L'anno scolastico 2012/2013 si apre ancora una volta all'insegna, certo, di mille problemi, di mille difficoltà, tra le quali non possiamo non sottolineare:
l'incertezza del varo delle nuove indicazioni nazionali per il curricolo nel I ciclo;
la congruenza , con i dettami della riforma, dei percorsi educativi e didattici a partire dalle classi terze delle scuole secondarie di II grado;
il reclutamento dei docenti;
il sistema di valutazione degli istituti scolastici, di cui il ministro della P.I., ha dato qualche anticipo proprio in questi giorni , che ci proponiamo di sviluppare nel prosieguo anche su questo blog.
Eppure, malgrado tutto, ancora una volta l'anno che sta iniziando costituisce un'avventura esaltante , una rinnovata occasione di crescita comune, anche nella fede; una rinnovata speranza di evangelizzazione delle famiglie mediante l' infaticabile opera educativa di tutti nelle nostre scuole; un rinnovato spirito missionario a cui vogliamo improntare anche questo nuovo anno scolastico, all'interno del quale qualsiasi difficoltà potrà essere affrontata bene, superata e fatta diventare risorsa, secondo il carisma di Santa Giovanna Antida che è qui, palpabile, pronto a guidarci e a sorreggerci .
Ovunque operi, il carisma di Jeanne Antide Thouret è portatore di uno stile inconfondibile fattodi rispetto e di delicatezza da cui deriva la sua assoluta “modernità”,
Se rileggiamo soltanto qualche spunto tratto dalle “Linee Educative”, sistematizzate già dodici anni fa, eppure ancora incredibilmente al passo con i tempi e con il processo evolutivo della ricerca psicopedagogica (Cfr. “Linee Educative….” cliccando nella colonna a dx sul Link “ Documenti della Consulta SCE e delle scuole paritarie SDC”) ci accorgiamo che l’identità vera dell’educatore formato al carisma di Santa Giovanna Antida non si esaurisce affatto in un rincorrere affannoso le “conquiste” a volte contraddittorie della moderna ricerca didattico-educativa, ma in una personalità multiforme sempre al passo con i tempi, sempre pronta a mettersi in discussione, sempre pronta a coniugare il dono dell’insegnamento con quello della Carità…
“… L’educatore deve diventare il facilitatore di un processo di apprendimento attivo, in cui trasmettere meno informazioni e supportare, guidare, agevolare maggiormente l’itinerario formativo e di autoformazione.
Uno stile educativo che sceglie di essere particolarmente attento ai piccoli, ai deboli, agli ultimi della società contemporanea, deve essere consapevole che questi sono coloro che non sanno, che non hanno voce, che non possiedono parola, che non hanno potere, che non sanno difendersi e non hanno chi li difenda. Educare i poveri è ridare loro la dignità di persone e la grandezza di figli di Dio.
In una società in cui l’informazione è potere e la cultura è ricchezza, l’educazione diviene il tesoro di cui i poveri debbono essere resi partecipi.
Gli educatori sono chiamati oggi a creare canali di comunicazione efficace tra le varie agenzie educative al fine di ampliare sempre più le reti della solidarietà e della carità cristiana.”
E’ forse questo, senza presunzione,il segreto della modernità dello stile educativo SdC, fatto di tenerezza e fermezza, di rispetto per la persona, i suoi valori, la sua cultura, ma denso di suggestioni e di esempi miranti a superare gli schemi angusti delle situazioni sociali contingentinelle varie latitudini per guardare in alto, alla realizzazione della Libertà della persona.
“Partout dans le monde”, prendendo in prestito il suggestivo titolo della ns. Rivista, appunto, come vuole Jeanne Antide, per affrontare a viso aperto povertà antiche e nuove, egoismi e schemi che opprimono i “piccoli”.
“Partout dans le monde” per insegnare a diventare “grandi” eautonomi, per far gustare il sapore della dignità della persona a tutti, nessuno escluso, per far scoprire come si “impara ad imparare”.
“Partout dans le monde”, e non solo tra i banchi o dietro le cattedre, per condividere in pieno il proprio tempo col tempo di chi incontriamo lungogli itinerari chela Fondatrice continua silenziosamente e delicatamente a tracciare per tutti, perché il tempo, come afferma un simpatico power point cheuna Suora della Carità sta distribuendo a molti, è la cosa più preziosa che possediamo e che possiamo donare ( http://www.slideshare.net/pietroumbro/alessandro-magno-e-il-tempo ). Diamo generosamente il nostro tempo, diamolo a chi lo chiede . E a piene mani!
Approssimandosi la grande festa dell'Assunzione di Maria Santissima in cielo, il nostro blog vuole rivolgere a tutti i lettori, a tutte le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, in particolare a tutte le suore che ricoprono delicatissimi e gravosi impegni a livello mondiale, nazionale, provinciale e locale, a tutti i docenti laici delle scuole paritarie cattoliche, un fervido augurio di buona festa e di buon ferragosto!
