA AGLI ESAMI CONCLUSIVI DEL I CICLO D'ISTRUZIONE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Z433YZH1GDPe2kMZz77EzuaQ79QYioxjF3MEgxbQNGYGzCt76Zzt9ex_OIe6trIsUv4Oopozt7jsap5a-sQ-SaYOakrFddFE_KDNBprolbdp0scocBwxJXmwq3fN3FAgJ4tPE7vGuJhE/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Z433YZH1GDPe2kMZz77EzuaQ79QYioxjF3MEgxbQNGYGzCt76Zzt9ex_OIe6trIsUv4Oopozt7jsap5a-sQ-SaYOakrFddFE_KDNBprolbdp0scocBwxJXmwq3fN3FAgJ4tPE7vGuJhE/s400/index.jpeg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Con la </span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.flcgil.it/leggi-normative/documenti/circolari-ministeriali/circolare-ministeriale-48-del-31-maggio-2012-esami-di-stato-conclusivi-del-primo-ciclo-per-il-2011-2012.flc">CM 48/12</a> il Miur indica le
istruzioni per lo svolgimento degli Esami di Stato I ciclo, che da
quest'anno avranno carattere permanente. Si acclude anche un </span></span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="http://www.flcgil.it/leggi-normative/documenti/note-ministeriali/nota-3080-del-5-giugno-2013-allegato-tecnico.flc" target="_blank">allegato tecnico</a>
sulla prova Invalsi.</span></span>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Lo svolgimento degli esami di Stato a conclusione del primo ciclo di
istruzione è stato, negli ultimi anni, oggetto di istruzioni che a mano a
mano si sono succedute nel tempo, pervenendo ad una sintesi finale
raccolta nel Regolamento sulla valutazione degli alunni, di cui al DPR
n. 122/2009.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Si ritiene opportuno ricomprendere le relative istruzioni (cfr. c. M.
20 maggio 2010, n. 49 e C. M. 26 maggio 2011, n. 46, richiamate dalla
nota prot. n. 6920 del 20 ottobre 2011) in un unico documento, al quale
viene attribuito carattere permanente, salvo eventuali modifiche e/o
integrazioni che dovessero in futuro rendersi necessarie.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Alcune considerazioni di fondo:</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD31Er8I82luOjCuBUWwQ8E-lpwVrjiCsUx_BaakN7Ln4fojxviq1SeAgGkFHFfsBhJMjVvLVghnmvZ37i69I-JlV0YjwFzlw0IB9Sa2qmF4_l5ryNtrRlRIfck73nVWeeD2a4CnUgdn8n/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="380" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiD31Er8I82luOjCuBUWwQ8E-lpwVrjiCsUx_BaakN7Ln4fojxviq1SeAgGkFHFfsBhJMjVvLVghnmvZ37i69I-JlV0YjwFzlw0IB9Sa2qmF4_l5ryNtrRlRIfck73nVWeeD2a4CnUgdn8n/s400/index1.jpeg" width="400" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Riguardo alla <b>certificazione delle competenze prevista</b> dal Regolamento sulla valutazione degli alunni (art. 8 comma 1 del <a href="http://www.flcgil.it/leggi-normative/documenti/decreti-presidente-della-repubblica/decreto-presidente-della-repubblica-122-del-22-giugno-2009-regolamento-valutazione.flc">DPR 122/09</a>) è opportuno ricordare che con <a href="http://www.flcgil.it/leggi-normative/documenti/decreti-ministeriali/decreto-ministeriale-254-del-16-novembre-2012-indicazioni-nazionali-curricolo-scuola-infanzia-e-primo-ciclo.flc">DM 254/12</a>
sono state adottate le nuove Indicazioni per il curricolo per la scuola
dell'infanzia e il primo ciclo d'istruzione. Il decreto prevede che,
limitatamente all’anno scolastico 2012-2013, i collegi docenti
"utilizzeranno le parti delle (…) Indicazioni compatibili e coerenti con
il piano dell’offerta formativa adottato, le esperienze maturate
nell’ambito del contesto scolastico, le esigenze del territorio e le
condizioni di fattibilità in cui la singola scuola opera."</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Viene ribadito l’arido meccanismo delle <b>medie </b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b></b></span></span></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7_oB-QEIxNOHe4f6fe80LTBRhEbBqcvahx5yOHeeiq0ZqpsTzKNz5Zg_sJky1qoYVr-sCpvGOJ7HoEG8XYaUAaNOu3XuZcYBeujfr1jJeFpQzcmUK4TdQ2NLGIihDSyO-6X5uEIQXSKVw/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7_oB-QEIxNOHe4f6fe80LTBRhEbBqcvahx5yOHeeiq0ZqpsTzKNz5Zg_sJky1qoYVr-sCpvGOJ7HoEG8XYaUAaNOu3XuZcYBeujfr1jJeFpQzcmUK4TdQ2NLGIihDSyO-6X5uEIQXSKVw/s400/index2.jpeg" width="400" /></a><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>aritmetiche</b>
per la “costituzione” del voto finale dell’esame. Tale modalità fa sì
che ciascuna prova dell’esame, compresa quella INVALSI, abbia il
medesimo peso del voto di ammissione che, come è noto, è determinato
collegialmente dal consiglio di classe sulla base di un percorso
educativo durato anni. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> L’<b>irragionevolezza</b> di quanto previsto dal Regolamento sulla valutazione (<a href="http://www.flcgil.it/leggi-normative/documenti/decreti-presidente-della-repubblica/decreto-presidente-della-repubblica-122-del-22-giugno-2009-regolamento-valutazione.flc">DPR 122/09</a>)
trova eco nella circolare 48/12 laddove si blocca qualsiasi tentativo,
proposto dalle scuole, di mitigare, tramite bonus o medie ponderate,
l’assurdità della norma.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"></span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Continuano purtroppo a<b> restare ambigue </b>due questioni </span></span></div>
<ul style="text-align: justify;">
<li><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">la partecipazione agli esami del docente dell’<b>ora di approfondimento</b> in materie letterarie (prevista dal <a href="http://www.flcgil.it/leggi-normative/documenti/decreti-presidente-della-repubblica/decreto-presidente-della-repubblica-89-del-20-marzo-2009-revisione-assetto-scuola-dell-infanzia-e-del-primo-ciclo.flc">DPR 89/09</a>) allorquando tale insegnamento non sia svolto dal docente di Italiano e/o storia e/o geografia della classe</span></span></li>
<li><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">le modalità di partecipazione dei <b>docenti di strumento musicale</b> alle sottocommissioni di esame in presenza di alunni non frequentanti il corso musicale.</span></span></li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-3014078435023954402013-06-09T21:30:00.002+02:002013-06-09T21:31:32.696+02:00PER LA TITOLARE DEL M.I.U.R. OCCORRE ATTIVARE AZIONI DI TUTELA DELLE SCUOLE PARITARIE<br />
<div class="ms-rtestate-field" id="ctl00_PlaceHolderMain_ctl00_ctl06__ControlWrapper_RichHtmlField" style="display: inline;">
<div class="ExternalClass5C4815A32E0F42049A9056CE51BBC974">
<br /></div>
</div>
<div class="sottoTitoloArticolo">
</div>
<div class="captioned-image">
<div class="image">
<div class="ms-rtestate-field" id="ctl00_PlaceHolderMain_ctl00_ctl08__ControlWrapper_RichImageField" style="display: inline;">
<div class="ms-rtestate-field">
<img alt="" height="422" src="http://www.avvenire.it/Politica/PublishingImages/ImmaginiArticolo/carrozza_180.jpg" style="border: 0px solid;" width="640" /></div>
</div>
</div>
<div class="caption">
</div>
</div>
<div class="article-content" style="text-align: justify;">
<div class="ms-rtestate-field" id="ctl00_PlaceHolderMain_ctl00_ctl10__ControlWrapper_RichHtmlField" style="display: inline;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">«Occorre salvaguardare il carattere plurale del nostro sistema di
istruzione attraverso misure volte a tutelare la qualità e l’inclusività
anche delle scuole pubbliche paritarie». Lo ha detto il ministro
dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, presentando le linee
programmatiche del proprio mandato alle commissioni riunite Istruzione e
Cultura del Senato e della Camera. Il ministro ha ricordato anche lo
stato del finanziamento pubblico alle paritarie, previsto dalla legge 62
del 2000, che ha stabilito che «il sistema pubblico di istruzione è
composto dalle scuole statali e dalle scuole paritarie». Per le 13.657
scuole paritarie, lo Stato prevede un finanziamento che, nel 2012, è
stato di 510 milioni di euro, pari a circa l’1,2%, ha ricordato
Carrozza, della spesa relativa alle scuole statali. A fronte, però, del
fatto che le paritarie contano 1.042.000 alunni, circa il 12%
dell’intera popolazione scolastica. È evidente, insomma, la sproporzione
tra quanto questi istituti danno, in termini di servizi educativi e
quanto ricevono sotto forma di contributi statali.<br /><br /> «Il tetto più
alto dei finanziamenti – ricorda don Francesco Macrì, presidente della
Fidae, la federazione della scuole paritarie cattoliche, che associa più
di 2.500 istituti, con 40mila alunni e 30mila docenti – è stato
raggiunto nel 2002 con 550 milioni di euro. Da allora è sempre diminuito
mentre le spese a carico delle scuole sono progressivamente aumentate».</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Sul tavolo del ministro delle Finanze, c’è un’ulteriore sforbiciata
per 82 milioni di euro, che le scuole sono impegnate a scongiurare.
Anche il ministro Carrozza ha inviato una lettera al collega Fabrizio
Saccomanni per fare chiarezza sull’effettiva entità dei fondi a
disposizione.</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <span style="font-size: large;"> «Abbiamo già chiesto la convocazione del Tavolo tecnico del ministero
– prosegue don Macrì – per ribadire l’importanza delle scuole
paritarie. Non soltanto dal punto di vista educativo ma anche economico.
