Questa Consulta Scuola, Cultura ed Educazione della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret da almeno un anno sta lavorando alacremente per mettere al passo coi tempi le proprie istituzioni scolastiche mediante un nuovo regime di autonomia didattica e gestionale, che nella scuola statale è ormai "vecchio" di oltre dieci anni, rispettosissimo dei dettami della normativa in vigore per la vita delle paritarie, ma al contempo capace di aprire una prospettiva concreta di trasparenza e di intraprendenza nuove sia a livello educativo sia a livello amministrativo.
Un'impresa importante, complessa, audace che già dal prossimo , ormai imminente, anno scolastico dovrebbe interessare un primo, significativo gruppo di scuole chiamate a una forte ripresa delle linee del carisma educativo delle Suore della Carità, ma anche a un'innovazione organizzativa e didattica che ridia slancio e vitalità alla nostraazione didattica ed educativa
Il tutto nella linea di quanto fortemente auspicato delle associazioni delle scuole paritarie cattoliche e della formazione
professionale (Fidae, Fism, Confapp, Foe Cdo, Agidae, Agesc, Msc) nell'appello recentemente prodotto al M.I.U.R., che rimane per tutti una pietra miliare nel processo , ormai irrinunciabile, di realizzazione dell'autonomia delle scuole paritarie cattoliche e che, ad ogni buon fine, riportiamo qui integralmente per una rilettura consapevole da parte dei nostri lettori.
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"L’autonomia scolastica è lo strumento strategico per inserire il
sistema scolastico italiano a pieno titolo nel contesto culturale e
formativo europeo.
La scuola dell’autonomia è la scuola della comunità e della società
civile. Lo Stato, anche secondo il dettato costituzionale, determina e
garantisce i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti
sociali e civili all’istruzione e all’educazione su tutto il territorio
nazionale. La “gestione” delle istituzioni scolastiche e formative
attiene alle competenze regionali, mentre il “governo” della scuola
attiene al livello nazionale.
In un sistema di governo fondato sul principio costituzionale della
sussidiarietà, lo Stato detta le norme di carattere generale del sistema
d’istruzione e attua il controllo e la valutazione dei risultati
raggiunti ed interviene in forma sussidiaria nei confronti degli enti
territoriali che non sono in grado di assicurare l’erogazione del
servizio ed il raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni.
In questo contesto la famiglia, come sancito dalla nostra carta
costituzionale e dalle dichiarazioni internazionali dei diritti, deve
godere, per il suo primario e inalienabile diritto-dovere educativo, di
una piena libertà di scelta tra scuole statali, scuole paritarie, centri
di formazione professionale e di una reale corresponsabilità
all’interno degli istituti scolastici, cooperando fattivamente alla
definizione del “patto educativo tra scuola, studenti, famiglia e
comunità locale“. Affinché il diritto di libera scelta educativa della
famiglia possa essere reale è necessario tutelare e garantire la libertà
e il pluralismo delle istituzioni scolastiche e dei modelli
pedagogico-educativi.
Dopo la riforma del 2001 della nostra Carta fondamentale, l’istanza
della parità effettiva tra scuole statali e scuole paritarie va letta a
partire dall’introduzione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche
considerata alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione (Legge
costituzionale n.3/2001). Considerato in questa nuova cornice, la parità
risulta:
• ulteriormente fondata in base ai principi della
costituzionalizzazione dell’autonomia scolastica e della sussidiarietà
in materia di istruzione e di formazione professionale;
• riferita al riconoscimento del carattere pubblico del servizio reso
dalle scuole che costituiscono il sistema nazionale di istruzione;
• ridefinita come equità nell’accesso degli alunni e delle loro famiglie al sistema pubblico di istruzione e di formazione.
E’ necessario che la classe politica nella sua interezza prenda piena
consapevolezza degli elementi costituzionali che esplicitano e rendono
cogente la piena attuazione della libertà di scelta educativa e il
riconoscimento, giuridico ed economico, del carattere pubblico del
servizio offerto anche dalle scuole paritarie e dai centri di formazione
professionale.Una sinergica correlazione tra le norme generali
sull’istruzione e le prestazioni essenziali in materia di istruzione e
formazione professionale garantiscono il coordinamento delle scuole
(statali e paritarie) verso la realizzazione di fini sociali del sistema
formativo. L’indicazione dei livelli essenziali delle prestazioni
specifica il livello qualitativo che devono raggiungere l’offerta
formativa delle scuole e dei centri di formazione professionale
(fondamentali per contrastare l’elevata dispersione scolastica) e gli
apprendimenti e le competenze acquisite degli alunni.
Il sistema dell’istruzione e dell’istruzione e formazione
professionale (IeFP), indipendentemente dalla
configurazione giuridica
degli enti gestori, è pubblico e consente l’accreditamento delle scuole e
dei centri che vi fanno parte, in quanto:
• è rivolto a tutti i soggetti titolari del diritto all’istruzione;
• rispetta le norme generali e le prestazioni essenziali;
• è retto dai principi di sussidiarietà, di autonomia e di pluralismo delle istituzioni scolastiche e formative.
In vista delle prossime elezioni politiche ci rivolgiamo a tutte le
forze politiche affinché nel corso della prossima legislatura portino a
compimento i principi costituzionali dell’autonomia e della parità, per
adeguare il nostro sistema di istruzione e di formazione ai parametri
europei e alle sfide culturali, sociali ed economiche della complessa
contemporaneità.
Le associazioni firmatarie del presente documento chiedono di
prendere con decisione l’iniziativa avviando il superamento di ogni
discriminazione economica tra alunni del sistema nazionale di istruzione
e di formazione e basandosi sul principio costituzionale della
sussidiarietà.
Chiedono pertanto che:
• tutte le istituzioni scolastiche e formative del sistema nazionale
di istruzione, indipendentemente dalla natura giuridica della gestione,
possano essere accessibili a tutti considerando che sono gli stessi
alunni, con i genitori, titolari del diritto all’istruzione;
• nell’esercizio di tale diritto costituzionale, sia superata ogni
discriminazione economica tra gli alunni di scuole statali e paritarie
allo scopo di renderne possibile l’esercizio senza condizionamenti di
sorta;
• al personale docente e non docente delle scuole paritarie –
conseguentemente alla parità economica – possa essere assicurato un
trattamento economico equipollente, a tutela della professionalità.
Circa lo strumento di attuazione propongono un finanziamento diretto
alle scuole autonome accreditate del sistema nazionale di istruzione
(statali e paritarie) sulla base del “costo standard di gestione delle
scuole”, da calcolare attraverso:
• il numero degli alunni iscritti e/o il numero delle sezioni/classi funzionanti;
• i costi fissi di funzionamento delle scuole anche con
l’introduzione di opportuni accorgimenti, già operanti in altri Stati,
in grado di distinguere tra i vari ordini e gradi di scuole e di tenere
conto della situazione di aree particolarmente disagiate.
• semplificare e razionalizzare i passaggi burocratici che rallentano
e complicano l’erogazione dei contributi alle scuole paritarie e ai
centri di formazione professionale;
• adeguare, finalmente, l’entità dei contributi statali e regionali,
che sono a sgravio delle rette scolastiche a carico delle famiglie, a
maggior ragione dato il quadro socio-economico odierno di gran parte
delle stesse, anche attraverso adeguati interventi e soluzioni di tipo
fiscale;
• rendere coerente lo stanziamento nazionale destinato alle attività IeFP alla domanda di formazione che
emerge dalle Regioni.
FIDAE, FISM , CONFAP, FOE CDO, AGIDAE, AGeSC, MSC"
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