Se è vero che la formale approvazione definitiva per le Indicazioni
Nazionali relative alla Scuola dell’Infanzia e al I ciclo, essendo
intervenuta soltanto nel febbraio scorso,
non poteva imporne un’applicazione controversa a metà anno scolastico, è pur
vero che ,a partire dal I settembre prossimo, i nuovi percoprsi di lavoro non
potranno essere assolutamente disattesi da nessuno.
In tale prospettiva un
ripensamento e una riflessione sul significato delle competenze si impone con
urgenza e ci interpella direttamente!
Il contesto
Nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre
2006 sono state enunciate in maniera definitiva le otto
competenze chiave per la cittadinanza europea:
"Le competenze
sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze,
abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle
di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la
cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. Il quadro di
riferimento delinea otto competenze chiave:
- Comunicazione nella madrelingua
- Comunicazione nelle lingue straniere
- Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
- Competenza digitale
- Imparare ad imparare
- Competenze sociali e civiche
- Spirito di iniziativa e imprenditorialità
- Consapevolezza ed espressione culturale
Le competenze chiave
sono considerate ugualmente importanti, poiché ciascuna di esse può contribuire
a una vita positiva nella società della conoscenza. Molte delle competenze si
sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito
favoriscono la competenza in un altro. La competenza nelle abilità
fondamentali del linguaggio, della lettura, della scrittura e del calcolo e
nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) è una pietra
angolare per l’apprendimento, e il fatto di imparare a imparare è utile per
tutte le attività di apprendimento. Vi sono diverse tematiche che si applicano
nel quadro di riferimento: pensiero critico,creatività, iniziativa, capacità di
risolvere i problemi, valutazione del rischio, assunzione di decisioni e
capacità di gestione costruttiva dei sentimenti svolgono un ruolo importante
per tutte e otto le competenze chiave."
Solo in un momento
successivo il Parlamento europeo ha
definito anche i concetti di conoscenza, abilità e competenza:
Conoscenze: risultato dell’assimilazione di
informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di
fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di
studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono
descritte come teoriche e/o pratiche;
Abilità: indicano le capacità di applicare
conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere
problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono
descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico,
intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso
di metodi, materiali, strumenti);
Competenze: comprovata capacità di utilizzare
conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in
situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale.
Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte
in termini di responsabilità e autonomia."
Dunque le competenze, volendo schematizzare, sono il risultato della sintesi di conoscenze e abilità con capacità ed esperienze personali, attitudini,
atteggiamenti, motivazioni, bisogni.
Le competenze nella scuola italiana e nelle Nuove Indicazioni Nazionali
Nella scuola
italiana il concetto di competenza entra a partire dal 2000 (riforma Berlinguer
– De Mauro), e viene definitivamente “codificato” dal D.M. n. 139 del 22 agosto 2007 che introduce nuove indicazioni
nazionali (di natura sperimentale) per il secondo ciclo e obbligo d’istruzione
fino a sedici anni.
Nelle Nuove
Indicazioni Nazionali formalizzate nel febbraio scorso si chiarisce che "il
sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui
tendere il quadro delle competenze chiave dell’apprendimento permanente
definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (…). Queste
sono il punto di arrivo odierno di un vasto confronto scientifico e culturale
sulle competenze utili per la vita al quale l’Italia ha attivamente
partecipato. L’impegno a far conseguire tali competenze a tutti i cittadini europei
di qualsiasi età, indipendentemente dalle caratteristiche proprie di ogni
sistema scolastico nazionale, non implica da parte degli Stati aderenti
all’Unione europea l’adozione di ordinamenti e curricoli scolastici conformi a
uno stesso modello. Al contrario, la diversità di obiettivi specifici, di
contenuti e di metodi di insegnamento, così come le differenze storiche e
culturali di ogni paese, pur orientati verso le stesse competenze generali,
favoriscono l’espressione di una pluralità di modi di sviluppare e realizzare
tali competenze. Tale processo non si esaurisce al termine del primo ciclo di
istruzione, ma prosegue con l’estensione dell’obbligo di istruzione nel ciclo
secondario e oltre, in una prospettiva di educazione permanente, per tutto l’arco
della vita. Nell’ambito del costante processo di elaborazione e verifica dei
propri obiettivi e nell’attento confronto con gli altri sistemi scolastici
europei, le Indicazioni Nazionali intendono promuovere e consolidare le
competenze culturali basilari e irrinunciabili tese a sviluppare
progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee."
Nel testo delle
Nuove Indicazioni si giunge quindi a determinare il Profilo delle
competenze dello studente al termine del primo ciclo che è
fondatop sulle otto competenze chiave
europee declinate all’interno del curriculum di studi della scuola italiana.
Tale Profilo, diviene dunque un obiettivo
imprescindibile nella creazione di obiettivi e traguardi di
insegnamento-apprendimento.
Le tappe e i traguardi per lo sviluppo delle competenze
Il profilo viene poi puntualizzato in tappe e in traguardi per
lo sviluppo delle competenze (disciplinari), da conseguire al
termine della scuola d’infanzia, della scuola primaria, del terzo anno della
scuola secondaria di primo grado: "i
traguardi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti,
indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare
l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. Nella scuola del primo
ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze
attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando
così le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a
garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio."
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