giovedì 12 aprile 2012

QUELL'AUTONOMIA RESPONSABILE PROMESSA DAL MINISTRO PROFUMO...


Riprendiamo dal settimanale "Tempi" l'articolo con cui Carlo Candiani, commenta le parole del  nuovo presidente dell'Associazione Genitori Scuole Cattoliche, Roberto Gontero, che valuta  positivamente l'art.8 varato da Regione Lombardia: «Più responsabilità per i dirigenti scolastici, le loro scelte incideranno sull’educazione dei nostri figli». 
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È da pochi giorni il nuovo presidente di Agesc, l’associazione che riunisce i genitori che scelgono le scuole paritarie cattoliche per i loro figli e Roberto Gontero, come il precedente presidente Maria Grazia Colombo, ha le idee molto chiare sul suo mandato. Per esempio ha già espresso apprezzamento per il voto con cui il Consiglio regionale lombardo ha dato il via libera all’art.8 della legge “Cresci Lombardia”: «La nostra visione della scuola è sempre stata attenta a ogni intervento legislativo volto a valorizzare l’autonomia scolastica». «Un’autonomia  - continua Gontero - che nonostante sia stata approvata nel 1999 dal DpR 275, è rimasta tale solo sulla carta. Ecco perché appoggiamo questo intervento di Regione Lombardia, che renderà le scuole statali molto più autonome, attraverso la scelta dei supplenti annuali. Un provvedimento che dovrebbe dare più responsabilità ai dirigenti scolastici, perché la loro scelta inciderà sull’insegnamento e sull’educazione dei nostri figli».

Quell’autonomia responsabile promessa dal ministro Profumo...
Il ministro più volte si è espresso posivamente riguardo alla rifondazione degli istituti scolastici, non solo dal punto di vista didattico ma anche gestionale e finanziario. È bene ricordare che le decisioni non saranno prese in maniera solitaria dai presidi, ma saranno avvallate da apposite commissioni all’interno degli istituti.

Da anni la sua associazione si batte per l'equiparazione tra scuole statali e scuole paritarie, non solo cattoliche. 
È vero, parliamo di sistema paritario dal 2000, l’anno della legge di riforma di Luigi Berlinguer. Non riusciamo a capire, e l’ho ribadito nel discorso di apertura del mio insediamento come presidente, perché permanga ancora l’ingiustizia nei confronti delle famiglie che scelgono le paritarie per i loro figli e si trovano a pagare tasse le stesse tasse dei cittadini che scelgono le scuole pubbliche e in più devono affrontare anche il pagamento della retta al singolo istituto.

Agesc ha più volte parlato di un vero scandalo...
Questa è una discriminazione tutta italiana, che non trova riscontro in Europa. Come associazione chiediamo detrazioni fiscali pari a quelle già concesse per le spese veterinarie o per la palestra. È ridicolo che si possano detrarre le cure per il cane e non per gli studi dei figli. Segnali positivi ci sono, penso all’introduzione del Buono Scuola voluta dal goveratore Formigoni e adottata anche in Piemonte.

Dal Piemonte arrivano anche report non sono molto teneri nei confronti delle scuole paritarie. La Fondazione Agnelli le paragona ai diplomifici.
Abbiamo sempre contestato questo tipo di ricerche, utilizzate dalla stampa come oro colato e spesso realizzate con parametri non conformi al territorio nazionale. Rispettiamo il lavoro della fondazione, ma quest’ultima classifica che sancisce un presunto deficit degli studenti delle scuole paritarie rispetto a quelli delle statali non tiene conto di diversi fattori. Uno tra tutti, la formazione della persona non solo dal punto di vista didattico.

Intato a Torino fra pochi giorni Agesc organizzerà un altro evento.



Il 21 aprile celebreremo gli “Stati Generali dell’Educazione”. Un'iniziativa a cui prenderanno parte l'arcivescovo della città, Mons. Nosiglia, e i ministri Fornero e Profumo che si confronteranno sui temi della libertà di educazione, dell’istruzione e della formazione professionale. Un incontro per dimostrare che più libertà di scelta c’è e migliori saranno l'educazione e la formazione dei nostri ragazzi. Agesc, insieme ad altre realtà educative, vuole rompere questo muro che ostacola il cambiamento.
(C. Candiani in "Tempi", 12.04.2012)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Articolo molto interessante. Grazie.

Anonimo ha detto...

La fondazione Agnelli non può fare di tutte le erbe un fascio.
Le scuola cattoliche non solo non sono diplomifici, ma, in generale, garantiscono qualità e serietà di studio e di formazione.
Non capisco tutto questo accanimento....

Anonimo ha detto...

Non solo non si possono detrarre le spese per l'istruzione cattolica dei figli ma addirittura la frequenza delle scuole private pare che sia un elemento per alzare il redditometro. E' vergognoso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Bruno ha detto...

Si parla di "rifondazione" finanziaria e didattica degli istituti paritari: può essere un'idea buona, a condizione che questa rifondazione non sia casuale ed estemporanea, ma condivisa attraverso una convergenza di opinioni non solo di tutti gli operatori scolastici, ma anche delle associazioni e delle organizzazioni di categoria.
In una parola , è necessario un quadro ampio, UNITARIO e condiviso di riforma.

Bruno ha detto...

Se la "rifondazione" degli istituti paritari diventasse insomma la risultante di una serie di piccole rifondazioni localistiche affidate all'estemporaneità dei singoli istituti, forse il rimedio sarebbe peggiore del male.