Lahore: l'opera delle Suore della Carità, per dare un futuro a bambini e tossicodipendenti
Riprendiamo un recente servizio di Asianews sull'opera delle Suore della Carità in Pakistan.
Dal loro arrivo, nel 1982, le religiose hanno
valorizzato l'educazione, promosso la cura pastorale, dato una casa ai
disabili e curato le dipendenze da droghe. Nelle scuole rette minime o
studio gratuito per i figli di famiglie povere. Superiora regionale
invita i sacerdoti a potenziare l'insegnamento della catechesi.
Lahore
(AsiaNews) - Valorizzare l'educazione fra i giovani, promuovere la cura
pastorale, aiutare i tossicodipendenti e prendersi cura di disabili ed
emarginati dalla società. Sono solo alcune fra le moltissime attività
avviate negli anni dalle Suore della Carità di Santa
Giovanna Antida Thouret (Sdc), giunte per la prima volta in Pakistan nel
1982 sotto la guida di sr. Anna Sammut. Le religiose hanno scelto
Lahore (nel Punjab) come base di appoggio, occupandosi all'inizio di
incentivare lo studio e l'istruzione fra i bambini poveri di Shahdara
Bagh, un sobborgo a nord della città, situato sulla sponda
settentrionale del fiume Ravi. A raccontare ad AsiaNews il loro
lavoro oggi è suor Hend Salloum, prima superiora regionale delle Sdc in
Pakistan. Arrivata nel 2001 da Damasco, in Siria, in precedenza aveva
prestato la propria opera anche in Libano, Egitto, India e sull'isola di
Malta.
Attraverso l'educazione, sottolinea la suora, anche i minori nati in
famiglie povere possono conquistare un proprio spazio fra le mura
domestiche e nella società. Per raggiungere l'obiettivo è importante
promuovere un lavoro di pastorale, che favorisca lo sviluppo integrale
dei bambini. Dopo anni sono gli stessi genitori che si rendono contro
dell'importanza dello studio e "fanno tutti gli sforzi possibili" per
consentire ai figli di studiare. E proprio a Shahdara, dove è sorto il
primo centro, le suore hanno predisposto agevolazioni e aiuti per le
famiglie numerose, perché tutti i bambini abbiano accesso e diritto allo
studio.
Suor Hend Salloum spiega il lavoro delle religiose a Lahore, nel campo della pastorale e dell'educazione, unita alla gestione di un centro per disabili mentali - ospita donne e bambini - chiamato Dar-ul-Krishma e situato nel sobborgo di Youhanabad. Alle famiglie che non hanno risorse sufficienti per mandare i figli a scuola, aggiunge, garantiamo un'istruzione gratuita oppure chiediamo solo una retta minima. "La scuola - afferma suor Hend - è di grande aiuto per la Chiesa locale in Pakistan".
A Faisalabad, invece, sorge un centro per tossicodipendenti che organizza incontri e iniziative per donne e ragazze con problemi di droga. Ad alcune di loro è fornito anche un alloggio e la possibilità di proseguire negli studi, per cercare di costruirsi una vita migliore. Alla Baji Mariam, questo il nome dell'istituto fondato da una missionaria originaria di Malta, si prendono cura di un centinaio di ragazze - all'inizio erano una ventina - grazie alla dedizione delle religiose e delle loro collaboratrici. Spesso accade che la polizia consegni delle ragazze alle suore, non sapendo a chi affidarle. E anche i sacerdoti, in caso di bisogno, sanno di poter contare sull'aiuto e l'opera solerte Suore della Carità.
Ma il punto centrale, conclude suor Hend Salloum, ruota attorno alla formazione religiosa delle persone; per questo lancia un invito a sacerdoti e religiosi, perché siano "più appassionati" e vigorosi nel lavoro pastorale e nell'insegnamento del catechismo.
Suor Hend Salloum spiega il lavoro delle religiose a Lahore, nel campo della pastorale e dell'educazione, unita alla gestione di un centro per disabili mentali - ospita donne e bambini - chiamato Dar-ul-Krishma e situato nel sobborgo di Youhanabad. Alle famiglie che non hanno risorse sufficienti per mandare i figli a scuola, aggiunge, garantiamo un'istruzione gratuita oppure chiediamo solo una retta minima. "La scuola - afferma suor Hend - è di grande aiuto per la Chiesa locale in Pakistan".
A Faisalabad, invece, sorge un centro per tossicodipendenti che organizza incontri e iniziative per donne e ragazze con problemi di droga. Ad alcune di loro è fornito anche un alloggio e la possibilità di proseguire negli studi, per cercare di costruirsi una vita migliore. Alla Baji Mariam, questo il nome dell'istituto fondato da una missionaria originaria di Malta, si prendono cura di un centinaio di ragazze - all'inizio erano una ventina - grazie alla dedizione delle religiose e delle loro collaboratrici. Spesso accade che la polizia consegni delle ragazze alle suore, non sapendo a chi affidarle. E anche i sacerdoti, in caso di bisogno, sanno di poter contare sull'aiuto e l'opera solerte Suore della Carità.
Ma il punto centrale, conclude suor Hend Salloum, ruota attorno alla formazione religiosa delle persone; per questo lancia un invito a sacerdoti e religiosi, perché siano "più appassionati" e vigorosi nel lavoro pastorale e nell'insegnamento del catechismo.
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