Grazie alla nostra presenza, infatti, ogni anno lo Stato risparmia tra i
6 e i 7 miliardi di euro, che altrimenti dovrebbe spendere per
garantire l’istruzione ai nostri studenti».</span></span><span style="font-size: large;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Nel suo lungo intervento in Parlamento, il ministro Carrozza ha
parlato anche delle scuole dell’infanzia, «che hanno un valore
importante per le famiglie, soprattutto in un momento di crisi come
quello che stiamo vivendo». In particolare, il ministro si è soffermato
sul finanziamento delle sezioni Primavera, attivate a partire dal 2007
per i bambini tra i 24 e i 36 mesi. Attualmente, ha ricordato, gli
stanziamenti sono fissati in 12 milioni l’anno per il triennio
2013-2015. «Proporrò – ha annunciato Carrozza – di portare tale
stanziamento a 20 milioni annui a decorrere dal 2015».</span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">
</span></span><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <span style="font-size: large;">Una buona notizia per le circa 2mila sezioni Primavera aperte in
Italia e, soprattutto, per le famiglie dei 25mila bambini che le
frequentano. «È senz’altro una proposta intelligente sia dal punto di
vista educativo che del contenimento della spesa pubblica», commenta
Leonardo Alessi, consigliere nazionale della Fism, la Federazione delle
scuole materne cattoliche, a cui fanno capo più di 700 sezioni
Primavera. Alessi ricorda che, dal 2007 a oggi, «i fondi sono stati più
che dimezzati», passando da 30 agli attuali 12 milioni di euro, e che,
quindi, l’iniziativa del ministro «può incentivare anche le Regioni a
incrementare la propria quota di finanziamenti».</span></span></div>
</div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-81338560401021856602013-05-30T21:47:00.001+02:002013-05-30T21:49:55.478+02:00LA SFIDA PIU' DIFFICILE: EDUCARE NELLA CRISI<!--[if gte mso 9]><xml>
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</xml><![endif]--><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6y2JwvOakdpZDvYFp5LlN9L_tkOVBXkua7P6vhJZOV4ey64jF7Vk-ZghpNtpHrNsHtQSRkU0EXp6CeHHFEq8LOHIcVvItPI6PWnIy-VAY2ncPTfIuWzhBg3dsvrBqf40dLNu9LQIopRqO/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6y2JwvOakdpZDvYFp5LlN9L_tkOVBXkua7P6vhJZOV4ey64jF7Vk-ZghpNtpHrNsHtQSRkU0EXp6CeHHFEq8LOHIcVvItPI6PWnIy-VAY2ncPTfIuWzhBg3dsvrBqf40dLNu9LQIopRqO/s400/index.jpeg" width="400" /></a></div>
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ragazzi oggi incontrano spesso educatori o fondamentalisti o nichilisti. Il che
ripropone la questione di uno sguardo adulto sulla vita. Facciamo nostra un'interessante riflessione - denuncia di Marco Guzzi.</span></i></b></span></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">________________</span></i></b></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><!--[if gte mso 9]><xml>
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<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><!--[if gte mso 9]><xml>
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</span></i></b></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><i><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> La Chiesa in Italia, e quindi tutti i battezzati, è
impegnata in questi anni in quella che la Conferenza episcopale ha definito la
"sfida educativa".</span></i>
<i><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Lo scenario della crisi che stiamo attraversando amplifica l'importanza
dei processi educativi e la necessità di educatori che leggano i segni dei
tempi: proprio perché si tratta di una crisi che è tuttaltro che economico e
politica solamente. È in crisi, anzi, probabilmente al tramonto e in piena
trasformazione, tutto un sistema culturale e quindi anche i modelli educativi a
cui siamo abitua</span></i></i></b></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i><span style="color: #666666; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><i><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Marco Guzzi, poeta, filosofo e formatore, che da 14 anni sta
sperimentando una nuova modalità di iniziazione o re-iniziazione cristiana nei
suoi </span></i><b><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><a href="http://www.darsipace.it/"><i><span style="color: #a40a00; text-decoration: none; text-underline: none;">gruppi
"Darsi pace"</span></i></a></span></b><i><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">, affronta questo argomento
nel suo libro </span></i><b><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><a href="http://www.sanpaolostore.it/nuova-umanita-progetto-politico-spirituale-marco-guzzi-9788831529686.aspx?Referral=vinonuovo"><span style="color: #a40a00; text-decoration: none; text-underline: none;">La Nuova Umanità</span></a></span></b><i><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">dove ha
sintetizzato la sua visione antropologica e culturale di questa epoca e i suo
possibili sviluppi, soprattutto per i cristiani. Ne pubblichiamo uno stralcio.
</span></i> </span></i></b></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">___________________ </span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
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</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background: white; color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Quando i contenuti storici di tutte
le nostre identificazioni incominciano a sfaldarsi e a</span></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCkdiNi4yuiv6J9AkRy-KV8uTOoF6_smX_6fLosQcTGVAdsZTzZmA4Nr81xfnRCkA_hq0aRGVOizYHvQP96A5fzwB_0BE2SndJTwhKGg0QcmEr8b1f9lnuP1zCpNfbEXy1jkWt17N6jVZw/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="317" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCkdiNi4yuiv6J9AkRy-KV8uTOoF6_smX_6fLosQcTGVAdsZTzZmA4Nr81xfnRCkA_hq0aRGVOizYHvQP96A5fzwB_0BE2SndJTwhKGg0QcmEr8b1f9lnuP1zCpNfbEXy1jkWt17N6jVZw/s400/index1.jpeg" width="400" /></a></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">riformularsi, come
metalli fusi, liquefatti, quando cioè si vive appunto un trapasso
storico-culturale come il nostro, dobbiamo affrontare ad ogni passo due
pericoli opposti e complementari che (...) vorremmo osservare dal punto di
vista dei loro effetti pedagogici:<span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> <i>il riflusso fondamentalistico</i> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">e</span> <i>la deriva nichilistica</i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background: white; color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> A livello educativo possiamo
facilmente cadere in</span><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> <b>soluzioni fondamentalistiche</b><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">,
quando le sfide del cambiamento ci pongono in uno stato di</span> <b>paura</b> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">e di</span> <b>chiusura</b> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">in noi stessi.</span> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><br />
<b><br />
</b></span><b>L'educatore fondamentalistico</b> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">ripropone così schemi educativi appartenenti al passato, e quindi in
buona parte morti e mortiferi, solo perché gli sembrano i più
"sicuri".</span> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><br />
Egli sostanzialmente dice alle persone che gli sono affidate, anche se non
sempre verbalmente, ma comunicandolo comunque con tutto il proprio essere:</span> <b>voi
dovete essere come sono io</b><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">, e io sono come
si deve essere,</span><b>come sempre si è stati</b><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">, e quindi è bene continuare ad essere; senza dare mai però alcuna
ragione fondata e vitale di questa fedeltà astratta e irrigidita. In quanto
prodotto in realtà da una maschera (difensiva) di perfezione conformistica,
l'atteggiamento educativo di tipo fondamentalistico è sempre</span> <i>violento</i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">, nasconde cioè ma comunica con forza una paura di
fondo, un'angoscia del mutamento che non può che trasmettersi rovinosamente
all'educando o alla figlia malcapitata.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> </span></b></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4MCLb_cogZ_xMpni3xfVGFrig5chyphenhyphen-xXe55ShuabiU9AdHEKncWD5VJL4GPpX_DP5hmyOxCgfE8y71C0Ngx2tLwQjbTz6IWmRNNhUmEANf2j7A2uTvawgbu2TpbKFqcbaTwIYxtwx23w/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4MCLb_cogZ_xMpni3xfVGFrig5chyphenhyphen-xXe55ShuabiU9AdHEKncWD5VJL4GPpX_DP5hmyOxCgfE8y71C0Ngx2tLwQjbTz6IWmRNNhUmEANf2j7A2uTvawgbu2TpbKFqcbaTwIYxtwx23w/s320/index2.jpeg" width="320" /></a></b></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b> La soluzione nichilistica</b><span style="background: white; color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">, d'altra parte, è una
forma diversa in cui però ci si illude ugualmente di liberarsi dalla
responsabilità del mutamento.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background: white; color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ma mentre il fondamentalista delega a
qualche tradizione esterna la guida della propria vita</span><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> <i>da non mutare</i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">, devitalizzandola così e paralizzandola nel terrore;</span> <b>il
nichilista </b><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">invece si affida, sempre per
non mutare veramente, alla deriva tecnico-informatica,</span><b> si fa
piccolo piccolo</b><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">, rinuncia alle proprie
capacità di scelta e di decisione, insegnando a tutte le persone che lo
circondano che questa spersonalizzazione sarebbe di per sé liberante, l'unica
via anzi rimasta all'umanità "postmoderna".</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background: white; color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">L'educazione nichilistica presume di
conseguenza che l'informazione scientifico-tecnico-telematica possa sostituire
la trasmissione globale, fisica e spirituale, della cultura; insegue paradisi
scolastici in cui un computer per banco risolverà ogni problema, e produce così
quella generazione di</span><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> <i>baby busters</i> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">(sgonfiati) e
di</span> <i>nullaventenni,</i> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">informatissimi
quanto disperati,</span><i> </i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">che già
popola gli Stati Uniti, che come sempre sono più avanti in questa direzione
almeno di un decennio.</span> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><br />
L'educatore nichilista sostanzialmente insegna a se stesso e ai suoi sfortunati
allievi: certo tu devi cambiare, ma</span> <b>il cambiamento è dato
essenzialmente dal moto spontaneo delle tecnologie</b> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">(e quindi in definitiva dal mercato), sono loro che
trasformano realmente la tua vita, tu non devi fare altro che adeguarti a
questo processo, che poi ti aiuta ad essere proprio come ti pare...</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> Purtroppo i ragazzi incontrano molto spesso queste due
figurazioni di adulti</span></b><span style="background: white; color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">, che</span></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSDkE23NFHKSz7l-vurF1JkxK2CUx2Nlkakos3DWBgcCXyNzA3XiW9JrHVOc-I6z3RObjbUh0ezxUnF1suZAu2sqaGXLvj_MDZzzhc8MgQXImYGB78aFvZWux9oDRDvV9d2kf8hhi-dN3K/s1600/index3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSDkE23NFHKSz7l-vurF1JkxK2CUx2Nlkakos3DWBgcCXyNzA3XiW9JrHVOc-I6z3RObjbUh0ezxUnF1suZAu2sqaGXLvj_MDZzzhc8MgQXImYGB78aFvZWux9oDRDvV9d2kf8hhi-dN3K/s400/index3.jpg" width="340" /></a></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">comunque abitano anche in ciascuno di noi.</span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background: white; color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In una fortunata serie televisiva
americana, che si chiama</span><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> <b><i>Dawson's creak</i></b><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">, si
rappresentavano molto bene</span> <b>due tipi di padri</b><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">, uno violento e repressivo, diremmo
fondamentalistico, incapace di ascolto e rigido nella propria ignoranza, e
l'altro del tutto irresponsabile, docile quanto inaffidabile. Ed</span> <b>erano
i figli sedicenni che in realtà facevano da padri a questi adulti</b> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">immaturi e inconsistenti. La crisi della paternità (e
quindi di ogni autorità), di cui questo telefilm raccontava bene la gravità,
non è altro che un effetto della crisi generale di una civiltà che non vuole
