venerdì 15 febbraio 2013

UN IDENTIKIT DELL' INSEGNANTE CHE CREDE...



     Un insegnante credente svolge il suo servizio educativo all’interno di qualsiasi tipo di scuola sapendo di essere chiamato a testimoniare la sua fede proprio mentre offre questo servizio: da essa trae continuamente

ispirazione per caratterizzare il suo agire educativo. In linea di principio, tutto ciò che si può dire del docente cristiano in genere vale anche per chi insegna nella scuola cattolica. D’altra parte, per questa particolare categoria di insegnanti è lecito ipotizzare, come suggerisce anche la Congregazione per l’educazione cattolica, che nella scuola cattolica “gli insegnanti e gli educatori vivano una specifica vocazione cristiana ed una altrettanto specifica partecipazione alla missione della Chiesa”.
In questa prospettiva possiamo richiamare tre tratti distintivi, che qualificano – intrecciandosi l’uno con l’altro – la fisionomia peculiare del docente di scuola cattolica e ne fanno precisamente:

– un professionista dell’istruzione e dell’educazione;

– un educatore cristiano;

– il mediatore di uno specifico Progetto educativo  e persona impegnata in un cammino di crescita e maturazione spirituale.
Questi  tratti devono essere sempre presenti, per quanto in proporzione variabile, nella “persona fisica” dell’insegnante di scuola cattolica. La loro reciproca distinzione vuole evidenziare al meglio quanto è più specifico di ciascuno,mentre la sequenza nella quale vengono presentati intende prospettare la traiettoria ideale del continuo e sempre maggiore perfezionamento, umano e cristiano, di chi è chiamato ad insegnare.

 a. L’insegnante cattolico come professionista dell’istruzione e dell’educazione

Da coloro che sono chiamati ad insegnare in una scuola cattolica ci si attende il possessodel fondamentale requisito di base del ruolo docente, qualunque sia la scuola in cui presta servizio: una reale e documentata competenza professionale, accompagnata da specifiche attitudini e conquistata e maturata anche nel corso dell’iter formativo compiuto. Essa comporta, tra l’altro:

– un’adeguata conoscenza di contenuti e metodi d’insegnamento;

– l’apertura all’innovazione e all’aggiornamento;

– il riferimento ad una teoria della conoscenza aperta al trascendente e ad una visione antropologica ispirata ad un umanesimo integrale;

– la consapevolezza della natura e del valore del rapporto educativo,

nonché la disponibilità e la sensibilità nel praticarlo con ciascun alunno in una prospettiva persona - lizzata;

– la capacità di lavoro collegiale;

– il possesso di doti relazionali e comu- nicative;

– la coscienza e il rispetto di una corretta deontologia profes- sionale insieme ad una effettiva onestà intellettuale.



Se la risorsa formativa più importante dell’istituzione scolastica è rappresentata dalla persona stessa dell’insegnante, sembra giusto che egli in prima persona viva e faccia suoi gli atteggiamenti e le virtù da promuovere nell’alunno, dal momento che l’esempio costituisce uno dei fattori più importanti nell’educazione dei giovani.

b. L’insegnante  cattolico come educatore cristiano

Un secondo tratto che qualifica l’identità del docente di scuola cattolica è dato dal fatto che questo professionista è chiamato ad insegnare in una scuola che, per sua natura, si richiama ad una tradizione educativa e pedagogica plurisecolare che si identifica con la paideia cristiana, cioè con una visione cristiana della persona, della vita, della realtà, dell’educazione.
      A questo proposito occorre richiamare molto sinteticamente l’attenzione sulla necessità di condivi- dere alcuni punti di riferimento essenziali,quali:
– un preciso e valido fondamento antropologico, consistente nella concezione dell’essere umano come persona che trascende ogni realtà naturale e ogni condizione socialmente o storicamente determinata, così come ogni visione dell’uomo e dell’educazione di stampo funzionalistico e individualistico;

– la concezione dell’educazione come esercizio di libertà, che mette in guardia dal ridurre il processo formativo a mero “addestramento”, e fa perno invece sul “risveglio” e sull’iniziativa spirituale della persona, per promuoverla e per salvaguardarla in base al principio di sussidiarietà;
– il perseguimento di un umanesimo integrale come fine proprio e specifico dell’educazione, comprensivo di ogni sua dimensione (quella civile e politica non meno di quella morale e religiosa), nell’ottica di una laicità rettamente intesa;
– il riconoscimento della legittima autonomia e del valore del sapere scientifico, inscritto nell’orizzonte della piena razionalità e dell’autentic dignità dell’uomo, secondo l’insegnamento costante degli ultimi pontefici e più volte riproposto da Benedetto XVI;
– una ferma speranza che la persona umana è sempre educabile

– una ferma speranza nella capacità umana di bene e la conseguente fiducia nelle effettive potenzialità dell’opera educativa.
c. L’insegnante cattolico come mediatore di uno specifico Progetto educativo e persona impegnata in un cammino di crescita e maturazione spirituale.

