Continuano i combattimenti in quella terra, dove le forze governative si
stanno scontrando con i ribelli per il controllo di Daraya, importante sobborgo
di Damasco. Da ieri, intanto, sono arrivati in Turchia i primi militari
statunitensi incaricati di supportare il dispiegamento sul territorio di Ankara
dei missili Patriot richiesti dalle autorità locali alla Nato. L’Alleanza
atlantica ha sottolineato come il dispiegamento abbia esclusivamente una “funzione
difensiva” del confine.
La
crisi militare porta con sé anche l’emergenza umanitaria, che coinvolge ormai
oltre mezzo milione di sfollati. Particolare allarme desta un po’ dovunque la
situazione dei bambini.
Saba al-Mobaslat, project director di
Save The Children in Siria, che ha aperto nel campo di Zaatari un asilo per i
bambini tra zero e cinque anni, ha dichiarato oggi ai microfoni di
Radiovaticana:
“Crediamo che questa particolare fascia di età abbia specifiche necessità, tra queste protezione e istruzione. Dal nostro punto di vista, ai bambini che vivono in un ambiente sicuro, insieme con i loro coetanei, è consentito di continuare a svilupparsi e a imparare, in modo da non perdere quella fase importante della vita in cui le capacità di apprendimento, le capacità cerebrali, la capacità di acquisire vocabolario sono più alte. C’è un’area ricreativa dove il gioco è strutturato in maniera tale da rispondere alle esigenze dei bimbi: sviluppare le abilità motorie, l’attitudine a interagire con i coetanei, a risolvere problemi, prendere piccole decisioni... Inoltre, fornisce loro la protezione di base e dà ai genitori il tempo per riposare e organizzare la vita.”
“Crediamo che questa particolare fascia di età abbia specifiche necessità, tra queste protezione e istruzione. Dal nostro punto di vista, ai bambini che vivono in un ambiente sicuro, insieme con i loro coetanei, è consentito di continuare a svilupparsi e a imparare, in modo da non perdere quella fase importante della vita in cui le capacità di apprendimento, le capacità cerebrali, la capacità di acquisire vocabolario sono più alte. C’è un’area ricreativa dove il gioco è strutturato in maniera tale da rispondere alle esigenze dei bimbi: sviluppare le abilità motorie, l’attitudine a interagire con i coetanei, a risolvere problemi, prendere piccole decisioni... Inoltre, fornisce loro la protezione di base e dà ai genitori il tempo per riposare e organizzare la vita.”
La
crisi politica e militare direttamente o indirettamente sta inesorabilmente condizionando tutta la vita della nazione siriana e
le nostre suore sono in prima linea per organizzare, come possono, tutti gli
aiuti umanitari possibili, soprattutto per i campi in cui si rifugiano decine
di migliaia di bambini.
A loro tutte, agli sfollati siriani e, in particolare, ai piccoli la nostra solidarietà, ma soprattutto la
nostra preghiera incessante, alla quale invitiamo ad aderire quanti ci leggono.
3 commenti:
Dev'essere una preghiera veramente unitaria e incessante per la Siria.
Grazie per questa informazione.Grazie per la preghiera.
Purtroppo la grande scuola del patriarcato che accoglieva circa 2000 alunni è chiusa e molti sono i danni che ha ricevuto. Le nostre suore sono in una comunità al centro di Damasco e con ogni sforzo hanno cercato di allestire delle aule provvisorie soprattutto per le classi terminali.
vivono veramente nella precarietà continua. Ricordiamole e ricordiamo i tanti giovani che faticano per poter accedere alla scuola.
sr Maria Silvia
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