Lo facciamo con una preghiera e uno stralcio del grande inno bizantino dedicato alla Theotokos, la gran madre di Dio:
Inneggiamo senza posa alla gloriosa Madre di Dio, piú santa di tutti i santi; col cuore e con le labbra confessiamola Theotókos, come Colei che è vera genitrice di Dio incarnato e che prega incessantemente per le nostre anime. Come non meravigliarci del tuo divino ed umano parto, o venerabilissima? Infatti, o Tuttapura, senza concorso d’uomo tu hai partorito nella carne un Figlio, senza padre, prima ancora dei secoli generato da un Padre senza madre, non subendo alcun mutamento, né mescolanza, né divisione. Perciò, o Vergine madre e sovrana, supplicalo affinché salvi le anime di quanti con retta fede ti esaltano Madre di Dio. Madre di Dio, piena di grazia, tu che portando nel tuo seno il fuoco della divinità non ne resti consumata e che generi, senza corruzione, la fonte della vita, il Signore, deh, preserva noi che ti magnifichiamo. Tutte le cose restano estatiche a mirare la tua divina gloria: tu, vergine, ignara di nozze, hai portato nel tuo seno il Dio trascendente e hai generato un Figlio che è fuori del tempo e che dona salvezza a quelli che a te inneggiano. Ecco compiersi la profezia d’Isaia, poiché vergine generasti e dopo il parto sei rimasta come prima del parto: era infatti Dio Colui che nacque da te e la natura mutò il suo corso. Madre di Dio, non disdegnare le suppliche che i tuoi servi t’innalzano nel santuario; ma tu che porti tra le braccia il Misericordioso, muoviti a pietà dei tuoi servi ed intercedi per la salvezza delle anime nostre. Quale figlio fu generato senza seme paterno? Quello che generò il Padre senza seno materno. Paradosso meraviglioso! La Vergine infatti dà alla luce Dio fatto uomo. Tutti i cori degli angeli rimasero stupiti, o purissima, di fronte al tremendo mistero del tuo concepimento: Come mai Colui che col suo solo gesto domina tutte le cose è tenuto tra le tue braccia come mortale? Come riceve un inizio Colui che è anteriore ai secoli e viene allattato Colui che con bontà nutre ogni vivente? Perciò ti acclamiamo e ti glorifichiamo quale vera Madre di Dio. Alla Madre sempre vergine del Re delle potenze celesti, con purezza di cuore, o fedeli, gridiamo nello Spirito: Salve, Genitrice di Dio, Vergine madre, inesperta di nozze! Con cantici incessanti noi celebriamo, o purissima Madre di Dio, il tuo parto ineffabile, Cristo, Dio nostro. O Vergine, in modo ineffabile tu hai dato alla luce Uno della Trinità, in due nature, due energie ed una sola ipostasi. Intercedi quindi presso di lui, affinché liberi dalle insidie del nemico coloro che con fede sempre ti invocano: poiché noi tutti ci rifugiamo presso di te, Sovrana, Madre di Dio. Ave, Vergine Madre di Dio, o Maria piena di grazia, il Signore è con te: benedetta tu sei fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, perché generasti il Salvatore delle anime nostre. [da Preghiere bizantine alla Madre di Dio, Morcelliana, 1980]
E’ di pochi giorni fa il prescrittoparere del CNPI sull’ormai conosciutissima bozza delle nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo, che, stando a quanto previsto, dovrebbero vedere la luce ufficialmente entro il 31 agosto prossimo, per essere operative fin da I settembre, in concomitanza appunto con l’avvio delnuovo anno scolastico. Interessante sottolineare che il CNPI ha approvato la bozza con le seguenti sottolineature:
lacontinua reiterazione della necessità di prevedere un percorso percorso scolastico 3-14;
lanecessità che si prevedano iniziative che possano contribuire a sostenere la fattibilità del percorso curricolare verticale proposto, sia per l’azione ordinaria che a maggior ragione in presenza di dispersione, abbandono, insuccesso scolastico e bisogni educativi speciali;
l'utilizzo delle Indicazioni come strumento privilegiato per la scuola autonoma, che la orientae la promuove con ampi spazi alla progettualità e alla ricerca (cfr. il nostro recente thread su questo blog, dedicato agli “spazi” didattici ed educativi reperibiliin ambito di autonomia);
la necessità di monitorare e rivedere le Indicazioni che saranno approvate entro l’arco temporale di un biennio o di un triennio;
la predisposizione di apposite Linee Guida che sorreggano e accompagnino le scuole nel nuovo processo, incentivando formazione in servizio a sostegno dell’innovazione, della sperimentazione e della ricerca;
la necessità che tutta l’impalcatura della valutazione degli apprendimenti, di sistema e di autovalutazione finalizzata al miglioramento della qualità educativa, sia destinatariadi specifica attenzione, anche intervenendo sulla normativa e sulla legislazione in vigore e sugli strumenti, definendo nuovi protocolli di ricerca che impegnino le scuole, anche in rete, in sperimentazioni miranti a creare e potenziare una cultura nuova della valutazione.