seriamente prendere in considerazione la propria vertiginosa trasformazione.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<span style="color: #660000;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><span style="background: white; color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Che autorità può avere infatti un
padre (un insegnante, un prete o chicchessia) che non sappia più trasmettere un
itinerario forte e vivo di maturazione? Che o riproduce modelli superati,
violenti e patetici, o mi si presenta come un clone di una società senza direzione,
senza dignità e senza senso? Per cui, come scriveva giustamente Fulvio Scaparro
qualche anno fa, oggi più che mai,</span><span style="color: black; font-family: Verdana; font-size: 10.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> <b>l'unico vero problema dei bambini e degli
adolescenti <i>sono gli adulti</i>,</b> <span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">e
la loro caparbietà nel</span> <i>non volersi educare</i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">, nel non voler</span> <i>nascere</i><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white;">.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-line-height-alt: 9.4pt; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-23092808536652206212013-05-23T16:30:00.000+02:002013-05-26T19:45:15.381+02:00LA FESTA DI SANTA GIOVANNA ANTIDA: AUGURI !!!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/GxGtj8NMPwg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <span style="font-size: large;"> Vogliamo solennizzare questa festa con i ricordi e le parole che San Giuseppe Moscati dedicò a Sainte Jeanne Antide in occasione della sua beatificazione. </span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> I grandi dolori, sostenuti con tanto eroismo dalla fondatrice delle Suore della Carità <b> </b>la resero infatti soavemente venerabile e cara al prof. Moscati, tanto che egli con insolito trasporto di gioia esultò alla sua <b>beatificazione</b>, avvenuta il giorno <b>23 maggio 1926</b>
e prese parte alla festa, che con molta solennità si celebrò a Napoli,
nella Casa Madre delle Suore, dove la Beata aveva vissuto gli ultimi anni
della vita e aveva esalato lo spirito.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> Nei giorni del
triduo, le alunne della scuola esterna, nel pomeriggio, si riunirono in
giardino, intorno al busto di S. Vincenzo dei Paoli e della beata
Thouret, alla presenza del Cardinale Arcivescovo, di molti Prelati,
della Madre Generale e di un gran numero di Suore e di invitati. La
fanciulle intonarono l’inno:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span></div>
<table border="0" cellpadding="4" cellspacing="1" style="margin-left: 0px; margin-right: 0px; text-align: left; width: 100%px;">
<tbody>
<tr><td width="33%"><br /></td>
<td width="33%"><div align="CENTER">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><i>"Antida in ciel risuona,<br />
Antida fra i beati,<br />
con immortal corona<br />
da Dio glorificata…"</i></span></div>
</td>
<td width="33%"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> Vestite di bianco con i gigli tra le
mani, esse erano come i fiori sbocciati dalle aiuole formate dalla
Beata. «Il prof. Moscati assisteva e ci ascoltava — dice la sig.na <b>Maria Apicella</b>
— come trasognato; io non vedevo in lui lo stesso volto che pochi
giorni prima avevo conosciuto quando mi recai in casa sua per una visita
a mia madre. Qual cambiamento! Gli si leggeva sul viso una gioia
profonda". La festa della Beata Thouret lo aveva colmato di gioia e lo
esprimeva in questa lettera, da lui diretta alla Superiora delle Suore:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.moscati.it/Img6/Giov_Antida.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="397" src="http://www.moscati.it/Img6/Giov_Antida.jpg" width="305" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="8" style="margin-left: 0px; margin-right: 0px; text-align: left; width: 305px;"><tbody>
<tr>
<td><span style="font-size: large;"></span>
</td></tr>
<tr><td bgcolor="#33cc99"><center>
<span style="font-size: large;">S. Giovanna Antida Thouret, beatificata nel 1926.</span></center>
</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: large;"><i>Napoli, il giorno della festa del Corpus Domini del 1926</i></span></div>
<span style="font-size: large;"><i>
Rev.ma Madre,</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /><i>
ho, con il cuore più che con la presenza, partecipato al giubilo per
l’elevazione agli altari della B. Giovanni Antida Thouret, legata alla
storia degli Ospedali di Napoli, a cui detti la mia giovinezza e quel
poco che ho potuto. Il giubilo delle Figlie della Thouret è perciò un
tantino anche mio…<br />
<b>Quanto si apprende dalla conoscenza delle virtù dei Santi!</b> E’
uno stimolo alla perfezione, alla perseveranza. "Soffrire con merito" è
uno degli insegnamenti della Thouret, che dovremmo tutti adottare, noi
che negli Ospedali siamo presso il dolore, noi che forse vorremmo
riconoscenza, ma che dobbiamo aspettarla solo da Dio, consci peraltro
che se anche Iddio ci darà il compenso, lo farà sempre per Sua infinita
misericordia, non per i nostri meriti, che sono sorpassati enormemente
dai nostri peccati!<br />
Mi accorgo che perdo di vista la ragione principale della mia
lettera, che è quella di congratularmi con Lei, Rev.ma Madre, e con
tutte le Suore, per la riuscita dei festeggiamenti ultimi, e specie per
la dimostrazione data a un gran pubblico del modo perfetto con cui
vengono educati la mente e il cuore di tante giovanette, nobili nel
portamento, disinvolte, colte, lontane da inopportune timidità,
ammirevoli esecutrici di arte; senza dire che il fuoco perenne della
Carità di Cristo, a cui riscaldano tutto l’anno il loro cuore, le rende
degne future propagatrici della Fede dei Padri, e depositarie della
santità dei costumi delle famiglie cristiane, italiane.<br />
</i><i>Le bacio le mani.</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /><i>
Suo dev.mo Giuseppe Moscati </i></span><br />
<div class="separator" style="clear: both;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/nGp7pyWRBsE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-size: large;"><i><br /></i>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Le feste della Madre erano terminate — così riprende a dire la
signorina Maria Apicella — lasciando in tutti i cuori uno strascico
profondo di gioia infinita. Passarono molti e molti giorni, direi quasi
un paio di mesi, quando con la nostra cameriera, avendo bisogno di una
visita scrupolosa, ci recammo dal prof. Moscati, conoscendolo già per le
visite fatte a mia madre come vero cristiano, e per la fama che egli
aveva sulla bocca di quanti ebbero la fortuna di conoscerlo.</span></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> Appena ci fu concesso, entrammo nello studio per consultarlo sul
conto della nostra donna. Ad un tratto io sentii la sua mano posarsi
sulla mia spalla e domandarmi: <i>"Dimmi un po’: eri tu a Regina Coeli tra le ragazze che formavano le aiuole viventi?"</i></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span><span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> Non ebbi il tempo di rispondere io, perché mia madre lo fece in mie
veci. Essa gli raccontò appunto, confermando la sua impressione, come
anch’io ero tra quelle, e che io ero stata educata a Regina Coeli, dalla
tenera età di tre anni sino al compimento degli studi. Egli raccontò di
avermi visto appunto quando cantavamo l’inno alla Beata, ed io allora,
perduta la soggezione che mi tratteneva muta, gli raccontai la mia
impressione nel vederlo cambiato in volto all’udirci.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"> "Un attimo di silenzio successe
dopo questa mia confidenza, poi, come da un essere non mortale, come da
un’eco lontano lontano, così, sottovoce, io udii…</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span></div>
<table border="0" cellpadding="4" cellspacing="1" style="margin-left: 0px; margin-right: 0px; text-align: left; width: 100%px;">
<tbody>
<tr><td width="33%"><br /></td>
<td width="33%"><div align="CENTER">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><i>"Antida in ciel risuona,<br />
Antida fra i beati,<br />
con immortal corona </i></span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;"><i>da Dio glorificata…"</i></span></div>
</td>
<td width="33%"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">Non saprei descrivere come fu solenne
quel momento! Io e mia madre ascoltavamo, guardandoci trasognate. Poi
ancora una volta la sua mano si posò sulla mia spalla e: <i>"Dici anche tu"</i>, io udii.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">Non seppi frenarmi, le forze non erano mie, non guardai più niente, e
senza che fuori potevano udirci, attirata dal suo sguardo, anch’io
cantai: <i>"Antida in ciel risuona…"</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">Quando durò non lo so; mia
madre e la nostra donna, anche loro non potettero fare a meno di
balbettare con noi qualche parola. Oh! come fu solenne quel momento!»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">* * *</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana,sans-serif; font-size: large;">
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/gqNKe2AK-_Y/0.jpg" height="266" style="clear: right; float: right;" width="320"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/gqNKe2AK-_Y&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/gqNKe2AK-_Y&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
<span style="font-family: Bookman Old Style; font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> La gloria della Beata
Thouret, proclamata Beata dalla Chiesa, esaltata nel mondo, è un nuovo
invito alla perfezione per le anime redente; ma questo invito ha una
forza più possente, una voce più gagliarda per sospingere alla santità
le persone che si consacrano a Dio, al suo servizio, al suo gemino
servizio: il servizio divino nel suo culto esclusivo e il servizio
divino nell’assistenza dell’ umanità dolo</span>rante.</span></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-18483824038035615242013-05-20T22:31:00.002+02:002013-05-20T22:33:25.669+02:00PERCHE' L'AUTONOMIA DELLE SCUOLE PARITARIE DELLA CONGREGAZIONE DELLE SUORE DELLA CARITA' DI SAINTE JEANNE ANTIDE?<div style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/b6WRG0KURc8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe> Tre buone ragioni almeno per parlare di autonomia e di auspicarne la realizzazione nelle scuole gestite dalla Congregazione Sdc:</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ol style="text-align: justify;">
<li>la necessità non più procrastinabile di adeguarsi alla dimensione autonoma con cui ormai da oltre un decennio si autogovernano le scuole statali italiane;</li>
<li>l'importanza della chiarezza gestionale, professionale, finanziaria e didattica a tutti i livelli per ridare smalto a queste istituzioni scolastiche;</li>
<li>l'assunzione di responsabilità diretta dagli organi di governo della singola istituzione scolastica e delle professionalità che in esse operano in sinergia con le religiose.</li>
</ol>
<div style="text-align: justify;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/YosXwC8n_JU/0.jpg" height="266" style="clear: right; float: right;" width="320"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/YosXwC8n_JU&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/YosXwC8n_JU&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object> Il nodo finanziario - che in un'epoca di crisi certamente riveste un'importanza non da poco - non è tanto preminente quanto la necessità di dotarsi di regole e di organi di gestione che nel rispetto assoluto del Carisma della Congregazione gettino le basi per un ripensamento complessivo del fare scuola in ambito di parità cattolica, ma soprattutto in relazione alle linee tracciate da Jeanne Antide più di due secoli fa e ancora oggi, anzi proprio oggi, attualissime.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Proprio oggi le nuove povertà , in una cornice di secolarismo diffuso, impongono alle Suore della Carità ed alle scuole e alle iniziative educative da loro continuate o assunte ex novo interrogativi forti circa il ruolo da giocare all'interno del problema spinosissimo della formazione giovanile, alla Fede, alla Pace, a sistemi valoriali che non si vergognino della loro emanazione cristiana.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/DYVjmnOFCUs?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