     L’insegnante di scuola cattolica è un educatore cristiano chiamato ad esercitare il suo servizio educativo all’interno di una scuola che, in quanto cattolica, si caratterizza per un particolare Progetto educativo. A partire dalla specificità di tale Progetto è doveroso richiamare l’attenzione su altri requisiti che concorrono a definire l’identità del docente di scuola cattolica – requisiti che si possono individuare facilmente nei testi del
Magistero e nel Codice di diritto canonico:

– la retta dottrina, cioè la conoscenza, unita all’adesione, dei contenuti fondamentali della fede cristiana, così come sono conservati e presentata nella tradizione della Chiesa cattolica;

– la probità di vita, cioè uno stile di vita coerente con il messaggio evangelico e con gli insegnamenti della Chiesa;
– la conoscenza dei tratti che definiscono l’identità della scuola cattolica e, nello specifico, la disponibilità e la capacità di elaborare una proposta educativa originale e coerente con il progetto educativo dell’istituzione in cui si è chiamati ad operare.
Su quest’ultimo punto, decisamente cruciale per la salvaguardia dell’identità della scuola cattolica, occorre soffermarsi brevemente, per chiedersi in che cosa possa consistere la differenza tra l’insegnamento impartito

nella scuola cattolica e quello svolto nella scuola.Un insegnante credente svolge il suo servizio educativo all’interno di qualsiasi tipo di scuola sapendo di essere chiamato a testimoniare la sua fede proprio mentre offre questo servizio: da essa trae continuamente ispirazione per caratterizzare il suo agire educativo.
       In linea di principio, tutto ciò che si può dire del docente cristiano in genere vale anche per chi insegna nella scuola cattolica, ma se vogliamo definire correttamente l’identità dell’insegnante di scuola cattolica dobbiamo tenere presenti i tratti fondamentali che caratterizzano l’istituzione educativa all’interno della quale egli viene chiamato ad operare: una scuola che si caratterizza appunto come cattolica.
In questa prospettiva  si possono individuare  almeno quattro tratti distintivi, che qualificano – intrecciandosi l’uno con l’altro – la fisionomia peculiare del docente di scuola cattolica e ne fanno precisamente:

– un professionista dell’istruzione e dell’educazione;

– un educatore cristiano;

– il mediatore di uno specifico Progetto educativo;

– una persona impegnata in un cammino di crescita e maturazione spirituale.

      Questi quattro tratti devono essere sempre presenti, per quanto in proporzione variabile, nella “persona fisica” dell’insegnante  cattolico e non solo in quanto insegnante di scuola cattolica...! In effetti l'insegnante cattolico, senza ricorrere a giri di parole, oltre che mediatore di un progetto educativo è  persona costantemente  impegnata in un cammino di crescita e maturazione spirituale fondato sul Vangelo .

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci voleva proprio...

E.D.

Anonimo ha detto...

mi permetterei di aggiungere che il cristiano-insegnante non dovrebbe mai esitare nel testimoniare la propria fede,senza nulla concedere alla tendenza-tentazione di camuffarsi per ottenere un facile quanto inutile apprezzamento.Il modello da seguire è la affascinante pedagogia dell'unico Maestro:Gesù

Anonimo ha detto...

Concordo con anonimo delle 23,48

Anonimo ha detto...

Posso permettermi di suggerire una diversa sequenza dei tratti caratterizzanti l'insegnante cattolico?persona costantemente impegnata in un cammino di crescita umana e spirituale; educatore autenticamente cristiano;professionista dell'educazione e dell'istruzione;mediatore di uno specifico Progetto Educativo frutto anche del suo personale impegno

Anonimo ha detto...

Più che su un ordine sequenziale, mi soffermerei su certi tratti distintivi: la serietà, l'impegno disinteressato, l'abnegazione, la sobrietà nel comunicare e nel dare l'esempio...

Anonimo ha detto...

i tratti distintivi sono una coerente conseguenza di quello che si è come persona-credente ed impegnata nel campo educativo