In prossimità del I venerdi scolastico di dicembre vogliamo meditare con il cardinale Arcangelo Scola la funzione dell'educatore secondo il vescovo di Milano Ambrogio: l'educatore che conosce bene il popolo che gli è affidato e ad esse fa pieno dono di sè:
«Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore» (Vangelo, Gv 10,14-15). In questo passaggio evangelico le due parole, così come,
sono decisive.
Stabiliscono un nesso tra la forma di conoscenza reciproca che avviene tra Gesù ed il Padre e quella tra Gesù, Buon Pastore, e noi. Da questa conoscenza scaturisce il dono totale di sé . Conoscenza reciproca e dono di sé generano l’amore oggettivo ed effettivo.
La nostra fede ce lo mostra nella persona e nella vita di Gesù che, vigilanti, aspettiamo in questo tempo di Avvento. Gesù è Misericordia, il vertice dell’amore, donata dal Padre per la potenza dello Spirito Santo a tutti gli uomini. Siccome Gesù ci conosce e si dona a noi, anche noi, nonostante i nostri limiti, possiamo farne esperienza.
Per esempio la famiglia, l’unione stabile, fedele e aperta alla vita tra l’uomo e la donna, ad un tempo Chiesa domestica e cellula fondamentale e irrinunciabile della società, ci educa al “bell’amore”.
Stabiliscono un nesso tra la forma di conoscenza reciproca che avviene tra Gesù ed il Padre e quella tra Gesù, Buon Pastore, e noi. Da questa conoscenza scaturisce il dono totale di sé . Conoscenza reciproca e dono di sé generano l’amore oggettivo ed effettivo.
La nostra fede ce lo mostra nella persona e nella vita di Gesù che, vigilanti, aspettiamo in questo tempo di Avvento. Gesù è Misericordia, il vertice dell’amore, donata dal Padre per la potenza dello Spirito Santo a tutti gli uomini. Siccome Gesù ci conosce e si dona a noi, anche noi, nonostante i nostri limiti, possiamo farne esperienza.
Per esempio la famiglia, l’unione stabile, fedele e aperta alla vita tra l’uomo e la donna, ad un tempo Chiesa domestica e cellula fondamentale e irrinunciabile della società, ci educa al “bell’amore”.
Cosa c'è di più grande per un educatore che conoscere uno ad uno i propri allievi nella loro dimensione di creature bisognose di guida?
Copsa c'è di più grande che fare ad essi pieno dono di sè, appunto, come educatore?
Copsa c'è di più grande che fare ad essi pieno dono di sè, appunto, come educatore?
1 commento:
Grazie per questi appunti.
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