Il problema finanziario, peraltro ormai comune a tutte le scuole paritarie italiane, viene dopo e non può soffocare o inibire o annacquare il carisma originario delle nostre scuole, un tempo aperte a tutti coloro che necessitavano di istruzione e di formazione "forti" e sicure, oggi probabilmente paurose di non farcela finanziariamente e quindi non più aperte a tutti, nemmeno per definizione!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La dimensione dell'autonomia potrà sicuramente essere un rimedio concreto e giusto per corresponsabilizzare tutti a una politica di parsimonia finanziaria e di oculatezza e trasparenza gestionale, ma al contempo di espansione missionaria e di apertura delle porte a chi veramente ha bisogno di aiuto e non solo di bambagia.</div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-74117951606523712652013-05-06T20:20:00.004+02:002013-05-06T20:21:45.385+02:00PORSI IL PROBLEMA DI UNA SCUOLA "SMILITARIZZATA"<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLWNx19AhooYV0oFPXmwxJxTkavaFUnWO3J_7_Kc8PNyXqV26KteFVYX120FziVEgY-vfjJiNxnoKN3hpmwO0NnWKFMRS_RD6Oi95GtFhYe9Z0RZ-kdUgLDUn0t2h5eVw8nZx3tEVpHMjm/s1600/index1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLWNx19AhooYV0oFPXmwxJxTkavaFUnWO3J_7_Kc8PNyXqV26KteFVYX120FziVEgY-vfjJiNxnoKN3hpmwO0NnWKFMRS_RD6Oi95GtFhYe9Z0RZ-kdUgLDUn0t2h5eVw8nZx3tEVpHMjm/s400/index1.jpg" width="337" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Riprendiamo un significativo articolo di Luca Kocci sul problema tutt'altro che remoto della "militarizzazione" della scuola, apparso qualche giorno fa sulla stampa quotidiana e segnalato opportunamente da Sr. Paola Arosio, che ringraziamo per la sua intelligente collaborazione a questo blog.</div>
<div style="text-align: center;">
________________</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i>Una lavagna nera di ardesia - non le ipertecnologiche Lim multimediali della scuola 2.0 dei sogni del ministro Profumo - con la scritta «La scuola ripudia la guerra». È il logo della campagna «scuole smilitarizzate» lanciata durante il congresso di Pax Christi... Ormai da diversi anni le scuole italiane, soprattutto quelle superiori ma anche elementari e medie non rimangono indenni, sono diventate terra di conquista da parte delle forze armate a caccia di nuove leve per l'esercito professionale e campo di semina della cultura militarista, in palese violazione dell'articolo 11 della Costituzione («L'Italia ripudia la guerra») e delle Linee guida del ministro dell'Istruzione che invece parlano di «educazione alla pace» e di «nonviolenza». «La scuola italiana, attraverso molteplici iniziative inserite nei percorsi formativi, apre spesso le porte ad attività presentate come orientamento scolastico e gestite direttamente dalle forze armate», denuncia il collettivo giovani di Pax Christi, promotori della campagna.<br />«È urgente riaffermare che la scuola deve educare studentesse e studenti alla nonviolenza e alla</i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDRpfeFu0XvcH4wXJNe72rhf068WUNksxZ5czm7lDBsLb1PA-uKdS7gLGXWar7w8gyLdRHrv3uulqe_XanPoTWSap8c2grALs-19n7sdU8J4YKvMuiKTsODQnNZxl9I_PqZxhMPICEzO4o/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDRpfeFu0XvcH4wXJNe72rhf068WUNksxZ5czm7lDBsLb1PA-uKdS7gLGXWar7w8gyLdRHrv3uulqe_XanPoTWSap8c2grALs-19n7sdU8J4YKvMuiKTsODQnNZxl9I_PqZxhMPICEzO4o/s320/index1.jpeg" width="320" /></a></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i> pace», mentre quando nelle aule «entrano le attività promozionali dell'esercito, della marina e dell'aeronautica si promuove un militarismo che educa all'arte della guerra piuttosto che alla formazione di cittadini che costruiscono la pace con mezzi di pace. È grave la contaminazione dell'attività didattica con la promozione di una cultura di guerra in cui il soldato è proposto come colui che diffonde la pace e sacrifica la sua vita, sorvolando sul fatto che lo fa armi in pugno, imparando ad eliminare l'altro» considerato come «nemico».<br />Le tappe dell'avanzata dei militari nelle scuole sono numerose. A livello nazionale - prima esistevano «solo» numerosi accordi territoriali fra uffici scolastici periferici, enti locali e distretti militari - ha cominciato il centrosinistra nel 2006, con il programma «La pace si fa a scuola» promosso dalla coppia di alfieri Fioroni (ministro dell'Istruzione) e Parisi (Difesa), che prevedeva la realizzazione di un forum online per mettere in contatto gli studenti con i militari italiani in «missione di pace» in Libano. Poi nella Lombardia formigoniana è arrivato il programma «Allenati per la vita», brevi corsi di formazione, benedetti dai ministri dell'Istruzione Gelmini e della Difesa La Russa, per insegnare la vita militare agli studenti delle superiori: docenti gli stessi militari, materie come armi e tiro, </i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQCc2FkqP-b8X1TX27wbtOdVId64m0F6SRYqiTY9mOcX7uKkyEOHZ77tj7asUc0D5cWFGgdZpF8lgEFLrKTDtxtGn-l42MZYzy439HVVXWO-640V0HvDSXdP0bEp2vB3AObOBQbovjHOgX/s1600/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQCc2FkqP-b8X1TX27wbtOdVId64m0F6SRYqiTY9mOcX7uKkyEOHZ77tj7asUc0D5cWFGgdZpF8lgEFLrKTDtxtGn-l42MZYzy439HVVXWO-640V0HvDSXdP0bEp2vB3AObOBQbovjHOgX/s320/index3.jpeg" width="224" /></a></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #274e13;"><i>
sopravvivenza in ambienti ostili, difesa nucleare, chimica e batteriologica, esame finale una gara tra «pattuglie di studenti». Sempre Gelmini nel 2009 firma un protocollo d'intesa con Finmeccanica perché le lezioni le tengano direttamente i tecnici della principale industria armiera italiana. «Cosa avranno insegnato agli studenti?», si chiede Antonio Lombardi, uno dei referenti della campagna: «Che la guerra è un affare». Ci sono anche le «visite guidate»: i bambini delle elementari di Pisa vanno in tour della caserme della Folgore e gli studenti delle superiori di Giugliano al centro radar Nato di Licola, uno degli centri vitali delle guerre nel Mediterraneo. Fino all'invenzione, ancora di La Russa, della mini-naja estiva per i giovani di 18-25 anni: tre settimane di esercitazioni, in omaggio la divisa e gli accessori per la guerra simulata.</i></span><br /><span style="color: #274e13;"><i>«Proponiamo alle scuole non progetti aggiuntivi ma di inserire nella didattica degli approfondimenti sui temi della pace e della risoluzione nonviolenta dei conflitti», spiega Eleonora Gallo, del collettivo giovani di Pax Christi. Ma anche «di rinunciare ad esporre manifesti pubblicitari e ad ospitare e a partecipare ad attività delle forze armate finalizzate a propagandare l'arruolamento o a far sperimentare la vita militare agli studenti».</i></span><br /><span style="color: #274e13;"><i>La sintesi sarà la sottoscrizione del «Manifesto della scuola smilitarizzata», una sorta di «bollino <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOMFf9WHHQoza7jJoLddzH9LHQHqzuJMurz9Wvqrall6X6sQUUmTUq5e6OJPzygb-tYa6T1wF6xUKCLlpwRDRjzfsyN7dBg-k-p2qF47xqFSitlcUcczMm0Vlk0ErSCgMzHo29D5jrDY75/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOMFf9WHHQoza7jJoLddzH9LHQHqzuJMurz9Wvqrall6X6sQUUmTUq5e6OJPzygb-tYa6T1wF6xUKCLlpwRDRjzfsyN7dBg-k-p2qF47xqFSitlcUcczMm0Vlk0ErSCgMzHo29D5jrDY75/s400/index2.jpeg" width="400" /></a></div>
arcobaleno»: «L'istituto si impegna a rafforzare il suo impegno nell'educazione alla pace e alla nonviolenza», si legge nel manifesto, ad «escludere dal proprio piano formativo le attività proposte dalle Forze armate» e a «non organizzare visite che comportino l'accesso degli alunni a caserme, poligoni di tiro, portaerei e ogni altra struttura riferibile all'attività di guerra, anche nei casi in cui questa attività venga presentata con l'ambigua espressione di missione di pace». Si comincia da subito in tre scuole pilota a Venezia, Caserta e Catania. Poi, a settembre, la campagna verrà estesa al resto d'Italia.</i></span></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-62259062154257345582013-04-25T10:27:00.002+02:002013-04-25T10:44:31.580+02:00LE RAGIONI ANTICHE E NUOVE PER UN A NUOVA EVANGELIZZAZIONE ANCHE NELLE SCUOLE<div style="text-align: justify;">
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<![endif]--><span style="font-size: x-large;"><i><b><span style="font-family: Verdana;">Una sintesi
conclusiva sulle ragioni della </span></b></i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: x-large;"><i><span style="font-family: Verdana;">nuova evangelizzazione nei luoghi educativi.</span></i></span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-family: Verdana;">______________</span></i></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/EEUyADslGFU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Verdana;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lo studio di sister Paola, pubblicato in
tre parti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nelle settimane scorse,ci
rimanda di continuo alla necessità e all’urgenza di una nuova evangelizzazione
nei luoghi di lavoro, in particolare nei luoghi in cui si “fa” educazione e
istruzione, e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in ogni caso dovunque sia
possibile (e lo è sempre e dappertutto) annunciare Cristo. Ma fino a qual punto
gli operatori di evangelizzazione sono, siamo legittimati<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>dalla Chiesa in quest’opera vitale e
indispensabile?</span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana;">_______________________________</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<span style="font-family: Verdana;"></span><span style="font-family: Verdana;">
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’espressione Rinnovata
evangelizzazione”, pur essendo stata anticipata già durante il pontificato di
Paolo VI (cf. Evangelii Nuntiandi, 2, dove si parla di “nuovi tempi d’evangelizzazione”),
è balzata alla ribalta della riflessione teologico-pastorale negli anni ’80,
grazie specialmente a Giovanni Paolo II, che ne ha fatto un punto focale dei
suo magistero, sin dal marzo 1983, quando, parlando ai vescovi del CELAM,
invocò una evangelizzazione “nuova nel suo ardore, nei suoi metodi e nelle sue
espressioni”. Da quel momento il papa ha parlato, a più riprese, di
“seconda evangelizzazione” di “rinnovata opera di evangelizzazione”, di “nuova
implantatio evangelica”, di “gigantesca opera di evangelizzazione del mondo
moderno”, di “nuova evangelizzazione” e, in particolare, di “nuova età di
evangelizzazione in Europa”, affermandone l’urgenza e chiarendone il
significato: “Urge dovunque rifare il tessuto cristiano della società
umana. Ma la condizione è che si rifaccia il tessuto cristiano delle
stesse comunità ecclesiali” (Christifideles laici, 34). </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/fsdcbsFqZdw?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/EYrUmZMPXVw?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-family: Verdana;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La nuova evangelizzazione consiste,
dunque, nel restaurare, talvolta persino nel ricostruire, il “tessuto
cristiano” della Chiesa e della società – profondamente mutata rispetto
al passato- in cui essa vive. La comunità ecclesiale, secondo il papa polacco,
saprà rivolgere l’annuncio evangelico alla nuova società europea, in modo nuovo
e significativo per gli uomini di oggi, nella misura in cui riuscirà ad
autorievangelizzarsi. In questo senso la nuova evangelizzazione
rappresenta innanzitutto una sorta di cartina al tornasole per verificare la
radicalità evangelica della Chiesa. Per Giovanni Paolo II la nuova
evangelizzazione deve prima far rinascere le comunità ecclesiali, la cui
vitalità si è sopita e deve riportarle ad una fede matura, che si alimenti
dell’incontro con Cristo e che si trasformi in un’esistenza autenticamente
cristiana, incentrata sulla carità evangelica e sostenuta dallo Spirito dell’Amore.
Solo dopo aver rievangelizzato se stessa, la Chiesa potrà proiettare la luce
del Vangelo sui segni dei tempi che richiedono d’essere interpretati e risolti,
e sarà capace di permeare di senso cristico le molteplici realtà umane che
anelano, oggi più di prima, di essere redente: la dignità della persona, il
diritto inalienabile dei piccoli e dei deboli della terra alla vita, i
fondamentali momenti vitali ed esistenziali dell’uomo (nascita, crescita,
malattia, morte), la famiglia, l’ansia e le speranze dei giovani, il lavoro e
l’economia, l’impegno politico, le nuove povertà del mondo contemporaneo, il
bisogno di pace, la cultura e le culture, il crollo dei sistemi ideologici, la
società intera e la sua vita (cf. ChL, cap. III). </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/EnwfyoCO3qI?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/kF0kCfV-k8U?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-family: Verdana;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Importante quanto complesso appare, tra
questi segni dei tempi, la secolarizzazione che, talvolta, in molte zone
d’Europa, si caratterizza non solo come diminuzione quantitativa del numero
dei cristiani praticanti, ma anche e soprattutto come uno scadimento qualitativo
dello stile di vita dei cristiani. Una tale secolarizzazione “qualitativa
“convive spesso, in clima di grave smarrimento e confusione, con una religione
“dello scenario”, o “dei comuni valori”, di cui parlano oggi alcuni sociologi:
una religione funzionale ai bisogni dell’uomo contemporaneo, ma che non
possiede più il senso della trascendenza-vicinanza di Dio, dell’adorazione e
della lode, della docile e serena dipendenza dalla volontà del Signore.