Per leggereinteramenteil parere del C.N.P.I., clicca sullink nella colonna a dx “Documenti della Consulta S.C.E. e delle scuole paritarie SDC”
Ci auguriamo ancora una volta che il M.I.U.R.
non ritenga concluso questo processo con la prescritta pubblicazione del testo entro il 31 agosto prossimo;
dia ampio spazio, anche dopo l’approvazione, ai suggerimenti di revisione e modifica che sicuramente non mancheranno da parte delle scuole;
preveda un serio monitoraggio delle modalità di rielaborazione ed applicazione del testo nelle scuole;
preveda espressamente una sua "manutenzione", con l’impegno precisodi intervenire su singoli aspetti e passaggi del testo qualora ne emergesse l'esigenza;
preveda un piano serio di formazione, con l’intento, altrettanto serio, di costruire consapevolezze, stimolare processi di innovazione, esorreggerecome si deve la ricerca azione.
A oggi, dopo quasi 5 mesi di operatività, possiamo contare in 4910 le visite a questo blog , nato il 20 marzo scorso sulla scia di un bisogno di comunicazione espresso appena qualche giorno prima nell’incontro inaugurale e costitutivo della Consulta Scuola ed Educazione delle Suore della Carità, riunitasi a Roma (Vd, verbale della riunione nel link “Documenti del blog”).
Un primo traguardo che in piena umiltà ci proietta da un lato verso la grande festa mariana di metà agosto, facendoci puntare lo sguardo e il cuore verso Maria, la prima grande educatrice di Nazareth, ma che, al contempo, ci interroga ancora e con insistenza sul ruolo reale, sull’identità forte di educatori e di educatrici di chi vuole realmente operare secondo il carisma delle Suore della Carità, in mille aule e in mille strade del mondo.
In effetti “…le persone che si dedicano ad una missione così interessante e delicata quale è l’educazione, secondo Giovanna Antida, devono possedere le seguenti qualità: deicomportamenti irreprensibili, una condotta esemplare, una adeguata preparazione culturale, un carattere dolce e ad un tempo fermo e costante; unospirito solido, unaonestà provata, uno zelo evidente, una saggia pietà, iltalento di comunicare il sapere (cfr. R. 1820, p. 275).
Oggi non è più possibile, però, pensare all'azione educativa come patrimonio e terreno del singolo educatore…c’è la necessità di procedere in modo progettuale, elaborando percorsi educativi condivisi, verificandoli con regolarità per renderli sempre più ‘a misura’ delle persone che ne sono destinatarie.
Da ciò la necessità di un cambio radicale di prospettiva sui ‘soggetti dell'educazione’. Il primo ed il più importante è che l'educando venga collocato al centro del sistema formativo. La conseguenza è evidente. Il soggetto dell'educazione è la persona stessa di colui che apprende. L'educatore diventa l'animatore che conduce all'autoformazione, apre l'accesso al mondo reale anziché trasmettere informazioni. Fa da mediatore tra l'educando e la massa delle informazioni. E' importante allora per noi educatori, non perdere mai il contatto con la realtà del territorio in cui viviamo, prima di tutto con la Chiesa locale.” (Dalle “Linee guida” sul carisma educativo, riportate integralmente nel link “Documenti del blog”)
Ma non basta : educare, secondo Giovanna Antida, è soprattutto aiutare , « …promuovere la gioventù per ‘trarla dall’ignoranza e dal vizio’, con un progetto:la scuola ;con un programma d’insegnamento progressivo per ogni classe e metodi pedagogici adeguati ;una formazione pratica al buon ordine, al lavoro, alla pulizia, all’educazione umana; la formazione morale e spirituale unita alla preoccupazione che gli alunni partecipino al catechismo nelle parrocchie. "A misura che cresce la loro ragione, e che essi penetrano nella scienza della Religione, si porteranno più addentro in questa scienza salutare, ma dolcemente, ed a gradi senza sopraccaricarli, né cagionare loro tedio ed abborrimento, opprimendoli, se posso esprimermi così, con lunghi e stancanti discorsi …spesso una parola inserita con destrezza in una occasione favorevole per mezzo di dolci ed insinuanti maniere, eccita la curiosità del fanciullo e fa sopra di lui più impressione di tutto ciò che apparisce studiato, recato ad arte ed in particolare di ciò che sia lungo ." Una organizzazione seria : con registri in cui sono indicati i nomi e gli indirizzi, i motivi delle assenze e la frequenza assidua della scuola. Educatori ed educatrici qualificate:,”… che parlino poco in classe… che correggano con prudenza, giustizia, con la preoccupazione di educare rispettando la coscienza con dolcezza, se possibile… con atteggiamenti dolci fermi e costanti>> (Dalle note di presentazione riportate sul sito web delle Suore della Carità).
Un’ennesima lezione, suadente, ma ferma...da riponderare subito e sul serio!