sabato 28 luglio 2012

UN DECALOGO PER LE SCUOLE PARITARIE CATTOLICHE IN VISTA DELL'ANNO DELLA FEDE: idee, suggerimenti, proposte.

     L’Anno della Fede indetto da Benedetto XVI per il periodo 11 ottobre 2012 – 24 novembre 2013, alla luce delle riflessioni contenute nella Lettera Apostolica Porta fidei,   ha lo scopo di sostenere la fede di tanti credenti che nella fatica quotidiana non cessano di affidare la propria esistenza al Signore. “Solo credendo la fede cresce e si rafforza” (Pf7).
    Come ricorda  Mons. R. Fisichella, "L’ultimo Anno della Fede è stato fatto nel 1968 e il desiderio era quello di ricordare il martirio dell’Apostolo Pietro secondo la tradizione. Non dimentichiamo che era il ’68 e il ’68 richiama alla mente di tutti un particolare momento nella storia. Quindi il Papa, in quella circostanza, volle concludere l’Anno della Fede con la professione di fede, volutamente realizzata, chiamata e ricordata ancora ai nostri giorni come il 'Credo del Popolo di Dio'. Quindi ci sono momenti straordinari, indipendentemente dai Giubilei; momenti straordinari in cui per circostanze peculiari, in questo caso il 50.mo di apertura del Concilio Vaticano II e il 20.mo anniversario del Catechismo della Chiesa Cattolica si è pensato di poterlo far diventare un momento, appunto, di riflessione soprattutto in un contesto di crisi generalizzata. Noi non ci nascondiamo che esiste una crisi di fede".
     Dunque un evento di Grazia per tutti, un evento particolarmente importante anche per le nostre scuole paritarie cattoliche per le quali lo slancio della missionarietà “tra i banchi e le cattedre” non è mai sufficiente.
     Un evento che non deve coglierci impreparati o, peggio, tiepidi , ma che va opportunamente preparato, seguito, coniugato secondo lo stile educativo antico e modernissimo di Jeanne Antide Thouret, che non solo non lasciava nulla al caso e all’improvvisazione, ma inseguiva in tutto l’agire apostolico e missionario forme sempre più consolidate di chiarezza e di efficacia nell’Annuncio.
    Ci permettiamo di pensare dunque ad un primo “decalogo” di idee, suggerimenti, proposte affinchè nelle nostre scuole cattoliche l’evento diventi anche occasione ulteriore e preziosa di approfondimento e di esercizio forte del carisma educativo che ci sorregge:
  1. predisporre un  congruo momento di preghiera,  formazione e  condivisione delle motivazioni ampie che hanno ispirato al Santo Padre la proclamazione dell’Anno della Fede, destinato a ogni collegio dei docenti, da realizzare prima dell’inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico:occorre condividere tutti , e in pienezza, la "metodologia della testimonianza": si è evangelizzatori se si è testimoni!
  2.  individuare e programmare in seno ai collegi dei docenti i “momenti” e le dimensioni operative da sfruttare per calare lo spirito dell’evento nella prassi  didattica ed educativa annuale;
  3. programmare momenti  di catechesi e di incontro, almeno con cadenza mensile, per i genitori degli allievi, in orario extrascolastico. Detti momenti,animati da persone e figure ,a scelta dei collegi dei docenti, potranno ovviamente essere aperti anche agli allievi;
  4. affidare ai docenti di Religione il compito di approfondire , anche in momenti possibili di integrazione educativa, il ruolo missionario che è proprio della Chiesa Universale e di illustrare , sia pure a grandi linee, le grandi correnti missionarie che storicamente hanno portato la Parola di Dio fino ai confini della terra;
  5. Adoperare bene i piccoli segmenti di adorazione eucaristica effettuabili da ogni classe nei primi venerdi del mese (vds. i due threads dedicati che su questo blog abbiamo inseritio negli scorsi mesi di  maggio e giugno);
  6. aprire i momenti di adorazione eucaristica anche ai genitori degli allievi, venendo incontro anche alòle loro disponibilità di tempo, ove possibile;
  7. organizzare, se possibile, all’interno di ogni scuola, in concomitanza con i momenti forti dell’anno scolastico (Natale- Pasqua) dei concorsi didattici miranti a far riflettere gli allievi sull’opera di evangelizzazione svolta nel tempo da singole figure della storia della Chiesa o  anche da gruppi o ordini religiosi costituiti;
  8. Non trascurare, laddove ne esistano i presupposti e i mezzi, l’allestimento di drammatizzazioni-recite scolastiche, i cui contenuti abbiano attinenza specifica con i bisogni di evangelizzazione che oggi emergono sempre più chiari in contesti sociali, civili e geografici sempre più diffusi;
  9. prevedere, ove possibile, momenti di “evangelizzazione in atto” anche sul Territorio, secondo modalità tutte da inventare, ma dando modo agli allievi di sperimentare la bellezza di essere a loro volta “piccoli evangelizzatori”;
  10. Aprire senza forzature  ogni possibile momento della prassi didattica quotidiana a riferimenti non peregrini, ma congrui e non stucchevoli,  alla Fede in Cristo e nella sua Chiesa. 

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per queste proposte e per questi suggerimenti. Potranno avere dei risultati se veramente tutti siamo convinti della necessità e dell'urgenza dell'Anno della Fede.

Anonimo ha detto...

Io lascerei libertà di scelta alle scuole. Vivere l'anno della fede non significa dopotutto fare programmazioni scolastiche.

Bruno ha detto...

Per l'anopnimo delle 20.23.

La libertà delle scuole mi pare scontata e nessuno credo voglia limitarla. Le programmazioni scolastiche possono aiutare a vivvere meglio l'anno della fede in un contesto didattico ed educativo allargato.
Non è comunque il caso di polemizzare.

Anonimo ha detto...

Il decalogo è molto bello e ricco di proposte e provocazioni interessanti,ma la pre-condizione è che ciascuno di noi operatori nella scuola sentiamo e facciamo nostra l'urgenza di rafforzare la nostra fede.Gesù ha detto se la nostra fede fosse grande come un granellino di senapa,faremmo cose grandi;allora grazie al s.padre per questa opportunità e non lasciamo caderla,lo Spirito Santo,poi,ci aiuterà a trovare modi,rorme e tempi per essere testimoni credibili per i nostri giovani che sono assetati di Assoluto,non abbandoniamoli e non lasciamo cadere nel nulla la loro domanda,a volte un vero urlo,di valori Rita

Anonimo ha detto...

Il decalogo è molto bello e ricco di proposte e provocazioni interessanti,ma la pre-condizione è che ciascuno di noi operatori nella scuola sentiamo e facciamo nostra l'urgenza di rafforzare la nostra fede.Gesù ha detto se la nostra fede fosse grande come un granellino di senapa,faremmo cose grandi;allora grazie al s.padre per questa opportunità e non lasciamo caderla,lo Spirito Santo,poi,ci aiuterà a trovare modi,rorme e tempi per essere testimoni credibili per i nostri giovani che sono assetati di Assoluto,non abbandoniamoli e non lasciamo cadere nel nulla la loro domanda,a volte un vero urlo,di valori Rita

V.A. ha detto...

Quoto interamente quanto ha detto Rita.