Insomma, una religione del gusto, che accetta ciò che conviene e piace, ma
rifiuta tutto il resto. In tale orizzonte è palese la crisi dei
tradizionali canali di trasmissione della fede, ancora attivi sino a qualche
decennio fa — almeno in alcune zone d’Europa — in seno alla società civile come
nelle comunità ecclesiali: la famiglia, gli ambiti di lavoro, la cultura
comune, le istituzioni sociali e quelle ecclesiali, la parrocchia intesa come
vera “fontana del villaggio”. Realtà queste un tempo ricche di
riferimenti religiosi e sostenute dal credo cristiano, fedelmente custodito e
trasmesso da generazione a generazione, in forma di autentica iniziazione alla
vita di fede, ma che oggi, per fattori sia esterni sia interni alle comunità
ecclesiali, hanno perduto la loro efficacia di fronte alle nuove situazioni in
cui il Vangelo deve risuonare. In tal senso l’esperienza cristiana persiste
sì nella società secolarizzata, ma dimenticando la sua identità, la sua
autentica valenza redentrice, i suoi contenuti evangelici. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/FolEkBqKGO8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/rErfxKNiGJY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-family: Verdana;"> Avviene così che la fede nel Dio di Gesù
Cristo è ridotta ad una serie di valori umani e a un conato di integrità
etica, e a niente di più. Come si vede, si tratta di situazioni nuove, che
dipingono il volto di un’Europa che sembra cambiata — o, come si dice,
postcristiana — e che evidenziano un inedito iato tra comunità ecclesiale e
società. Situazioni nuove che la Buona Novella deve rivisitare: ecco
perché si parla di nuova evangelizzazione! Infatti, la seconda evangelizzazione
— o la terza o la quarta che dir si voglia è tale non solo perché si pone in
continuazione con la prima evangelizzazione attuata duemila anni fa; o perché
attinge ad un nuovo Vangelo o fa conoscere altre verità su Cristo. Il
Vangelo non si piega a nessun tipo di trasformismo; è sempre l’unico Vangelo
di Cristo e costituisce ancora la novità della salvezza per gli uomini di tutti
i tempi. Il Vangelo è la Novità per antonomasia e si sottrae prodigiosamente
all’usura protervia dei tempo che, solitamente, opacizza ciò che è nuovo rendendolo
vecchio. L’evangelizzazione è nuova appunto quando riesce ad esprimere la
novità perenne del Vangelo, pure in un contesto di realtà inedite e davanti a
interlocutori nuovi. Essa è la Lieta Notizia di sempre: “Dio ti ama,
Cristo venuto per te!” (Sinodo Europeo, Dichiarazione, 3). Né
possono essere altri, rispetto al passato, gli interpreti della n.e., Scelti
per collaborare il Cristo: gli annunciatori del Risorto sono sempre i suoi
discepoli, che, con impegno convinto e rinvigorito, si rinnovano come comunità
e si pongono davanti al mondo quali testimoni della Vita nuova, della Vita
dello Spirito e nello Spirito. Questi attori, guidati dalla sapiente
regia dello Spirito della Verità, non sono solo i fedeli laici, forti della
loro “indole secolare” (cf. Lumen gentium, 31), né sono solo i
presbiteri, cui pure si riconosce il ruolo di “primi nuovi evangelizzatori”
(cf. Pastores dabo vobis, 2). Interpreti della nuova
evangelizzazione nell’Europa contemporanea sono piuttosto tutti coloro che,
rigenerati dallo Spirito dei Crocifisso-Risorto, formano la Chiesa: è la
comunità ecclesiale — comunione di persone diverse, ma vincolate reciprocamente
e ordinatamente nell’unità dello Spirito santo — il vero soggetto della nuova
evangelizzazione è la Chiesa tutta che realizza la rievangelizzazione, “ad
intra” e “ad extra”. La sua stessa storia può ben leggersi come storia di
una permanente evangelizzazione: storia del Vangelo che s’incarna, storia di
evangelizzatori che annunciano la Novità salvifica.</span></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-60648068696478437672013-04-19T22:14:00.001+02:002013-04-19T22:28:25.035+02:00DIFFONDERE LA FEDE NEI LUOGHI EDUCATIVI: ALCUNE CONDIZIONI CONCRETE FAVOREVOLI <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/RhqSnAP-SE4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <i> Concludiamo con questa terza puntata la pubblicazione dello studio condotto da Sr. Paola Arosio ( </i></span></span><!--[if gte mso 9]><xml>
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</xml><![endif]--><i><span style="font-family: Calibri; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;">sisterpaola@hotmail.com ), suora della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret<span style="font-size: small;">, sulla necessità e sulle modalità possib<span style="font-size: small;">ili di diffusione della fede nei luoghi educativi<span style="font-size: small;">, ringraziando l'Autrice per la puntualità e la chiarezza delle intuizioni.</span></span></span></span></span></span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
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<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">_____________</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpPrimo" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">1.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">Un gruppo “portatore”:</span></b> si tratta di un tessuto
relazionale nel quale <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>gli studenti possono
essere riconosciuti, dove possono occupare un posto attivo e sperimentare in
presa diretta come la vita umana possa essere letta, interpretata, vissuta e
trasfigurata alla luce del Vangelo in una relazione di prossimità. L’ambiente
portatore può essere la comunità educante di una scuola cattolica, il collegio
docenti, un gruppo di animazione pastorale all’interno della scuola…La prima
condizione da soddisfare è, quindi, la qualità del tessuto relazionale che si
instaura all’interno dell’ambiente educativo. <span style="font-size: 7.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"></span></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpUltimo" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhauqFUxZBEUuJyKLU703gj8s4wV9zOOl9JjvU_w0oorsx-rSB6o9-pLxUXv3IPwPrNMDiO2OTuCwU32qTsmPM7rVCrQ0a5ggYakMVJOIE-CA_IvDUQJRKz1MtoHvPSXV0zBIJN4PnM3gZt/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhauqFUxZBEUuJyKLU703gj8s4wV9zOOl9JjvU_w0oorsx-rSB6o9-pLxUXv3IPwPrNMDiO2OTuCwU32qTsmPM7rVCrQ0a5ggYakMVJOIE-CA_IvDUQJRKz1MtoHvPSXV0zBIJN4PnM3gZt/s400/index.jpeg" width="400" /></a><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">2.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">Un ambiente “portatore”:</span></b> significativi
risultano essere anche la distribuzione dei locali, il loro <span style="color: #666666; font-family: Georgia; font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span>la
loro capacità o meno di raccontarci l'essere, la vita, il mondo. Occorre saper
ascoltare il linguaggio dei locali a disposizione di studenti, insegnanti,
famiglie, poiché deve essere sintonizzato con le nostre finalità educative e
con i loro bisogni: i nostri locali<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sono
vivi, accompagnano il ritmo della vita? Parlano il linguaggio dell’accoglienza,
della disponibilità, del silenzio, del raccoglimento, dello studio, dello
sport, della bellezza? Offrono opportunità per riflettere, contengono
provocazioni anche di tipo evangelico? Comunicano senso di appartenenza? <span style="font-size: 6.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"></span><br />
<br />
<div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3BMtT3tyaQce5Wn_o5vwSZgLPQfYQVuNyg1C9Jw4L2hszWAKlVisr4Z7hDyKl3Jhi8NKdLJ0V6ETpKzhbU7bMQAgupR57XWGBZEZVI6OyGjFRuFjUc6LMhdjOlcZmuBZ2cmu5G8Uy7ZKy/s1600/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3BMtT3tyaQce5Wn_o5vwSZgLPQfYQVuNyg1C9Jw4L2hszWAKlVisr4Z7hDyKl3Jhi8NKdLJ0V6ETpKzhbU7bMQAgupR57XWGBZEZVI6OyGjFRuFjUc6LMhdjOlcZmuBZ2cmu5G8Uy7ZKy/s400/index3.jpeg" width="400" /></a><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; mso-bidi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;">3.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">Attività “portatrici”:</span></b> possono essere di vario
tipo. In genere, si classificano attorno alle quattro dimensioni fondamentali
della comunità cristiana: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">attività della
Parola</i>: insegnamento, informazione, ricerca, riflessione, dibattito…; <i style="mso-bidi-font-style: normal;">attività celebrativa:</i> liturgia, riti,
espressioni simboliche…; <i style="mso-bidi-font-style: normal;">attività di
incontri fraterni:</i> feste, uscite, divertimenti, convivenze…; <i style="mso-bidi-font-style: normal;">attività di servizio</i>: iniziative di
solidarietà, partecipazioni a campagne di sensibilizzazione, esperienze di
volontariato…. L’importante è che le attività, programmate su loro iniziativa o
proposte ai giovani e alle loro famiglie, siano desiderabili, sveglino la vita,
facciano riflettere, offrano dei percorsi alla libera appropriazione del senso evangelico.
Occorrerà particolarmente vigilare affinché tutte queste attività lascino
spazio a momenti di riflessione su ciò che è stato vissuto: data la complessità
delle esperienze che coinvolgono oggi le giovani generazioni, a causa dei
cambiamenti sociali e culturali in atto, è indispensabile oggi poter offrire
luoghi e situazioni adatte ad un esercizio di riflessione sulla propria vita,
sulla propria esperienza, fondamentale sia sul piano della costruzione della
soggettività e delle convinzioni personali, sia sul piano del risveglio e della
maturazione della fede cristiana.</div>
</div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG2tY8H8Hvv4ZDaXh5HnDZiPhhqS-j7hyphenhyphenJf_xmTcUF_jW02eehSQLT29JwjmcNgIZmfXt6jd-eME2ZkrplXABfqE3DcCEBX5o8Ts3h9n5rxEo9APfaRUAyWE2WQafWurtNy2Fg4Z5tmr-o/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG2tY8H8Hvv4ZDaXh5HnDZiPhhqS-j7hyphenhyphenJf_xmTcUF_jW02eehSQLT29JwjmcNgIZmfXt6jd-eME2ZkrplXABfqE3DcCEBX5o8Ts3h9n5rxEo9APfaRUAyWE2WQafWurtNy2Fg4Z5tmr-o/s400/index2.jpeg" width="362" /></a></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<br />
In questa nostra
conversazione abbiamo cercato di rispondere non solo alla domanda “perché la
scuola cattolica ha il diritto di proporre la fede e i giovani hanno il diritto
di ascoltarla?”, ma anche abbiamo cercato di delineare qualche tratto del “come
proporre la fede oggi agli studenti e alle loro famiglie”. Abbiamo visto,
infatti, che essere cristiani, riconoscere esplicitamente la grazia donata in
Gesù Cristo, è una grazia supplementare, ma non è condizione indispensabile per
godere della salvezza gratuita donata in Gesù Cristo. </div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
È <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">in questa logica di grazia supplementare,
non necessaria ma estremamente rivelatrice dell’amore di Dio</b>, che <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">la proposta della fede cristiana può essere
ascoltata in un ambito multi-religioso e pieno di convinzioni multiple come
quello odierno.</b> Questa prospettiva consente di riconoscere che Dio genera e
salva in ogni luogo in cui, come abbiamo visto, prospera la carità. Pertanto,
in questo modo, la fede cristiana appare radicalmente relativizzata.
Relativizzare così <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">la fede cristiana</b>,
significa non cadere nel relativismo in cui tutto si equivale, ma piuttosto <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">collocarla nel posto giusto</b> – che non
vuol dire l’intero spazio – <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">dove può
essere ascoltata,</b> con una pertinenza ed un gusto rinnovati, proprio in
quanto rivelazione in Gesù Cristo della grazia di Dio che, per natura, è
eccessiva. Così collocata, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">priva di
qualsivoglia volontà di potenza o idea di totalità, la fede cristiana</b> non
pesa, non costringe, non si impone ma <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">si
propone in uno spazio di libera e reciproca ospitalità che Dio stesso ha
aperto: </b>“Ecco, io sto alla <span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">(Ap.3,20). </span>La Buona Novella invita
a riconoscere, con piena intelligenza e libertà, per nostra immensa gioia, un
Dio che ama incondizionatamente, che genera e che salva. <br />
<div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2_QiF38pNZK3iQyMlYqnjyjWpktR3289RuvKmmtwN5blKWp-QKdoGF_p00b3uhbMjyOfDsTaJ4aIuY3FeYEj1wpAaFaoCST0E_LsyMeqviYEjoMQo3uV46xMPj4S_IXiayXrZJpudclc3/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2_QiF38pNZK3iQyMlYqnjyjWpktR3289RuvKmmtwN5blKWp-QKdoGF_p00b3uhbMjyOfDsTaJ4aIuY3FeYEj1wpAaFaoCST0E_LsyMeqviYEjoMQo3uV46xMPj4S_IXiayXrZJpudclc3/s400/index1.jpeg" width="400" /></a></div>
porta e busso. Se uno, udendo la mia voce, mi
aprirà la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me” </div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpUltimo" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpUltimo" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
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<div class="ParagrafoelencoCxSpPrimo" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Riferimenti bibliografici essenziali:</span></i></b></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Armando Matteo,<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> Nel nome del Dio sconosciuto, </i>Ed.
Messaggero Padova, 2011</span></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">André Fossion, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il Dio desiderabile, proposta della fede e
iniziazione cristiana, </i>EDB, 2011</span></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Roberto Mancini, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">L’umanità promessa. Vivere il cristianesimo
nell’età della globalizzazione, </i>Qiqajon, 2010</span></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Enzo Biemmi, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il secondo annuncio. La grazia di
ricominciare, </i>EDB, 2011</span></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Educare insieme nella scuola cattolica, missione condivisa di persone
consacrate e fedeli laici, </i>Documento della Congregazione per l’educazione
cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi)</div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpUltimo" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Educare: un’espressione dell’amore, </i>Linee educative secondo il
carisma dell'Istituto delle Suore della Carità di santa Giovanna Antida Thouret
</div>
<br />SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-78704752192116044902013-04-13T19:22:00.000+02:002013-04-13T19:29:23.424+02:00 EVANGELIZZARE: L' ORGANIZZAZIONE NEGLI AMBIENTI EDUCATIVI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/B6yAlu4QK78?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <span style="font-size: large;"> Pubblichiamo la seconda parte dell' interessante studio di Sr Paola Arosio, SdC (</span></span></span></i><!--[if gte mso 9]><xml>
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<div style="text-align: justify;">
<!--[if !mso]>
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<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">_____________</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">La
spiritualità pastorale di tipo diaconale ha bisogno di mettere in campo le
condizioni migliori, </b>affinché siano resi possibili il riconoscimento del
messaggio evangelico e la scrittura inventiva della propria vita nella fede. A
questo fine <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">sono necessari spazi</b> che
offrano tempi di incontro, apprendimento, sperimentazione, riflessione,
dibattito, dove si articolano sia un lavoro di umanizzazione in spirito
evangelico, sia l’annuncio esplicito del Vangelo stesso. </div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">I responsabili
di questi spazi avranno il compito di animarli,</b> imparando essi stessi dagli
altri e dalle esperienze vissute. Quanto alla loro funzione di autorità, in
un’ottica di spiritualità diaconale, essa sarà essenzialmente dialogante e
consisterà nell’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">autorizzare, </i>cioè nel
far crescere, nel rendere gli altri, letteralmente, autori e attori della
propria esistenza. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Questi spazi saranno
luoghi di creatività personale e collettiva:</b> luoghi di impegno dove si
formano le personalità, le convinzioni, le solidarietà e i progetti di vita. E
insieme <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">saranno luoghi fondanti</b>,
dove <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">si rinnovano le mansioni e i ruoli
istituzionali esistenti, mentre si creano nuove tradizioni e nuovi usi.</b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVIZeiIcwZD8ej61SYCvYB_j_oPP5JkqDLMbZyIJomavHCLpYlK4esKJoUdqD-r9UQLW0MzwlU8MgRHxwTBnEVhvcqk00l7JEGT_6QVYq_IxsKbgwEnYcUjAqxjK6xA7vzTYhLRMsJkMIN/s1600/index1.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVIZeiIcwZD8ej61SYCvYB_j_oPP5JkqDLMbZyIJomavHCLpYlK4esKJoUdqD-r9UQLW0MzwlU8MgRHxwTBnEVhvcqk00l7JEGT_6QVYq_IxsKbgwEnYcUjAqxjK6xA7vzTYhLRMsJkMIN/s320/index1.gif" width="316" /></a><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">Uno spazio privilegiato è quello della “memoria della
fede cristiana”,</span></b><span style="font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"> </span>in occasione di feste liturgiche, con simboli e opere d’arte
disseminate nell’edificio scolastico, uscite culturali sui luoghi della fede…Per
quanto riguarda la dimensione liturgica,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>è necessario che rimanga aperta, per quanto possibile, a tutti e che si
proponga in modo variato, creativo. Si propongano quindi, e si realizzino
nell’anno, diversi tipi di celebrazione, coltivando l’arte di celebrare la
fede, dando spazio a celebrazioni cristiane che siano comprensibili da tutti,
alle quali tutti siano invitati a partecipare nella diversità del loro
itinerario personale.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">Un secondo spazio è quello del dibattito, della ricerca
pensosa intorno alla fede cristiana: </span></b>occorre, in particolare, che i
giovani abbiamo l’occasione di esercitarsi in modo critico circa le loro rappresentazioni
di Dio, le loro immagini della Chiesa, dei sacramenti, dei comandamenti, dei
ministri…, al fine di superare le immagini mutilate o addirittura alienanti che
sbarrano l’accesso alla fede nel Dio di Gesù Cristo. Questo lavoro della ragione
nel campo della fede è, oggi, evidentemente fondamentale per lottare contro gli
autoritarismi, gli integralismi, i fanatismi di ogni specie, ivi compresi
quelli all’interno del cristianesimo stesso.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">Un altro spazio consiste nell’invitare a riconoscere Dio
nell’esercizio della fraternità: </span></b>la scuola ha il compito di far
sperimentare concretamente legami di fraternità e di solidarietà
intergenerazionale, interculturale, interetnica, interreligiosa…che hanno la
loro consistenza sul piano umano, ma che rendono desiderabile il messaggio
evangelico, che nel perdono, nella contentezza di vivere, nell’accoglienza
ospitale, nella profonda libertà manifestati da Gesù ne riconoscere la pienezza
e la condizione di possibilità.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/NyGXBJLceqI?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">La celebrazione della vita e l’impegno in nome del
Vangelo costituiscono un ulteriore campo </span></b>della pastorale scolastica:
si tratta di proporre e organizzare attività di solidarietà che hanno un loro
significato umano in se stesse, ma che possono essere vissute esplicitamente in
nome del Vangelo. Sappiamo per esperienza che la nostra carità si stanca, si
svilisce, è soggetta a pervertirsi in altro, si perde, si corrompe, nonostante
tutti i nostri sforzi e il nostro impegno. Il secondo comandamento “Ama il tuo
prossimo” è dunque letteralmente ineseguibile, se non si è data esecuzione al
primo: “Ama Dio”, cioè riconosci Dio quale presenza benedetta e benedicente
sulla tua vita, corrispondi al Suo amore. Da qui devi partire, perché vi è un
ordine dell’amore, un ordine della carità, che va dal cuore ricolmo dell’amore
di Dio verso mani e piedi capaci di prossimità ospitale e gratuita. È solo la
priorità dell’amore di Dio che scoglie d’un tratto il groviglio di reti che ci
gettiamo l’un l’altro e che molto spesso finiscono per intrappolarci e
soffocarci.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nel segno dell’amore di Dio
possiamo effettivamente creare spazi di un incontro gratuito e liberante tra
noi.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo2; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">Un ultimo aspetto</span></b> della pastorale scolastica
consiste nel vigilare affinché <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">l’istituzione</span></b> sia come un intermediario, un <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">trampolino che
apre i giovani al mondo ecclesiale</span></b> nella sua diversità e nella sua
ricchezza: comunità parrocchiali locali, diversità di reti, movimenti,
associazioni e servizi esistenti sul territorio e anch’essi ispirati al
messaggio evangelico. La scuola svolge così un ruolo di interfaccia tra la
scuola e la comunità cristiana.</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">E, infine, quale
pedagogia?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
In ambito educativo, la prima fase di una pedagogia
culturalmente radicata, evangelicamente orientata e spiritualmente incarnata,
chiede tre fasi, non cronologicamente distribuite, ma logicamente articolate
fra di loro:</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpPrimo" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="color: #993333; font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">mettere in pratica il Vangelo:</span></b><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si tratta, cioè di individuare, sostenere,
promuovere, in ambito <br />
<div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPriPvmBlL3_eVT1jGBh3GV0pyS3OXgFyCMB22X3RSmba_etVtT8bfzlYr3f4EkxcoKO495oucJQ_bkZ3f3ik54r6tAWXwOEVpCXJBomZWZwgZvL2lo_ubYtewCmTzy4bm3y25rkvL10zV/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPriPvmBlL3_eVT1jGBh3GV0pyS3OXgFyCMB22X3RSmba_etVtT8bfzlYr3f4EkxcoKO495oucJQ_bkZ3f3ik54r6tAWXwOEVpCXJBomZWZwgZvL2lo_ubYtewCmTzy4bm3y25rkvL10zV/s400/index.jpeg" width="400" /></a></div>
educativo, gli atteggiamenti, le attività, i progetti, i
modi di funzionamento istituzionale che si possano rivestire di senso morale e
che possono “rappresentare” la messa in pratica del Vangelo. Ciò suppone la
capacità di discernere nell’umano i volti del Vangelo. L’azione pastorale
consiste, in un primo momento, nel rilevare e disseminare nell’ambiente
educativo, a diversi livelli, un insieme di valori e di pratiche che possano
“rappresentare, dimostrare, raccontare” il Vangelo: preoccuparsi del compagno
più debole, dello straniero, del nuovo arrivato, favorire l’aiuto reciproco,
tenere desto il senso del bene comune, sensibilizzare alle esigenze di
legalità, giustizia, solidarietà, ospitalità, perdono reciproco…personalmente, nel
funzionamento istituzionale, nell’esercizio dei ruoli e nelle relazioni
inter-personali.</div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="color: #993333; font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">far risuonare il Vangelo:</span> </b>vuol dire che le
diverse “messe in pratica del Vangelo” (accoglienza, condivisione, amore per la
verità, gusto per le cose fatte bene…) non devono rimanere isolate, ma entrare
in risonanza le une con le altre nei diversi aspetti dell’ambiente educativo:
regolamenti disciplinari che risvegliano la coscienza, partecipazione a
campagne di solidarietà, decorazione degli ambienti, stile delle relazioni fra
gli adulti e fra gli adulti e i giovani, le famiglie…cura delle relazioni con
la parrocchia, il territorio, la diocesi, le altre realtà educative…Ogni
singolo aspetto istituzionale o relazionale, quando “funziona” aiuta o non
aiuta a far risuonare il Vangelo, produce cioè un clima distorto, oppure
evangelicamente parlante e appellante.</div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<br /></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l1 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<span style="color: #993333; font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333;">riconoscere e annunciare il Vangelo:</span> </b>è il
momento in cui ciò che viene vissuto come buono e umanizzante viene
esplicitamente enunciato, riconosciuto, fatto proprio e vissuto in modo
esplicito in riferimento al Vangelo. Questo passaggio è sempre libero e avviene
quando educatori, insegnanti, animatori, dirigenti, collaboratori,
volontari…mettono esplicitamente in contatto i giovani e le famiglie con il
messaggio evangelico. La pastorale consiste allora nello stabilire le migliori
condizioni affinché sia possibile alle persone, nella loro libertà, discernere
il senso evangelo, aderirvi e celebrarlo. Per questo la pastorale deve
affrontare una duplice sfida: da una parte la scuola cattolica contribuisce a
sviluppare i valori di umanità, da un’altra parte rende possibile la scoperta
del Vangelo che attribuisce a quei valori ancora<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>un senso ulteriore, trasfigurante. </div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpMedio" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/S7DFSM2k2hU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="ParagrafoelencoCxSpUltimo" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
Lo sguardo di fede che
“riconosce e annuncia il Vangelo” coglie nella genesi dell’umanità le primizie
della resurrezione stessa: se il Vangelo irriga tutta la vita dell’ambiente, il
passaggio allo sguardo di fede non è solo un riferimento. Esso dona tutto il
suo senso alla convinzione decisiva che noi non abbiamo il diritto di disperare
di un docente, di un genitore, di uno studente. Questa convinzione è
nell’ordine della fede: la fede nella risurrezione inaspettata di Cristo che ci
trasporta tutti in un altro futuro. Allora, quando non ce lo aspettavamo più,
un giovane decolla di nuovo grazie ad una mano tesa e in quel momento avviene
qualcosa della resurrezione; quando una ragazza manifesta all’improvviso i suoi
talenti intellettuali, artistici o sportivi, mentre li aveva ben nascosti, si
intravvede qualcosa della resurrezione; <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">quando
un’istituzione (una scuola, un collegio, una società sportiva, un oratorio…)</b>
appesantita dalla ripetitività e nell’unica preoccupazione del suo
funzionamento, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">inizia ad agire con
audacia pedagogica e pastorale,</b> <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">avviene
qualcosa della resurrezione. </b>Si sta attuando, in altre parole,<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"> una nuova diaconia della carità.</b></div>
SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-62360056150737943332013-04-03T15:41:00.002+02:002013-04-03T15:54:26.290+02:00L’ANNO della FEDE negli ambienti educativi delle Suore della Carità:UNA FEDE POSSIBILE, COMPRENSIBILE, DESIDERABILE ( Parte I)<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<i> Pubblichiamo la prima delle tre parti di cui consta lo studio di Sr Paola Arosio, SdC, sulle possibili modalità di incentivazione della Fede all'interno dei "luoghi" educativi, intesi anche come possibili "laboratori di fede".</i></div>
____________</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2mXPAZZJuYLqX6jlP-Oq-HaEhDu9qlYiedpJZxV1Cw0qsbina3DisbNFOmpiq5nYrxztY40T07GXnojP-sieIghGOD0jkxF7XND_ybAtkXi9u26kXkhrYOv9bRi5D9P2Hs1gSWxYRbKYA/s1600/index.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="446" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2mXPAZZJuYLqX6jlP-Oq-HaEhDu9qlYiedpJZxV1Cw0qsbina3DisbNFOmpiq5nYrxztY40T07GXnojP-sieIghGOD0jkxF7XND_ybAtkXi9u26kXkhrYOv9bRi5D9P2Hs1gSWxYRbKYA/s640/index.jpeg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Per una fede
possibile, comprensibile, desiderabile negli ambienti educativi:</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Quale spiritualità pastorale?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Quale organizzazione? </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><span style="mso-tab-count: 1;"> </span>Quale pedagogia?</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">ALCUNE
CONDIZIONI CONCRETE FAVOREVOLI </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><!--[if !mso]>
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<![endif]--></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b><br />
<div align="right" class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #274e13;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Congregazione per l’educazione nella scuola cattolica n. 9</i></span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: #274e13;">
</span></b><span style="color: #274e13;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 10pt;"></span></b></span><br />
<div class="MsoNormal">
<i><span style="color: #274e13;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 10pt;"> La scuola cattolica si configura come scuola per la persona
e delle persone. «La persona di ciascuno, nei suoi bisogni materiali e spirituali,
è al centro del magistero di Gesù: per questo la promozione della persona umana
è il fidella scuola cattolica»</span></b></span></i></div>
<i><span style="color: #274e13;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></b></span></i>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i><span style="color: #274e13;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 10pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Perciò la scuola cattolica, impegnandosi a
promuovere l'uomo nella sua integralità, lo fa, obbedendo alla sollecitudine
della Chiesa, nella consapevolezza che tutti i valori umani trovano la loro
realizzazione piena e quindi la loro unità nel Cristo. Questa consapevolezza
esprime la centralità della persona nel progetto educativo della scuola
cattolica, ne rafforza l'impegno educativo e la rende idonea ad educare
personalità forti.</span></b></span></i></div>
<i><span style="color: #274e13;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></b></span></i></div>
<i><span style="color: #274e13;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></b></span><span style="color: #274e13;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 10pt;"> </span></b></span></i><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><!--[if gte mso 9]><xml>
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<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><!--[if gte mso 9]><xml>
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</span></b></div>
<div class="Section1">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"> Lo sappiamo per noi stessi, per ciascuno di noi, e
con questa umile consapevolezza ci mettiamo a servizio della formazione
intellettuale, morale e fisica dei ragazzi: l’umanità <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">è costantemente in evoluzione,</b> l’umanità è sempre in attesa e in
via di compimento. Del resto, anche i nostri modi di dire ce lo rivelano:
“Quanto è umano quel medico!”, “quel sacerdote è molto umano”,
“quell’insegnante, quell’infermiere, quell’imprenditore… è pieno di umanità”.
L’aggettivo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">umano, </i>dunque,<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> </i>non indica solo una specificazione
biologica. Ci restituisce la coscienza che <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">l’essere
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">umano degli uomini e delle donne</i></b><i style="mso-bidi-font-style: normal;"> </i>non è affatto realtà scontata. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">È conquista. È fatica. </b></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"> Da questo punto di vista, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">la scuola cattolica</b> è, prima di tutto e soprattutto, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">un servizio di umanizzazione</b> a
vantaggio delle persone e dell’intera comunità civile. Divenire umano, uscire
dalla violenza, edificare la convivialità sociale, amare e abitare il mondo
nella passione per la giustizia, per la ricerca del bene comune, per
l’ospitalità del creato, è un compito né dato, né tracciato in anticipo.
Richiede tempo e lavoro. E <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">l’istituzione
scolastica,</b> al riguardo, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">è un luogo
privilegiato </b>dove, secondo un’espressione tradizionale “si costruisce la
propria umanità”. Si tratta, semplicemente e prioritariamente, di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">contribuire alla sviluppo in pienezza
dell’umanità di ciascuno.</b> La scuola cattolica, mettendo a disposizione
dell’umanità la propria tradizione spirituale, pedagogica, formativa,
contribuisce al compito di umanizzazione. </span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"> Ma <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">vi
contribuisce</b> ispirandosi all’antropologia cristiana”, cioè <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">dal punto di vista specifico del Vangelo</b>.
Quindi, se per la scuola cattolica l’umanizzazione è già un fine in sé, esso
non è l’unico. Perché <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">sulla strada
dell’umanizzazione, la scuola cattolica intende aprire uno spazio propositivo
di accompagnamento e di maturazione della fede cristiana.</b> Non perché questa
sia necessaria alla vita dell’uomo. Basta guardarsi intorno: moltissime vite
umane si sviluppano e si mettono al servizio degli altri senza essere sostenute
da una fede in Dio. La “questione di Dio” oggi non trova più un punto di
ancoraggio nell’esistenza, in Occidente, nella maggior parte delle persone,
senza peraltro che si assista ad un crollo di senso e di valori<a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3978541009435939815#_ftn1" name="_ftnref1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">[1]</span></span></span></span></a>.
Infatti, non c’è vita senza “fede”, ma nel senso di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“senza fiducia in sé stessi, nell’altro,
nella vita”. Noi tutti siamo attaccati alla vita, ci crediamo, lottiamo per la
sua conservazione e per il suo miglioramento e desideriamo viverla nel modo
migliore possibile. Questo tipo di fede è necessaria alla vita, ma essa non
indica specificamente la confessione della fede cristiana.</span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"> La
convinzione della scuola cattolica,</b> al riguardo, consiste nel fatto che <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">riconoscere Dio, se non è necessario per
vivere, può tuttavia essere vivificante per l’uomo e per la donna,</b> <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">per farlo crescere<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ancora di più nella sua umanità.</b> E non si
tratta solo di avviare i giovani al fatto religioso. Lo fanno anche le
istituzioni statali, in quanto fa parte dell’opera di umanizzazione di cui
sopra. Ma, pienamente impegnata nel campo dell’umanizzazione, oltre
all’apertura al fatto religioso, la <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">scuola
cattolica intende annunciare e proporre esplicitamente la fede cristiana alla
quale si riferisce.</b> Non in quanto questa proposta sia secondaria o
aggiuntiva, ma <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">iscrivendosi in uno
spazio di gratuità e di libertà:</b> seguendo la scia del lavoro di
umanizzazione degli studenti, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">la scuola
cattolica intende offrire le condizioni che rendano la fede liberamente
possibile, comprensibile, desiderabile. </b></span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span>
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #990000;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 14pt;">Per una fede
possibile, comprensibile e desiderabile nel mondo scolastico</span></b></span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf9SbMMyk2Ijl7c9gcCOylQ3vocPPqd88pOEYd77_Yx-hmRWKI8LoeR4LDp_WozkELavo2ilJq2Ybr6o8O0jhFsyK7b8LjajOLRJjHJGrZkp7e3OnfGYDeApjFS5-ddJS0nMJ-xcFZ5YYW/s1600/index3.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf9SbMMyk2Ijl7c9gcCOylQ3vocPPqd88pOEYd77_Yx-hmRWKI8LoeR4LDp_WozkELavo2ilJq2Ybr6o8O0jhFsyK7b8LjajOLRJjHJGrZkp7e3OnfGYDeApjFS5-ddJS0nMJ-xcFZ5YYW/s400/index3.jpeg" width="223" /></a><span style="color: black;">Gli ambienti educativi in genere (scuole,
oratori, collegi, società sportive o musicali, movimenti e associazioni
giovanili…) sono un microcosmo della società. Riguardo alla proposta della fede
cristiana si presentano come un terreno privilegiato dove si possono
sperimentare le difficoltà, ma anche le opportunità della fede cristiana per il
mondo futuro. Gli ambienti educativi sono luoghi per eccellenza per far
crescere in umanità nello spirito del Vangelo. Almeno per una parte, il mondo
di domani e, con esso, il cristianesimo futuro sono in gestazione negli
ambienti educativi di oggi.</span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">Certamente vi sono delle condizioni concrete che
favoriscono <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">il risveglio e la
maturazione delle fede cristiana nelle nuove generazioni all’interno degli
ambienti educativi.</b> Ma prima di individuarle, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">occorre che comprendiamo bene da quale tipo di realtà sociale sono
avanzate, quale spiritualità pastorale esigono e quindi in quale tipo di
organizzazione meglio si esprimono.</b></span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #660000;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 14pt;">Nell’attuale
ambiente culturale:</span></b></span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">Sul piano sociale e culturale, ciò che viene
consegnato ai giovani, è un mondo secolarizzato, pluralista, multi-religioso,
cioè un mondo cui le proposte di senso sono diverse e dove ciascuno deve tracciare
il proprio cammino, trovare le sue risorse e formare le sue convinzioni.</span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">La crisi
della trasmissione religiosa</b> <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">appare,</b>
da questo punto di vista, non come la fine della religione, ma <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">come un’interruzione della sua trasmissione
automatica, </b>per il fatto che questa è ormai dipendente dalla riflessione,
dall’interpretazione, dalla libertà, dalla decisione come anche dall’indecisione
di ciascuno. Per i giovani di oggi la fede è soprattutto, per forza di cose,
interrogativi, questioni aperte e punti di sospensione…E questi dubbi, domande,
incertezze, esplorazioni, sono per loro, e per noi, un punto di partenza, non
un punto finale. Il futuro, a riguardo, può sempre riservare delle sorprese. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Il contesto culturale attuale,</b>
globalizzato, inter-etnico, e multireligioso va guardato senza ingenuità, ma
con fiducia. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Mette sicuramente alla
prova la fede, ma</b> nello stesso tempo <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">le
apre una stagione assolutamente inedita: la fine del cristianesimo sociologico</b>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">può essere l’inizio del cristianesimo
della grazia e della libertà.</b> Chi può misurare le sorprese che lo Spirito
prepara alla sua Chiesa?</span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b></div>
</div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Giovanna
Antida,</b> fatte le debite differenze, si è addirittura trovata immersa in un
mondo culturale e sociale nel quale era stata bruscamente e violentemente
interrotta la catena della tradizione della fede. Eppure, senza nostalgie o
rimpianti per un mondo unanimemente cristiano come era stato quello delle
campagne francesi dell’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ancien Régime</i>,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ha coinvolto molte altre giovani donne della
sua diocesi, e non solo, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">nell’impresa
pastorale di “insegnare ai poveri, ai malati e anche ai bambini a conoscere,
amare e servire Dio", </b>per riportare a Dio un’umanità che ne era stata
violentemente allontanata dalla sistematica azione scristianizzatrice attuata
durante le fasi più acute della Rivoluzione Francese. </span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Siamo eredi
di una lunga tradizione vivente che vogliamo rendere attuale…</i>” <span style="font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">(RdV 1.4.1)</span>: </span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div class="Section2" style="text-align: center;">
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">Servire i poveri </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">(i bambini, i ragazzi, i giovani, </span></i></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">gli studenti, le loro famiglie, </span></i></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">gli insegnanti, i collaboratori, le suore…)</span></i></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">membra preziose di Gesù Cristo,</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">aiutandoli a risalire</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">dai loro bisogni primari</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">a quelli ultimi, più profondi e più veri,</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">fino alla loro dignità di figli di Dio,</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">accompagnare le persone</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">nelle loro ricerche,</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">aiutandole a conoscere ed amare il Signore</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">(Intenzione fondazionale di J.A. Thouret)</span></i></span></b></div>
</div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span>
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 14pt;">Quale
spiritualità pastorale negli ambienti educativi?</span></b></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: right;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: right;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il
servizio e l’evangelizzazione dei poveri </i></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: right;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">sono
per noi, come per Gesù, </i></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span><div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: right;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">le
espressioni privilegiate dell’amore,</i></div>
<span style="color: black;">
</span><div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: right;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>caratterizzano la missione che <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">la Chiesa “serva e povera”</b> ci affida.</i></div>
<span style="color: black;">
</span></b><div style="text-align: justify;">
<br />
<div align="right" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: right;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi57S3Aq1wIbztDeoN2itXz2FDiVKK1giwUybcJIS9tyAmLhkYL-WM2yFaqR36qEM0g-ou9VPffBJ4USNGulSFAugx27cSfducNlWRCo8k9fsJUMEYpqr6vvUugYtwsHdfxbIqQ2B0qss2C/s1600/index1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi57S3Aq1wIbztDeoN2itXz2FDiVKK1giwUybcJIS9tyAmLhkYL-WM2yFaqR36qEM0g-ou9VPffBJ4USNGulSFAugx27cSfducNlWRCo8k9fsJUMEYpqr6vvUugYtwsHdfxbIqQ2B0qss2C/s400/index1.jpeg" width="261" /></a><span style="color: black;">RdV 5.1.3.</span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">Nelle attuali, difficili situazioni, ciò di cui
hanno bisogno </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">i cristiani impegnati in
nome delle loro fede in particolare negli ambienti educativi,</b><span style="color: black;"> è </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">una spiritualità pastorale</b><span style="color: black;"> che permetta
loro di </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">attuare, con realismo,
intelligenza e felicità, il loro desiderio di vivere e di trasmettere il tesoro
del Vangelo.</b><span style="color: black;"> Questo tipo di spiritualità pastorale </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">è fondamentalmente diaconale</b><span style="color: black;">: è mettersi al servizio dello sviluppo
della piena umanità di ciascuno, nella propria identità e singolarità per la
grazia di Dio. </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Questa spiritualità pastorale
lotta contro le forze del male e promuove</b><span style="color: black;">, rispettando l’altro e
preoccupandosi del bene comune, </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">l’emergere
di ognuno a se stesso</b><span style="color: black;">. Negli ambienti educativi siamo, dunque, in
attitudine diaconale, affinché il nostro servizio susciti vita in tutte le sue
dimensioni: fisica, psichica, intellettiva, affettiva, culturale, spirituale. </span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black;">Ma </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">non ci
accontentiamo di riconoscere la grazia di Dio in questa vita buona che emerge</b><span style="color: black;">,
si afferma, si dilata…manifestando il mistero pasquale, il passaggio della vita
attraverso la grazia di Cristo</span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">. Vogliamo
darne anche testimonianza esplicita, affinché il mistero pasquale venga
conosciuto e riconosciuto</b><span style="color: black;">: “</span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Liberamente
accogliamo</i><span style="color: black;"> – RdV 2.1.1. </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">– il mistero
pasquale di Gesù Cristo con tutte le sue esigenze di conversione e di vita
nuova</i><span style="color: black;">”. Così si collegano strettamente umanizzazione ed evangelizzazione.
Perché se Dio ama, </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">se Dio genera alla
vita umana e salva, riconoscere quest’opera di Dio, celebrarla, rallegrarsene,
nutrirsene, significa partecipare alla generazione stessa. </b></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="color: black;">In questa spiritualità pastorale di tipo
diaconale, non ci si stupisce che la fede cristiana sia difficile, che incontri
resistenze; non ci si scandalizza, non ci si adombra, non ci si rattrista che
l’incredulità, l’insofferenza, il dubbio, la critica, la presa di distanza…siano
per la maggior parte dei nostri ragazzi e dei loro genitori delle situazioni
“normali”.</span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="color: black;">Una spiritualità pastorale di tipo diaconale non
vede il mondo attuale come un mondo che si scristianizza e al quale
bisognerebbe opporsi, ma come un mondo diventato plurale e secolare, le cui
sfide sociali, culturali, politiche e le aspirazioni spirituali forniscono
nuove opportunità al Vangelo.</span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 14.2pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -14.2pt;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: Symbol; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="color: black;">Una spiritualità pastorale di tipo diaconale non
si identifica con un passato che ora è fortemente minacciato e di cui
bisognerebbe difendere l’esistenza; al contrario, si considera una forza
propositiva e fondante per costruire il mondo di domani. I cristiani, in questa
situazione, non hanno nulla da perdere, ma tutto da guadagnare: si sforzano
semplicemente di essere, nella società e per essa, una forza fondante di
umanizzazione in nome del Vangelo che essi proclamano e propongono a chi vuole
ascoltarlo.</span><a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3978541009435939815#_ftn2" name="_ftnref2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">[2]</span></span></span></span></a></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<span style="color: black;">
</span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Si tratta,</b><span style="color: black;">
in una battuta, </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">di acconsentire a servire
la vita così come essa è, e non come vorremmo che fosse</b><span style="color: black;">: </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">è vegliare al bene, è volere il bene,
lottando contro tutte le forze del male</b><span style="color: black;">, ridando nuova vita, attualizzando,
rigenerando, per l’oggi, quello che fu all’origine della vocazione di Giovanna
Antida e della sua famiglia </span></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b></div>
</div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrog4OetSeVSeB1aD-l5Y4L1LZff30N-DDZTY76fU6xINc-7wEUA-2JNuOjrDST-6qEUcITWNDQ8Wp5aMT6Bb3j3goBarwBojLp7nXzX6B3cCHanCB5LBNImBB7Klfxf3KB2XDcfMQTOKa/s1600/index2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrog4OetSeVSeB1aD-l5Y4L1LZff30N-DDZTY76fU6xINc-7wEUA-2JNuOjrDST-6qEUcITWNDQ8Wp5aMT6Bb3j3goBarwBojLp7nXzX6B3cCHanCB5LBNImBB7Klfxf3KB2XDcfMQTOKa/s400/index2.jpeg" width="387" /></a></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
spirituale:<br />
</b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
</b>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><br /></b></div>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="color: black;">
</span>
<span style="color: black;">
</span><div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: black;">Servire il Regno di Dio,</span></div>
<span style="color: black;">
</span><div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: black;">lavorando per la liberazione dal male</span></div>
<span style="color: black;">
</span><div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: black;">in tutte le sue forme,</span></div>
<span style="color: black;">
</span><div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: black;">è cooperare alla salvezza di tutti gli
uomini e di tutto l’umano.</span></div>
<span style="color: black;">
</span><div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">(Intenzione fondazionale di
J.A. Thouret)</span></i></div>
<span style="color: black;">
</span><div style="mso-element: footnote-list;">
<br clear="all" />
<hr align="left" size="1" width="33%" />
<div id="ftn1" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="text-align: justify;">
<a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3978541009435939815#_ftnref1" name="_ftn1" style="mso-footnote-id: ftn1;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: Calibri; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">[1]</span></span></span></span></a>
<span style="background: none repeat scroll 0% 0% white; font-family: "Trebuchet MS"; font-size: 7.5pt;">Ci riferiamo qui a Paesi come la Germania orientale, la Svezia, la
Repubblica Ceca, l’Olanda, un’area europea dove la maggioranza della
popolazione è semplicemente e serenamente a-religioso. E bisogna guardarsi bene
dall’insinuare che l’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">homo areligiosus</i>
della Germania orientale sia per questo meno attento ai valori umani dell’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">homo religiosus</i> della Baviera o della
Polonia. Sotto questo aspetto, la situazione in Germania orientale è uguale e
per certi versi migliore, di quella della Germania occidentale, ancora
fortemente strutturata dal cristianesimo.</span></div>
</div>
<div id="ftn2" style="mso-element: footnote;">
<div class="MsoFootnoteText" style="text-align: justify;">
<a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3978541009435939815#_ftnref2" name="_ftn2" style="mso-footnote-id: ftn2;" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span style="mso-special-character: footnote;"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: Calibri; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">[2]</span></span></span></span></a>
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white; font-family: "Trebuchet MS"; font-size: 7.5pt;">Nella società, possiamo distinguere
dei poli « istituiti », frutto della storia, e dei « poli
fondanti », che ne modificano il corso</span></b><span style="background: none repeat scroll 0% 0% white; font-family: "Trebuchet MS"; font-size: 7.5pt;">. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Quando i cristiani si identificano con i
poli istituiti della società,</b> allora percepiscono <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">i poli fondanti come una minaccia,</b> si sentono braccati, entrano in
un processo di autodifesa e di resistenza contro ciò che rischia di
travolgerli. Se, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">al contrario,</b> i
cristiani non si identificano con i poli istituti, essi li riconoscono come se
esistessero senza di loro, ma anche come uno spazio nel quale possono impegnarsi
per modificare le cose e indirizzarle in senso evangelico. In questo caso, i
cristiani non si sentono più assediati, ma <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">si
impegnano nelle situazioni così come esse si presentano, consapevoli di potervi
giocare il proprio ruolo di cambiamento, di “polo fondante”</b>. In questo
caso, i cristiani si sforzano di essere, nella società e per essa, una forza di
umanizzazione in nome del Vangelo, che essi proclamano e propongono a chi vuole
ascoltarlo.</span></div>
</div>
<span style="color: black;">
</span></div>
<span style="color: black;">
</span><span style="color: black;">
</span></b><br />
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #993333; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"></span></b><br />SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3978541009435939815.post-65191660003095267032013-03-29T15:09:00.002+01:002013-03-29T15:13:28.598+01:00LA SANTA PASQUA VIVIFICHI UNA NUOVISSIMA IDENTITÀ ECCLESIALE PER LA RINASCITA DELLA SCUOLA CATTOLICA!<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/XekjqsAh4ps?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <span style="font-size: large;">In un c</span>ontesto socio-culturale <span style="font-size: large;">sempre più </span>
secolarizzato e scristianizzato <b>è forse
richiesto alla scuola cattolica di riscoprire <span style="font-size: large;">una nuovissima</span> identità
ecclesiale </b>per offrire ai giovani un progetto educativo orientato
cristianamente, che li aiuti nella loro crescita personale e li difenda dalla
cultura di morte diffusa soprattutto dai mezzi di comunicazione sociale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/NY-oCGD4EzM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> La scuola cattolica, in quanto soggetto
ecclesiale, deve educare cristianamente
e, nel contempo, evangelizza, infatti; come affermava Giovanni Paolo II: <b>“le scuole cattoliche sono
contemporaneamente luoghi di evangelizzazione[ e ] di educazione integrale”.</b>
In quanto luoghi di evangelizzazione, le scuole cattoliche sono aperte a tutti
e favoriscono, come scrive la Congregazione per l’Educazione Cattolica, “un
dialogo vitale tra giovani di religioni e di ambienti sociali differenti”.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/jYtsOVEjC_Y/0.jpg" height="266" style="clear: left; float: left;" width="320"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/jYtsOVEjC_Y&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/jYtsOVEjC_Y&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Questa Santa Pasqua 2013 ci renda tutti
consapevoli che occorre svolgereTali una
funzione pubblica per offrire sul serio un servizio rivolto, indiscriminatamente, a
tutti i giovani e finalizzato realmente alla
loro educazione integrale. Questa ultima, in quanto educazione ispirata
al Vangelo, può realizzarsi in modo veramente efficace soltanto se la scuola,
essendo consapevole del suo carattere specificamente ecclesiale, “si colloca
all’interno di una pastorale organica della comunità cristiana” che chiami in
causa la responsabilità dei Vescovi e dei Parroci nei riguardi dei problemi
relativi all’educazione cristiana.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/pUYWOCzgeZE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <b>Riscoprire
la forza dell’impulso evangelico</b>, che, nei secoli passati, ha spinto
personalità carismatiche come Giovanna Antida, Calasanzio, La Salle e Don Bosco ad aprire
scuole per i ragazzi e i giovani più poveri è l’impegno pasquale che ci
interpella poichè a oggi in Occidente la
povertà vissuta dalle giovani generazioni è connotata soprattutto in senso
spirituale: i nuovi poveri “possiamo
incontrarli tra coloro i quali hanno smarrito il senso autentico della vita e
sono privi di qualsiasi slancio vitale, a cui non vengono proposti valori e non
conoscono più la bellezza della fede”.</span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/M8xKQPp4VPQ?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br /></div>
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</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span></span><br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> Auguriamo a tutti una <b>riscoperta viva e immediata</b> di
questa bellezza e <span style="font-size: large;"><span style="font-size: large;">con </span> </span> tutti esultiamo nel Signore che vince le tenebre della morte.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b> BUONA PASQUA!</b></span></span>SdChttp://www.blogger.com/profile/03869044633770648268noreply@blogger.com4